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Export UE: buone notizie da beni manufatti e deficit energia

Le ultime stime pubblicate da Eurostat sul commercio estero europeo indicano saldi positivi per 15,8 mld, il calo del deficit legato ai beni energetici e delle importazioni in generale, mentre aumenta l’export con la Germania in testa.

Export UE: buone notizie da beni manufatti e deficit energia

Le ultime stime pubblicate da Eurostat riguardante il commercio di beni prodotti nell’Area Euro con il resto del mondo ha registrato un surplus di 15,2 miliardi di euro, rispetto ai 6,6 mld dello stesso periodo del 2012, mentre la bilancia commerciale extra-UE presenta saldi positivi per 15,8 mld, rispetto al saldo negativo di -4,9 mld del maggio 2012. In questo contesto, il deficit energetico UE è diminuito (-127,9 mld nel periodo gennaio-aprile 2013 rispetto a -146,6 mld dello stesso periodo 2012), mentre il surplus per i beni manufatti è aumentato (128,3 mld contro 102,7 mld).

Nello stesso periodo dell’anno, le importazioni UE nei confronti dei principali partner commerciali sono diminuite rispetto alle stime 2012, ad eccezione di Turchia (+5%) e India (+3%). Le diminuzioni più rilevanti sono stati registrati per le importazioni da Norvegia (-16%), Giappone (-14%) e Brasile (-11%). Le esportazioni UE, invece, sono cresciute verso la maggior parte dei principali mercati di destinazione, con l’eccezione di India (-5%) e Cina (0%). Il maggiore incremento è stato registrato per le esportazioni verso la Svizzera (+25%).

Ecco allora che il surplus commerciale UE è aumentato nei confronti di USA (30,5 mld rispetto a 24,1 mld dello stesso periodo 2012), Svizzera (+27,0 mld contro 14,5 mld) e Turchia (9,1 mld contro 7,9 bn). A sua volta, il deficit commerciale UE è diminuito per quanto riguarda Cina (-41,8 mld contro -44,8 mld), Russia (-32,9 mld contro -35,5 Mld), Norvegia (-13,7 mld contro -20,7 mld) e Giappone (-1,3 mld contro -4,5 mld). Dal punto di vista dei singoli Stati membri, i saldi positivi maggiori sono stati osservati in Germania (+67,3 mld), seguita da Olanda (+19,2 mld) e Irlanda (+12,1 mld), mentre il deficit più pesante ha interessato Regno Unito (-29,2 mld), Francia (-25,8 mld), Grecia (-6,6 mld) e Spagna (-5,7 mld).

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