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Disney infiamma Wall Street e mette in crisi Netflix

In attesa della pace sui dazi, Wall street festeggia Topolino: oltre 10 milioni di abbonamenti ai servizi in streaming della Walt Disney che guadagna il 7,3% mentre Netflix perde il 3% – La Ue salva la banca tedesca Nord Lb – Mediobanca: Del Vecchio promuove Nagel

Disney infiamma Wall Street e mette in crisi Netflix

In attesa della pace sui dazi, Wall Street festeggia Topolino. Walt Disney ha dominato la giornata grazie all’avvio folgorante dei suoi servizi di streaming: nel primo giorno d’offerta sono stati siglati oltre 10 milioni di abbonamenti, un risultato che ha spinto il titolo su del 7,3%, messo in crisi Netflix (-3%) e consentito all’indice S&P 500 di toccare un nuovo record a 3.094 punti (+0,07%).

FRENA L’ECONOMIA DI PECHINO, HONG KONG IN FIAMME

Piace di meno il film sui dazi che ha preso ormai l’andamento di una telenovela un po’ noiosa, a differenza della diretta tv delle udienze sull’impeachment. Il Wall Street Journal racconta che Pechino non intende sottoscrivere un accordo che preveda un impegno economico preciso, mentre Trump ha già reclamizzato al suo pubblico una vendita di 50 miliardi di dollari l’anno in semi di soia, maiale e altri prodotti agricoli. Ci sarebbe poi distanza tra le parti sul trasferimento forzato di tecnologia per le società che vogliano fare affari in Cina e sul meccanismo di attuazione dell’accordo.

L’impasse sui dazi assieme alle notizie drammatiche in arrivo da Hong Kong ormai ad un passo dall’insurrezione (e dalla repressione) non hanno colpito all’apparenza più di tanto i listini cinesi: la Borsa di Shanghai guadagna lo 0,1%, nell’attesa di nuovi interventi pubblici a sostegno della congiuntura. I dati, infatti, segnalano un nuovo rallentamento dell’economia: la produzione industriale, secondo i numeri diffusi stanotte è salita ad ottobre del 4,7%, meno delle previsioni (+5,2%). Anche le vendite al dettaglio hanno rallentato: +7,2% da +7,8% di settembre.

Lo yuan, a poco a poco, s’indebolisce, stamattina siamo a 7,03 su dollaro. Lo yen si apprezza per il quinto giorno su dollaro, a 108,7.

Deboli anche le altre piazze: il Nikkei di Tokyo perde lo 0,7%, lo Strait Times di Singapore lo 0,4% ed il JSX di Giacarta l’1%. In rialzo il Kospi di Seul: +0,4%.

POWELL NON ACCENDE IL MERCATO, BRILLA L’ORO

Poco mossi i mercati Usa nel giorno della prima audizione al Congresso del presidente della Fed Jerome Powell che si è limitato a ribadire quanto già detto in occasione dell’ultimo taglio dei tassi: il quadro economico, ha detto, è impostato alla crescita ma c’è sempre la disponibilità ad intervenire, nel caso di un peggioramento della congiuntura. 

L’indice Dow Jones sale dello 0,33%, Nasdaq -0,05%.

La risalita dei tassi di mercato si sta prendendo una pausa, il Treasury Note a 10 anni, scende a 1,87% di rendimento, da 1,95% di ieri.

Ha primeggiato l’oro, risalito a 1.462 dollari allontanandosi dai minimi degli ultimi tre mesi. Ma merita segnalate anche la “resurrezione” dei diamanti dopo una lunga fase negativa. De Beers ha annunciato ieri che le vendite mensili sono risalite a 400 milioni di dollari ad un minimo di 297.

Il petrolio Brent è in rialzo dello 0,5% a 62,7 dollari, dopo il +0,7% di ieri. Il segretario generale dell’Opec ha avvertito ieri che nel corso del 2020 l’offerta di greggio in arrivo dai paesi fuori dal cartello, potrebbe essere a rischio di forti ridimensionamenti.

SALVATAGGIO NORD LB GARANTITO DAGLI ENTI PUBBLICI

Giornata di realizzi sui listini europei, in vana attesa di segnali positivi sulla partita dei dazi, specie sulle auto. Il clima ha favorito le prese di beneficio sulle banche ed il rinnovato interesse per i beni rifugio. La tendenza di fondo resta però positiva e la propensione al rischio non scende più di tanto, anche perché a Wall Street, l’S&P500 ha pareggiato il ribasso iniziale. Ha primeggiato l’oro, risalito a 1.462 dollari allontanandosi dai minimi degli ultimi tre mesi. Ma merita segnalate anche la “resurrezione” dei diamanti dopo una lunga fase negativa. De Beers ha annunciato ieri che le vendite mensili sono risalite a 400 milioni di dollari ad un minimo di 297.

Ma il dato più significativo è il via libera dell’Unione Europea al salvataggio di una banca tedesca, la Nord Lb. Gli enti pubblici tedeschi che vanno in soccorso con 3,6 miliardi di euro sono stati equiparati a soggetti privati, una lezione per eventuali prossime crisi bancarie in Italia.

LISTINI EUROPEI IN ROSSO, MADRID È LA PEGGIORE

Piazza Affari ha seguito il trend generale. L’indice (-0,86%) si è fermato a 23.578 punti, in una giornata di lettera per le banche a livello continentale.

Il mercato peggiore è stato Madrid (-1,17%), alle prese con il tentativo di nuovo governo di sinistra dopo tre anni di incertezza e quattro elezioni generali.

Perdite più contenute a Francoforte (-0,4%); Parigi -0,21%; Londra -0,17%.

SALGONO I RENDIMENTI DEI BTP ALL’ASTA

Bene ma con rendimenti in salita le aste del Tesoro. Il mercato ha assorbito i 7,25 miliardi offerti, ma a tassi crescenti: in particolare sono stati collocati 1,5 miliardi di Btp 30 anni a un rendimento del 2,29% da 2,03% di ottobre, richieste pari a 1,73 volte l’offerta.

Rendimento del Bund tedesco decennale a -0,30% da -0,25% di ieri.

PRYSMAN MAGLIA NERA DI MILANO

Sul listino di Piazza Affari la maglia nera è toccata a Prysmian (-7,16%), all’indomani dei risultati che segnalano un rallentamento della domanda dei clienti delle tlc. Morgan Stanley ha abbassato il target price.

L’indice ha però risentito in particolare della flessione dei bancari, sotto pressione in tutta Europa. Unicredit e Intesa hanno lasciato sul terreno il 2% circa in linea con la media del comparto, seguite da Banco Bpm (-1,8%) e Intesa (-1,4%). In controtendenza Bper (+0,7%), in scia alle dichiarazioni dell’ad Vandelli che ha sostenuto che il 2020 sarà l’anno giusto per un ulteriore riassetto del sistema bancario. Si sgonfia il boom della Popolare Sondrio: -9% da +14% della vigilia.

BANCHE IN ROSSO. DEL VECCHIO PROMUOVE NAGEL

In rosso anche Mediobanca (-0,80%). In una nota Leonardo Del Vecchio ha sostenuto che vuole contribuire a creare un azionariato stabile di lungo periodo per aiutare Mediobanca e Generali, di cui l’istituto è primo azionista, “a crescere e avere successo nel mondo”. “Il piano di Mediobanca presentato dall’amministratore delegato Alberto Nagel presenta obiettivi sfidanti che vanno nella direzione auspicata da Delfin”, dice Del Vecchio nella nota, aggiungendo di “apprezzare lo sforzo fatto dal management” e di essere “soddisfatto dei risultati economici raggiunti”.

AUTO: ARRIVA IL WARNING PININFARINA

Giornata di realizzi sull’auto in attesa delle decisioni di Trump. Soffre in particolare Pirelli (-3%), seguita da Brembo (-2,4%). Fca -1,14%, Ferrari -0,4% nel giorno dell’annuncio della “Rima”, il nuovo bolide della Rossa.

In serata è arrivato il warning di Pininfarina: la società ha rivisto ancora al ribasso la guidance sul valore della produzione per il 2019, visto in calo del 12% rispetto alla precedente stima di una riduzione del 10%. A fine settembre la società attiva nel settore delle carrozzerie per automobili ha registrato un calo del valore della produzione del 9,2% a 68,8 milioni, risentendo della “sospensione di alcune commesse di ingegneria” annunciate nei conti del 2018.

BOOM DI SAFILO IN ATTESA DEL BUSINESS PLAN

Giornata di rimbalzi per i titoli del lusso più sacrificato. Salvatore Ferragamo avanza del 4% nonostante il calo delle vendite nel trimestre, comunque meglio del previsto, rileva Equita.

Boom di Safilo (+11,4%) dopo un aumento del fatturato nei tre mesi del 2,2% in linea con le attese. Ma l’attenzione è concentrata sulla prossima presentazione del business plan.

Frena Mediaset (-1,7%) di fronte a dati incerti sulla pubblicità. Il cfo Marco Giordani ha escluso il lancio di un’offerta su ProsiebenSat 1 dopo il recente acquisto del 15%, secondo Equita “una mossa difensiva contro i giganti Usa in uno scenario di settore molto sfidante”.

Da segnalare il balzo di D’Amico (+7,6%) dopo i conti.

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