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Futurismo dei fratelli Thayaht e Ram, inventori della “Tuta”: un libro edito da Leo S. Olschki

FUTURISMO E ‘BON TON’ dei fratelli Thayaht e Ram, un libro Edizioni Leo S. Olschki che ci introduce negli anni ’20 e all’invenzione della “Tuta”, capo di abbigliamento che divenne famoso in tutto il mondo

Futurismo dei fratelli Thayaht e Ram, inventori della “Tuta”: un libro edito da Leo S. Olschki

Il libro “FUTURISMO E ‘BON TON” – I fratelli Thayaht e Ram, a cura di M. Pratesi presenta un’approfondita analisi dell’intero viatico artistico e storico dei fratelli Ernesto e Ruggero Michahelles, di origine anglosassone, noti internazionalmente con i loro pseudonimi di Thayaht e Ram, discendenti, tra l’altro, del più importante artista neoclassico americano, lo scultore Hiram Powers. Una mostra curata da Mauro Pratesi, è stata frutto di una nuova e puntuale lettura complessiva dei documenti e delle vicende artistico-culturali e politiche riguardanti la complessa produzione artistica dei fratelli Michahelles: dalla moda, al design, alla scultura e pittura, alla grafica pubblicitaria, alla scenografia, alla fotografia. Personalità eclettiche e versatili, in modo particolare Thayaht, sono state ricondotte nel fervido ambiente parigino dei primi anni Venti, ossia al tempo che aveva visto affermarsi la fenomenale quanto travolgente tendenza artistica e mondana dell’Art Déco denominata anche Stile 1925, in seguito alla Exposition Internazionale des Arts Décoratifs di Parigi del 1925.

Thayaht fu l’inventore della tuta, l’abito tutto di un pezzo

Ed è proprio nel 1920 che Thayaht inventò e realizzò, con la collaborazione del fratello, la Tuta, abito universale «tutto di un pezzo» del quale ideò anche il neologismo, che allora non esisteva, e da lì a
poco l’abito sarebbe divenuto il capo d’abbigliamento più famoso al mondo. In questo periodo,
Thayaht lavorava come disegnatore e creatore di motivi per stoffe e altro per la celebre stilista di moda parigina Madeleine Vionnet. Inoltre Thayaht progetterà mobili, arredi, oggetti e soprammobili preziosi che verranno esposti, alle prime edizioni della mostra di arti decorative della Biennale di Monza, dove nel 1927 allestirà una sala personale.

Dal 1929 Thayhat e Ram aderiranno ufficialmente al futurismo marinettiano, con una forte
inclinazione politica.

Dagli anni ’40 l’arte dei fratelli Michahelles approderà a ricerche appartate e solitarie che vedranno Thayaht ritirarsi definitivamente nella sua casa di Pietrasanta, e dedicarsi per lo più alla scoperta del cosmo e degli U.F.O; mentre Ram proseguirà la sua ricerca artistica, poetica e lirica del nudo femminile.

IL LIBRO

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