Condividi

Europa, sul Recovery Fund ultimo round da 450 miliardi

TRATTATIVA CONTINUA – Lo scontro tra l’intransigenza del Nord di Mark Rutte e il Sud di Giuseppe Conte tiene bloccato il Consiglio Ue che è stato aggiornato alle 16 di lunedì 20 luglio – Scende la soglia degli indennizzi ma resta lo scoglio dei poteri di veto sui piani nazionali – L’ungherese Orban accusa Rutte: “E’ sua la colpa di questo caos” – E Conte avverte Rutte: “Sarai responsabile di fronte a tutti i cittadini europei se mandi all’aria il mercato unico” – Ultim’ora: proposta dei Frugali: 350 miliardi di aiuti a fondo perduto

Europa, sul Recovery Fund ultimo round da 450 miliardi

Due giorni non sono bastati al Consiglio Ue per trovare un accordo sul Recovery Fund, tant’è che dopo l’ennesima notte di negoziati il vertice è stato aggiornato alle ore 16 di lunedì 20 luglio. Agli estremi le posizioni dei paesi del Nord Europa, i cosiddetti Frugali (Benlux, Svezia, Austria, Danimarca) che l’olandese Mark Rutte rappresenta con notevole intransigenza, e quelle dei paesi del Sud (incluso il blocco franco-tedesco) incarnate dalla posizione di Giuseppe Conte. Si discute su come distribuire i 750 miliardi del Recovery Fund. Ma lo scontro più duro si è consumato sulla questione del potere di veto: se lasciarlo ai singoli Paesi o affidarlo a un’istituzione (come l’Ecofin) . A complicare ulteriormente le cose è intervenuto l’affondo dell’Ausrtia che ha chiesto un taglio di 150 miliardi sulla quota dei grant (i cosiddetti indennizzi), facendo infuriare anche Merkel e Macron.

Leggi anche Recovery Fund: al vertice Ue è scontro Nord-Sud

Nel muro contro muro, ha cercato di trovare una via d’uscita il presidente del Consiglio Ue Charles Michel che ha presentato una proposta di compromesso che tenesse conto delle varie esigenze al tavolo: una limatura di 50 miliardi alle sovvenzioni a vantaggio dei prestiti (che scendono dunque a 450 miliardi di sovvenzioni e 300 di prestiti), l’introduzione di un «freno d’emergenza» che permetta ai paesi di segnalare entro tre giorni un uso controverso delle sovvenzioni al Consiglio europeo o all’Ecofin e un pur modesto incremento ai rebate, gli sconti sui contributi di Austria, Paesi Bassi, Danimarca e Svezia.

Oggi proseguiremo perché dobbiamo fare di tutto per chiudere. Rimandare questa partita non giova a nessuno”, è il commento di Giuseppe Conte al termine della seconda giornata di lavori del Consiglio europeo sul Recovery fund. Nulla di fatto? “Assolutamente sì: la partita è ancora aperta. Ci sono punti specifici su cui stiamo discutendo anche animatamente”, è la foto scattata da Conte al termine della lunga e difficile giornata di incontri.

Gli incontri dei leader riprendono alle 12 di domenica 19 luglio.

AGGIORNAMENTO

La terza giornata del Consiglio Ue si è aperta con un rinvio della sessione plenaria a 27 e numerosi vertici bi o multilaterali, nel tentativo di sbloccare il muro contro muro ingaggiato dall’Olanda e dal suo premier Mark Rutte, sostenuto dai Paesi Frugali (Austria in testa).

Si è partiti da incontro ristretto tra il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, la cancelliera tedesca, Angela Merkel, il presidente francese, Emmanuel Macron e la presidente della Comissione Ue Ursula von der Leyen. A seguire si è svolto un incontro tra la cancelliera tedesca Angela Merkel, il premier italiano Giuseppe Conte, il presidente francese Emmanuel Macron, il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.

Il premier ungherese Victor Orban si è schierato con l’Italia nel corso di una conferenza stampa.  “Quando abbiamo iniziato il vertice le questioni aperte erano diverse dozzine, ma ora ne sono rimaste solo quattro. E penso che ci siano buone possibilità di raggiungere un accordo“, ha aggiunto.  “L’Olanda vorrebbe creare un meccanismo per controllare la spesa dei Paesi del Sud dal Recovery Fund. Sostanzialmente è una disputa tra italiani e olandesi. Noi siamo dalla parte dell’Italia”.  “Bisogna dare i soldi ai Paesi che ne hanno bisogno e permettere loro di spenderli appena possibile per stabilizzare le loro economie, invece di ingaggiare lunghe dispute burocratiche – ha aggiunto -. Se li aiutiamo al momento giusto li aiutiamo due volte”. 

La giornata è proseguita tra mini-vertici senza riuscire a fare passi avanti e con duri scambi di accuse tra Rutte e Conte. Poco dopo le 19 il gruppo dei Frugali, su iniziativa della Finlandia, ha avanzato un’offerta finale di 350 miliardi di sovvenzioni per il Recovery Fund, da raddoppiare con un pari ammontare di prestiti. Per un totale di 700 miliardi contro gli iniziali 750 della Commissione Ue. Sempre che la questione della governance e dei rebate venga risolta.

Le posizioni restano tuttavia distanti perché gli altri Pesi non sembrano essere disposti a scendere sotto i 400 miliardi di aiuti, che considerano la sogli minima accettabile. Il vertice è ripreso in plenaria ale !9,30 e durerà probabilmente tutta la notte.

Aggiornato alle 07:00 di lunedì 20 luglio 2020

Commenta