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Ferrari corre, Tim frena ancora. Asta Bot ok ma tassi in salita

Borse piatte in attesa dei dati Usa ma Milano paga il rischio politico. Spread a 275 punti. Il braccio di ferro tra governo e Atlantia si fa sentire sulle utility. Banche deboli ma Mps rimbalza. Nel lusso realizzi su Cucinelli e Zara subisce il downgrade di Morgan Stanley

Ferrari corre, Tim frena ancora. Asta Bot ok ma tassi in salita

Piovono le richieste per i Bot a sei mesi ma a fronte di un forte aumento dei rendimenti. L’asta dei semestrali ha seguito il copione già visto con i Ctz. La domanda è stata quasi doppia rispetto all’offerta (11,232 miliardi contro 6) ma solo lucrando tassi in ascesa: 0,438% contro lo 0,066% del 27 luglio.
L’esito dell’asta ha in parte tranquillizzato il mercato italiano.  Il rendimento del decennale scende di 5 punti base a 3,13%, lo spread a 275 punti base. Si riduce anche lo spread contro la Spagna a 169 punti base da 175 di ieri, massimo dal 2012.

Piazza Affari -0,17 % sotto i 21 mila punti, ma il listino resta il più debole dell’Eurozona. Francoforte +0.02%. Con l’approssimarsi di settembre la fiducia dei consumatori tedeschi è inaspettatamente calata per il secondo mese di fila, alimentando qualche dubbio sulla forza della prima economia europea. L’indice curato dall’istituto di ricerca GfK, sulla base di un sondaggio su circa 2.000 tedeschi, è sceso a 10,5 da 10,6 di un mese prima. Gli analisti interpellati da Reuters si aspettavano un dato invariato. Parigi viaggia sulla parità, Madrid -1%. Sul mercato pesa il tonfo di Inditex -4,6%: per la prima volta Morgan Stanley ha attribuito un rating “underweight” al proprietario di Zara. Anche Londra è in terreno negativo.

Rallenta la marcia dell’euro, di nuovo sotto quota 1,17.  Sembra essersi esaurita la fase di prese di profitto post-Fed.

Bene anche i petroliferi. Eni +0,1%, Saipem  +0,1%, Tenaris +0,1%.

Ferrari +2,4%. Stamattina gli analisti di Hsbc hanno promosso il giudizio a Buy da Hold con un target price a 133 euro. Attorno al prossimo 20 settembre il produttore inglese di auto di lusso Aston Martin pubblicherà il prospetto dell’ipo che dovrebbe riguardare una quota del 30%. Secondo Equita l’auto di James Bond sarà una concorrente temibile per la Rossa.
Fiat Chrysler +0,2%, ha presentato un esposto alla International Trade Commissione americana contestando a Mahindra and Mahindra la violazione di alcuni brevetti. L’azienda indiana è il socio di controllo di Pininfarina -2,9%.

Banche incerte. Banco Bpm -0,5%, Ubi Banca -0,7%. Mps +3%.
Unicredit -0,7%: Moody’s ha tagliato il rating di 18 banche e 2 compagnie finanziarie turche, tra cui Yapi che fa capo al gruppo milanese.

Su Atlantia-1% e le altre concessionarie continua la pressione del governo. L’ad Giovanni Castellucci, non chiude la porta a un possibile ingresso di Cdp in Autostrade per l’Italia ma dice no alla nazionalizzazione.
Dal testo delle convenzioni sulle concessioni autostradali emerge che le ultime direttive garantiscono a Sias – 2,46%per il tronco della A4 un Wacc lordo del 10,52%, che corrisponde a un Wacc netto del 7,16%. Per quanto riguarda il tronco della A21 in gestione il costo medio ponderato è pari al 10,68%, che netto diventa 6,65%, secondo la documentazione resa pubblica dal Ministero dei Trasporti. 

In discesa gran parte delle Utility: A2A-1%, Enel  -1%, Snam-1,4%, Terna -0,5%.

Tim va ancora giù: in una giornata comunque fiacca per le telecomunicazioni in Europa, è addirittura il peggiore del Ftse Mib con un calo del 2,4% e nel corso della mattinata è scivolata sotto i 58 centesimi per azione, cioè ai valori minimi da settembre 2013. Nel corso del mese di agosto le azioni Telecom Italia, che la scorsa settimana hanno dovuto affrontare nuovo rumors sulla possibile uscita dell’AdAmos Genish, hanno perso il 12%. Dai massimi dell’anno, segnati con il rally di aprile dovuto alla battaglia in assemblea tra Elliott e Vivendi, le quotazioni sono scese di oltre un terzo (-34%) portando la capitalizzazione di Borsa sotto i 9 miliardi di euro.

Nel resto del listino:
Crolla Brunello Cucinelli -5% (dopo un minimo di -8%) sull’onda delle prese di beneficio, nonostante l’ottima semestrale, dopo la forte rivalutazione (+20%) da metà luglio. Jefferies ha tagliato oggi la raccomandazione a “hold” da “buy” (con target price alzato a 39 da 32 euro) proprio a causa della recente corsa del titolo (+35% in quattro mes), Berenberg conferma il suo “hold” sulla base della valutazione e resta “fondamentalmente positiva” così come Mediobanca Securities .

Riprende la corsa della Juventus +5%, dopo il ribasso della vigilia.

Nell’Aim Clabo +7%. Ha raggiunto un accordo per la fornitura di vetrine a Starbucks in Asia. Il valore dovrebbe aggirarsi intorno a 1,5 milioni di dollari. Il primo semestre si è chiuso con ricavi vicini ai 31 milioni (+22%) e con un “significativo balzo” di Ebitda adjusted e utile netto adjusted.

Il prezzo del petrolio sta correggendo all’apertura dei mercati europei in area 68,4 dollari al barile per quanto riguarda il contratto ottobre del Wti e in area 75,7 per la medesima scadenza del Brent: in attesa delle statistiche ufficiali, le stime dell’America Petroleum Institute indicano un aumento a sorpresa delle scorte Usa di greggio nella settimana passata (+38mila barili) dopo la forte contrazione (-5,17 milioni) di quella precedente.

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