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Federal Reserve, la sfida più difficile per Janet Yellen che da oggi diventa presidente

L’ex vice di Ben Bernanke giura e diventa la numero uno della banca centrale americana – Si occuperà della delicata transizione dal Qe al tapering – Prima donna alla guida della Fed, Yellen ha rotto le barriere di genere più volte nel corso della sua carriera, superando lo scettiscismo e l’ingombrante presenza del marito premio Nobel

Federal Reserve, la sfida più difficile per Janet Yellen che da oggi diventa presidente

La Federal Reserve ha ufficialmente una nuova regina. Il vecchio sovrano, Ben Bernanke, se ne va, dopo aver lottato per salvare l’economia americana da una nuova Grande Depressione. Ora tocca a Janet Louise Yellen, classe 1946, ex vice della banca centrale di Washington, che dopo il giuramento è stata incoronata presidente della Fed. Ora tutti gli occhi sono puntati su di lei. La spada è ancora nella roccia. Sta a lei estrarla definitivamente per far partire la ripresa e sfruttare positivamente le ultime mosse del suo precedessore.

L’impresa non è così semplice. Yellen, la prima donna a guidare la Federal Reserve dopo una lunga stirpe maschile, deve ora prepararsi ad affrontare le feroci domande di gente poco accondiscendente. “Due dozzine di membri dello staff della Fed – scrive il quotidiano online politico.com – si riverseranno in un’aula vicino alla camera di consiglio della banca centrale e la bombarderanno di quesiti su ogni possibile argomento, dalla politica economica alla regolamentazione bancaria, passando per gli affari internazionali. Gli inquisitori della Yellen imiteranno lo stile dei legislatori, in genere interessati a fare monologhi più che a porre vere e proprie domande, solo per vedere come risponde”.  L’interrogatorio potrebbe durare diverse ore per svariati giorni consecutivi.

Yellen arriva in un momento critico. Lei stessa, scherzando, si è autodefinita un Luke Skywalker che sostituisce un Bernanke-Obi Wan Kenobi. Le guerre, in questo caso, non saranno stellari, ma le sfide da affrontare talvolta assumono una dimensione galattica.

La nuova presidente deve gestire il tapering, la politica di riduzione del massiccio programma di stimolo all’economia americana, senza creare troppi problemi all’economia globale. Deve poi placare gli animi dei Repubblicani, che vedono la Fed come un pericoloso organismo canaglia. E deve fare tutto ciò comunicandolo in maniera efficace ai trader di Wall Street che la conoscono poco e al pubblico americano.

Yellen è stata celebrata in uno spot Microsoft come “una delle donne eroiche del 2013”. In molti si sono concentrati sul suo essere donna, più che sulla sua storia. La nuova presidente della Fed, in realtà, non ama parlare di questioni di genere e di quanto essere donna abbia inciso nella sua quarantennale carriera. Ha anche detto ai membri dello staff – scrive il Washington Post – che il suo nuovo titolo sarebbe stato semplicemente “chair”, e non “chairwoman”. 

Non è la prima volta che Yellen rompe le barriere di genere in un campo noto piuttosto per il machismo imperante. Tra i lupi di Wall Street, l’economista non ci tiene a fare né il predatore, né cappuccetto rosso. Ma, piuttosto, il suo mestiere. 

Era l’unica donna nel suo corso di dottorato a Yale. Nei primissimi anni da accademica e economista, ha subito le occhiate scettiche dei colleghi sulle sue capacità ed è rimasta nell’ombra di un marito più estroverso e noto: George Akerlof, premio Nobel per l’economia nel 2001, autore del celebre “The market for lemons”, il mercato dei bidoni, di cui l’economista Giovanni Ferri aveva già parlato su Firstonline lo scorso ottobre. Il saggio, considerato da alcuni (fin troppo) rivoluzionario, si concentra sull’incertezza sulla qualità del bene oggetto dello scambio, che può portare a situazioni di disfunzione del mercato.

“Il silenzio di Yellen – commenta il Washington Post – è un buon promemoria del fatto che il posto di lavoro è ancora un terreno insidioso per molte donne. Non ha detto una parola quanto il presidente Usa Barack Obama si è sbagliato e l’ha chiamata ‘Mr. Yellen’ e ha usato la stessa strategia che usa da 40 anni: ha lasciato che il suo lavoro parlasse al posto suo”. “Una donna deve dimostrare ben più di una volta di essere brava tanto quanto un altro collega – ha detto l’economista Meghnad Desai, che ha lavorato con Yellen negli anni Settanta – Non avrei mai pensato che alla fine ce l’avrebbe davvero fatta a ottenere quanto meritava”.

Economista, docente emerito all’università di Berkeley in California, già vice presidente della Fed, Janet Louise Yellen è stata capo dei consiglieri economici della Casa Bianca nell’amministrazione Clinton (1997-99) e presidente della Federal Reserve di San Francisco (2004-10). Nata a Brooklyn, Yellen si è laureata cum laude in Economia alla Brown University nel 1967 per poi conseguire il Ph.D. a Yale nel 1971. Già nel luglio 2009 era stata menzionata nella rosa dei candidati alla successione del presidente uscente Ben Bernanke, poi riconfermato per un secondo mandato.  

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