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Eurogruppo (Dijsselbloem): sì a flessibilità sul patto di stabilità, ma prima le riforme reali

Il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem è intervenuto poco fa sul patto di stabilità. Sì alla flessibilità in merito a riforme reali che devono essere non solo presentate e promesse, ma realizzate. Solamente in questo caso si può concedere maggior tempo ai Paesi per conseguire gli obiettivi prefissati e valutare le possibili deviazioni.

Eurogruppo (Dijsselbloem): sì a flessibilità sul patto di stabilità, ma prima le riforme reali

Torna subito attuale il dibattito che fa di austerità e flessibilità i leit motiv del discorso sulla svolta che Renzi ha promesso di dare a Bruxelles e Strasburgo. Poco prima della riunione dell’Eurogruppo, il suo presidente Jeroen Dijsselbloem interviene aprendo a spazi di flessibilità, vincolandoli però entro precisi limiti.

“Nel patto di stabilita’ c’e’ sufficiente flessibilita’ ma solo sulla base di riforme reali: queste riforme devono essere varate, realizzate, non solo promesse, devono essere inserite nel bilancio e avere un impatto reale positivo sul bilancio pubblico. […] Solo a queste condizioni puo’ essere dato piu’ tempo ai paesi” per realizzare gli obiettivi e valutare “quanto e’ la deviazione rispetto a tali obiettivi” – ha spiegato Dijsselbloem.

Renzi avrà quindi spazi di manovra adeguati e relativa libertà dai vincoli europei del fiscal compact e del patto di stabilità, esclusivamente se gli accordi sulle riforme terranno. Se da una parte il fronte con Forza Italia sembra tenere, il cedimento prematuro del dialogo con i 5 Stelle potebbe creare qualche difficoltà imprevista.

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