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Energia: nuovi dispositivi per contenere i consumi dei riscaldamenti centralizzati

Entro il primo gennaio del 2017 in tutti gli edifici, che usano il riscaldamento centralizzato, dovranno essere installati dispositivi per contenere i consumi e ottenere una migliore efficienza energetica – I risparmi nella bolletta si aggireranno intorno al 20% – E i benefici per l’ambiente saranno rilevanti

Energia: nuovi dispositivi per contenere i consumi dei riscaldamenti centralizzati

Rivoluzione in vista per circa tre milioni di appartamenti italiani che usano il riscaldamento centralizzato o teleriscaldamento. Entro il primo gennaio del 2017 in tutti gli edifici dovranno essere installati dispositivi per contenere i consumi e ottenere una migliore efficienza energetica. E questo richiederà l’adozione di sistemi per la contabilizzazione individuale dei consumi e la relativa rendicontazione.

Lo stabilisce la direttiva europea 27 del 2012 che lo Stato italiano deve recepire entro i primi di giugno. Gli uffici del Ministero dello Sviluppo economico stanno lavorando al testo del decreto legislativo che, con tutta probabilità, entro fine marzo sarà esaminato dal Consiglio dei ministri.

In tema di efficienza energetica nel riscaldamento delle unità immobiliari erano stati varati già altri provvedimenti: il Dpr 551/del 21 dicembre 1999 obbligava già tutti i nuovi edifici, a partire dal 30 giugno del 2000, ad adottare sistemi di misurazione individuale del calore.

Alcune Regioni hanno già varato norme locali in materia. In Piemonte la legge regionale del 2007 fissa l’obbligo di dotarsi di valvole termostatiche e servizi di contabilizzazione entro il 2014. Stessa data è stata prevista dalla regione Lombardia, mentre per la provincia autonoma di Bolzano il termine è gennaio 2015 e per la Regione Lazio la scadenza di questo obbligo è dicembre 2015.

In Germania sono contabilizzati con ripartitori 12 milioni di appartamenti, in Olanda tutti i 650mila, in Austria, Polonia, Repubblica Ceca, Romania e Bulgaria, questo sistema copre quasi tutti gli alloggi.

La misurazione individuale del calore e la rendicontazione dei consumi che può avvenire non solo alla fine del periodo invernale ma anche ogni due tre mesi, consentono un controllo costante dei consumi e risparmi nella bolletta del riscaldamento che si aggirano intorno al 20%.

In pratica in ogni condominio si installa un contatore generale che rileva il consumo globale di tutti i locali. Per misurare il consumo di ogni singolo utente si installa un contatore individuale all’ingresso dell’utenza da misurare oppure si installano su ciascun radiatore dei ripartitori di costi di riscaldamento che rilevano il consumo di ciascun radiatore e trasmettono i dati in modo da poter effettuare la somma dei consumi all’interno di ogni unità abitativa o ufficio. Ovviamente questo sistema si integra con le valvole termostatiche che consentono di regolare l’afflusso di acqua calda al radiatore in relazione alla temperatura desiderata ed evitare di riscaldare oltre il necessario.

“Con questo sistema – afferma l’ingegnere Marius Leucutia, vicepresidente dell’associazione nazionale contabilizzazione di calore e acqua (Ancca) – ognuno paga per quel che consuma, e risparmia in maniera significativa, si riduce l’inquinamento atmosferico e si ottiene una gestione più responsabile delle spese per il riscaldamento”.

Ma quanto costa? L’investimento medio per contabilizzare un appartamento è di circa 700 euro. Il consumo medio per riscaldare questo appartamento è di circa 1200 euro l’anno. Installando la contabilizzazione si risparmiano 240 euro l’anno, per cui, al massimo in 3 stagioni l’investimento è recuperato.

Inoltre, lo Stato viene incontro ai costi di installazione dei contabilizzatori con un risparmio fiscale che va dal 50 al 65%. I benefici per le tasche e per l’ambiente sono rilevanti.

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