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Delega fiscale in aula a metà ottobre, accolto emendamento Pd su agevolazioni da lavoro

L’esame della delega fiscale si avvia a conclusione. In commissione finanze sono stati proposti circa 320 emendamenti, dei quali undici respinti per estraneità all’oggetto. Il disegno di legge dovrebbe arrivare in aula a metà mese.

Delega fiscale in aula a metà ottobre, accolto emendamento Pd su agevolazioni da lavoro

Presentata dal governo lo scorso 15 giugno, l’esame della delega fiscale si avvia a conclusione in commissione finanze.

Il gruppo di lavoro si è radunato oggi sotto la guida del relatore Alberto Fluvi (Pd), e domani potrebbero definitivamente chiudersi i lavori in sede referente, aprendo la strada del dibattimento in aula a metà mese.

“In ogni caso – assicura Fluvi – ci siamo dati come obiettivo massimo venerdì”, mentre la discussione in Assemblea potrebbe essere calendarizzata a partire dalla seduta di lunedì 15 ottobre.

Fino ad oggi, il percorso in commissione è stato piuttosto rapido, nonostante i circa 320 emendamenti presentati da tutte le forze politiche. Di questi, undici sono stati considerati estranei all’oggetto dell’intervento legislativo, e successivamente respinti.

La commissione, oggi, ha votato a favore di una variazione del democratico Causi, che ha proposto un emendamento volto a salvaguardare gli “istituti di tutela dei redditi da lavoro dipendente e autonomo e delle pensioni“, che concorrono a formare quell’erosione fiscale “monstre” da 250 miliardi annui a cui si è giunti attraverso la stratificazione di circa 720 norme in favore di tutte le categorie.

Altre questioni, invece, sono state accantonate: in particolare le disposizioni sulle norme in materia di abuso di diritto ed elusione fiscale e quelle relative all’implementazione del fondo taglia-tasse, che dovrebbe entrare in vigore nel 2014.

Il fondo, istituito dal governo Berlusconi, non agirà comunque automaticamente, come ha ricordato ieri il sottosegretario all’Economia, Vieri Ceriani, dal momento che la riduzione della pressione fiscale sarà possibile “nella misura in cui si dimostrerà che i risultati della lotta all’evasione sono positivi e se ci saranno le condizioni macroeconomiche”.

Quanto alle pratiche elusive, si registra la condivisione dell’avvocatura, concorde sulla disciplina dell’abuso di diritto (articolo 5 del disegno di legge). Il Cnf, però, ha manifestato la propria “preoccupazione per un istituto che si presta a una attività interpretativa da parte di magistratura e amministrazione, che potrebbe rivelarsi debordante per il contribuente”. Di qui la proposta di modifiche “per ristabilire l’equilibrio tra la lotta all’evasione e la giuste garanzie per il contribuente”.

L’avvocatura, dunque, insiste sulla necessità di modificare la delega, per salvaguardare la non rilevanza penale di comportamenti elusivi e l’applicazione effettiva delle sanzioni solo al passaggio in giudicato della sentenza.

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