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Fed, tassi bassi per “periodo considerevole” dopo il Qe. Yellen: come target un range di numeri

Il Fomc ha ridotto di altri 10 mld al mese gli aiuti all’economia ma ha ribadito che una politica “altamente accomodante resta appropriata” – La colomba Yellen non dà retta ai falchi Fisher e Possler – La Fed userà un “range” come target per i Fed Fund piuttosto che un numero specifico – La Fed taglia le stime sul pil Usa nel 2014 e 2015

Fed, tassi bassi per “periodo considerevole” dopo il Qe. Yellen: come target un range di numeri

La Fed ha ridotto di altri dieci miliardi di dollari al mese gli aiuti all’economia ma ha ribadito che una politica “altamente accomodante resta appropriata”. I tassi di interesse rimangono così invariati fra lo 0 e lo 0,25% e rimarranno bassi per “un periodo considerevole” dopo la fine del piano di acquisti di asset, previsto per ottobre. La Fed ha spiegato che  nel “determinare quanto a lungo” manterrà i tassi sui livelli correnti, guarderà ai progressi, sia realizzati sia attesi, relativi ai suoi obiettivi di massima occupazione e di inflazione al 2%. E i tassi rimarranno ai livelli correnti per un tempo considerevole dopo la fine del programma di acquisto di asset, “specialmente se le proiezioni dell’inflazione continuano a essere sotto l’obiettivo del 2% di lungo termine della Commissione”, sempre che le stime di lungo termine rimangano stabili.

Oggi è stato diffuso il dato sui prezzi al consumo nel mese di agosto che ha mostrato un calo dello 0,2% rispetto a luglio, il primo calo dall’aprile 2013, a fronte di attese per una variazione nulla. Sotot le attese anche il dato tendenziale a +1,7% contro aspettative all’1,9%.

YELLEN, AUMENTO TASSI DIPENDERà DA ECONOMIA
NO NUMERI SPECIFICI PER TARGET SUI TASSI, MA RANGE

La Commissione ha anche precisato che anche dopo che l’occupazione e l’inflazione si saranno portati sui livelli coerenti con il target della Fed, le condizioni economiche potrebbero mantenere i tassi ancora sotto il livello normale di lungo periodo. “La velocità con cui i tassi di interesse saliranno dipenderà dall’economia”, ha detto Yellen nella conferenza stampa dopo la decisione del Fomc precisando che la Fed userà un “range” come target per i Fed Fund piuttosto che un numero specifico.

La maggior parte dei componenti della Fed prevede un aumento dei tassi nel 2015. Quattordici dei 17 componenti ritengono una stretta possibile il prossimo anno, a fronte di un membro che ritiene andrebbe anticipata a quest’anno e due componenti che ritengono che la Fed dovrebbe attendere fino al 2016.

GLI ARGOMENTI DEI FALCHI
IL LAVORO MIGLIORA MA…

A votare contro nella riunione sono stati in particolare Richard W. Fisher and Charles I. Plosser. Fischer ha sottolineato che il continuo rafforzamento dell’economia reale, il migliorato outlook sull’utilizzo della forza lavoro e la generale stabilità dei prezzi, assieme ai continui segni di eccessi sui mercati finanziari, porteranno probabilmente a una stretta della politica monetaria prima di quanto indichi la guidance del Fomc. Possler ha obiettato che l’espresisone “considervole tempo dopo la fine del programma di acquisto di asset” si basa sul fattore “tempo” e non riflette i considerevoli progressi economici che sono stati fatti verso gli obiettivi della Commissione.

Il comunicato della Fed rileva che sebbene il mercato del lavoro sia migliorato, il tasso di disoccupazione è cambiato poco e diversi indicatori suggeriscono che rimane un significativo sottoutilizzo del mercato del lavoro. Il presidente Yellen sembra così dare la priorità al supporto della crescita economica piuttosto che ascoltare le preoccupazioni di quei membri del Fomc che ritengono che sarà necessario un aumento dei tassi prima.

IL TAGLIO AL PIL USA

Nella nota che segue il Fomc la Fed ha sostenuto che l’economia americana si sta espandendo a un tasso ”moderato” e il mercato del lavoro è migliorato. Ed è per questo che si è proceduto a un ulteriore taglio degli stimoli portandoli a complessivi 15 miliardi al mese, 10 miliardi per l’acquisto di Tresuries e 5 per i titoli legati ai mutui. Allo stesso tempo però la Fed ha rivisto al ribasso le stime per la crescita americana nel 2014 e nel 2015: il pil Usa crescerà nel 2014 del 2,0-2,2%, meno del 2,1-2,3% stimato in precedenza; nel 2015 saliràdel 2,6-3,0% rispetto al +3,0-3,2% stimato in giugno. Per il 2016 ci si attende un miglioramento del 2,6-2,9%, mentre nel 2017 del 2,3-2,5%.

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