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Fmi taglia le stime sul Pil dell’Eurozona, degli Usa e del mondo

Nel suo ultimo World Economic Outlook, l’istituzione di Washington rivede tutte le stime di crescita per il prossimo anno, ora molto più basse rispetto a quelle calcolate appena tre mesi fa – Preoccupano i dati su inflazione e occupazione.

Fmi taglia le stime sul Pil dell’Eurozona, degli Usa e del mondo

IL MONDO RALLENTA

“Una nuova e pericolosa fase” si apre per l’economia mondiale, che “si è indebolita in modo significativo, mentre la fiducia è calata molto e i rischi di frenata sono aumentati”. Inoltre, la volatilità è cresciuta “in modo drastico”, soprattutto a causa della crisi dell’Eurozona. Insomma, “l`espansione dovrebbe continuare, ma in modo debole e irregolare”. Questo il parere del Fondo monetario internazionale, che nel suo ultimo World Economic Outlook ha tagliato le stime sulla crescita mondiale al +4% sia nel 2011 sia nel 2012 (rispettivamente lo 0,3 e lo 0,5% in meno rispetto alle stime di giugno). La crescità sarà “più robusta in alcune economie avanzate, soprattutto quelle con legami più stretti con l`Asia”.

NELL’EUROZONA I GOVERNI NON CONTROLLANO LA CRISI

Restringendo l’obiettivo sull’Eurozona, il rallentamento dell’economia sarà ancora più vistoso, facendo segnare un +1,6% nel 2011 e un +1,1% nel 2012 (lo 0,4 e lo 0,6% in meno rispetto alle previsioni di tre mesi fa). Segno che la crisi dell`Eurozona “sta sfuggendo al controllo dei governi, nonostante la decisa risposta politica data lo scorso 21 luglio”. I piani finanziari messi in campo dai Paesi periferici “sono giustamente ambiziosi”, ma il loro compito principale dovrebbe essere quello di “trovare il giusto equilibrio tra consolidamento fiscale e riforme strutturali”. L’aspetto più preoccupante secondo l’istituto di Washington è che il premio sul rischio sovrano “è significativamente cresciuto in Belgio, Italia, Spagna e, in misura minore, Francia”. Questo porta ulteriore volatilità sui mercati e “rischi elevati per la stabilità finanziaria”. Per questo, la Bce “deve continuare a intervenire in modo vigoroso per mantenere ordine sui mercati”.

USA VERSO NUOVI SCOSSONI

Non va meglio agli Usa, che secondo l’Fmi “si sono già indeboliti e potrebbero subire ulteriori scossoni”. Anche per gli americani arriva il taglio delle stime sul Pil: la crescita sarà dell’1,5% nel 2011 e dell’1,8% nel 2012 (l’1 e lo 0,9% in meno rispetto alle stime di giugno). Per tutte queste ragioni i tecnici del Fondo sostengono che “non sia un`opzione possibile rimandare azioni di consolidamento nel breve periodo”, anzi è una priorità per le economie avanzate, soprattutto gli Stati Uniti, “applicare piani credibili e ben calibrati anche per il medio termine, focalizzati su una sostenibilità del debito nel lungo periodo”, altrimenti tutte le maggiori economie “potrebbero scivolare di nuovo in recessione”.

INFLAZIONE E DISOCCUPAZIONE

Tornando ai dati economici, secondo le stime dell’Fmi l’inflazione degli Stati Uniti dovrebbe assestarsi sul 3% quest`anno e sull’1,2% l’anno prossimo, mentre per l’Eurozona si parla del 2,5% nel 2011 e dell’1,5% nel 2012. Per quanto riguarda il tasso di disoccupazione delle economie avanzate, dovrebbe attestarsi al 7,9% quest`anno e nel 2012. Salari bassi e costi relativamente contenuti “hanno sostenuto i profitti aziendali – si legge ancora nel World Economic Outlook – ma non hanno giovato in modo diretto alle famiglie e alla propensione ai consumi”.

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