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Elettrodomestici, lo zero netto, il clima: intervista a Hakan Bulgurlu, il numero uno di Arçelik-Beko che scala le montagne

Hakan Bulgurlu guida il colosso Arçelik-Beko e, malgrado le smentite ufficiali, è in pectore il nuovo Ceo di Whirlpool Emea. Si trova in Antartide: ecco i suoi piani in un settore strategico anche per il clima come quello degli elettrodomestici

Elettrodomestici, lo zero netto, il clima: intervista a Hakan Bulgurlu, il numero uno di Arçelik-Beko che scala le montagne

La notizia è che Hakan Bulgurlu, Ceo di Arçelik-Beko e forse, malgrado le smentite di rito, prossimo Ceo anche della nuova società costituita tra Whirlpool Emea e Arçelik, e presidente di APPLIA Europa, sta in questi giorni scalando il Monte Vinson, la montagna più alta dell’Antartide con i suoi 4.892 metri. Impresa considerata ad alto rischio. “Dopo questa ascesa – dichiara Bulgurlu – scierò fino all’ultimo grado fino al Polo Sud, raggiungendo il punto più meridionale della Terra. La mia missione: puntare i riflettori a livello globale sulla continua distruzione degli ecosistemi del nostro pianeta, enfatizzare l’urgente necessità di un’azione collettiva e suscitare ispirazione tra gli individui e la comunità imprenditoriale, nonché l’organizzazione che dirigo”. Non nuovo a imprese di questo livello (ha scalato anche l’Everest oltre ad altre durissime sfide), e sempre per denunciare l’urgenza di accelerare provvedimenti e impegni per l’ambiente, prima di partire ha risposto – dopo una lunga attesa – ad una serie di domande che tempo fa gli avevamo posto sia sul futuro della nuova società – che si chiamerà Beko Europe – sia sulle attività di APPLIA Europa. Alle prime ha dato esaurienti argomenti di riflessione, mentre alle seconde ha ritenuto di non rispondere. Per dovere di cronaca – e Bulgurlu non ce ne vorrà – pubblichiamo anche le domande rimaste senza risposta.

Cosa intende fare come Presidente di APPLIA Europa per accelerare, ad esempio, la sostituzione di milioni di vecchi elettrodomestici in Europa?

“Mi sto concentrando sul portare avanti l’agenda della sostenibilità, creando slancio per la leadership climatica e la decarbonizzazione, oltre a coinvolgere l’industria e la comunità imprenditoriale. Come Associazione, abbiamo un’enorme responsabilità nel portare avanti gli obiettivi di efficienza energetica prefissati. Gli elettrodomestici hanno un ruolo fondamentale da svolgere nel contribuire a raggiungere lo zero netto e a limitare il riscaldamento globale. Dalla produzione al consumo, dalla riparazione al riciclaggio, ci viene offerta un’opportunità unica per continuare a costruire nella giusta direzione, per quadrare il cerchio della prosperità ambientale e della competitività industriale, a beneficio della generazione attuale e di quelle future. Crediamo che nessuno debba essere lasciato indietro nella transizione energetica e che gli elettrodomestici possano rappresentare uno strumento per risparmiare denaro e allo stesso tempo migliorare gli stili di vita. La nostra priorità fondamentale è incoraggiare i consumatori a utilizzare gli elettrodomestici nel modo più efficiente, poiché è evidente che la riduzione complessiva del consumo energetico può essere ottenuta molto più rapidamente adottando cambiamenti comportamentali come l’utilizzo di impostazioni ecologiche sugli elettrodomestici già installati nelle case.

È altrettanto importante educare i consumatori sull’impatto ambientale dei vecchi elettrodomestici e sui vantaggi derivanti dal passaggio ad alternative efficienti dal punto di vista energetico, fornendo informazioni chiare e accessibili sui risparmi sui costi a lungo termine associati agli elettrodomestici efficienti dal punto di vista energetico, sottolineando l’impatto positivo su entrambi i fronti: l’ambiente e il bilancio familiare. Il ritmo con cui stiamo innovando come settore sta facendo buoni progressi nel migliorare l’efficienza delle case in tutto il mondo. Negli ultimi 20 anni, il consumo energetico degli elettrodomestici è diminuito del 50%. Per soddisfare e supportare le esigenze di famiglie di tutto il mondo in questo clima, il ritmo dell’innovazione deve accelerare. Ciò può essere raggiunto solo attraverso una collaborazione più solida a livello di settore per garantire la messa in atto delle politiche giuste e dei giusti incentivi per stimolare ulteriore innovazione e allentare la pressione sulle famiglie”.

L’etichetta energetica europea è garantita solo dalle autocertificazioni del produttore. Sono moltissimi gli elettrodomestici entry level che dichiarano classi energetiche false. Lo hanno rilevato autorevolissimi istituti di consumo con test di laboratorio. Per ridurre l’inquinamento dovuto al consumo eccessivo di dispositivi come questi sarebbe molto utile la creazione di un organismo di controllo europeo terzo e indipendente. In precedenza, l’Inghilterra lo ha sempre impedito…

“La fiducia dei consumatori è di fondamentale importanza; etichette energetiche accurate consentono ai consumatori di fare scelte informate in linea con i loro valori di sostenibilità. Riteniamo che gli Stati membri debbano fare la loro parte nel gioco. Senza una costante sorveglianza del mercato, c’è sempre il rischio che operatori disonesti entrino nel mercato. A nostra conoscenza la situazione non è così drammatica come viene descritta. Al contrario, si registra un buon livello di conformità sostanziale, come testimoniato anche dai recenti progetti EEPLIANT. Propongo dialoghi aperti con tutte le parti interessate, comprese quelle che nutrono preoccupazioni. È essenziale affrontare le preoccupazioni e trovare un terreno comune a vantaggio dei consumatori e dell’industria. Dal 1992, l’introduzione dell’etichetta energetica ha contribuito a mitigare i crescenti livelli di consumo energetico e a guidare i consumatori verso la scelta più sostenibile. Ancor di più, potrebbe compensare 2/3 del consumo energetico aggiuntivo, dovuto al crescente tasso di possesso di elettrodomestici nel mondo. Dovremmo sempre mirare a innalzare gli standard di settore e garantire che i produttori rispettino gli impegni dichiarati in materia di efficienza energetica”.

Ecco le domande senza risposta

  1. In occasione della comunicazione della joint venture con Whirlpool, il suo Gruppo ha dichiarato che le sinergie del valore di circa 200 milioni di euro da ottenere a seguito dell’accordo, avrebbero riguardato acquisti e logistica. E non l’eventuale riduzione degli occupati delle fabbriche acquisite in Europa da Whirlpool. Conferma quanto dichiarato, nonostante il peggioramento avvenuto anche nel secondo semestre dell’anno della domanda in Europa di elettrodomestici?
  2. La produzione europea di grandi elettrodomestici supera da qualche anno la domanda, non solo in Italia ma anche in est Europa e in particolare in Polonia. I sindacati hanno espresso preoccupazione per eventuali decisioni sulla sorte di alcuni stabilimenti, in particolare per quelli Indesit. Che cosa può dichiararci? Quali sostegni dovrebbe dare la Commissione Europea a un settore così importante per l’economia e la stabilità dei paesi europei?
  3. Cosa succederà ora per quanto riguarda le richieste di approfondimenti e chiarimenti da parte dell’autorità inglese, la CMA? E per eventuali richieste anche da parte della Commissione Europea? Si teme che il suo gruppo possa rinunciare nel proseguimento dell’attuazione della joint venture con Whirlpool: è possibile?
  4. Lei si è dichiarato molto preoccupato per il rischio che la Cina, a seguito dal calo della domanda interna di elettrodomestici, trasferisca i suoi giganteschi surplus di apparecchi in Europa con azioni pericolose di dumping…Le chiedo: tempo fa il suo Gruppo ha concluso un importante accordo con la cinese Konka per la distribuzione in Europa di lavatrici fabbricate in Cina che hanno ovviamente prezzi molto bassi. E che sarebbero disponibili in grande quantità. La domanda di lavatrici è tra l’altro quella che registra in Europa il maggior calo della domanda e che sta provocando fermate ripetute della produzione e in Italia, una diffusa cassa integrazione. Questo è un grave rischio per l’industria europea…Cosa ne pensa?

Chi è Hakan Bulgurlu

Hakan Bulgurlu è nato nel 1972 a Oslo, da genitori turchi e norvegesi. Ha scoperto per la prima volta la grandezza delle montagne in Norvegia e il suo amore per l’oceano ha messo radici nelle Isole dei Principi, in Turchia. In giovane età, ha imparato l’arte del commercio nello storico Grand Bazaar di Istanbul. Bulgurlu ha completato la sua laurea in economia e ingegneria meccanica presso la Texas University, seguita da un MBA presso la Northwestern University e l’Università di Scienza e Tecnologia di Hong Kong. Bulgurlu è anche un attivista per il clima. In qualità di Ceo di Arçelik, Bulgurlu è diventato un leader di pensiero nel business sostenibile e orientato agli obiettivi. Nel tentativo di aumentare la consapevolezza sulla crisi climatica, Bulgurlu ha scalato l’Everest nel 2019. È membro della Ceo Climate Leaders Alliance del World Economic Forum e dell’Amstel Dialogues, un’iniziativa che mira a promuovere l’innovazione in Europa. Con oltre 20 anni di leadership nell’organizzazione, Bulgurlu è stato riconosciuto come candidato al Global Impact Award 2021 della Young Presidents Organization. Bulgurlu è sposato e ha tre figli.

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