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Decreto sviluppo, ecco le novità in arrivo: come Monti vuole rilanciare la crescita

Il testo dovrebbe arrivare venerdì in Consiglio dei ministri, ma ancora si discute sulle coperture – La novità più attesa è il Fondo per la crescita sostenibile, con cui si riordina il sistema degli incentivi – Sul tavolo anche gli sgravi fiscali per le assunzioni qualificate, i bonus ristrutturazioni, lo sblocca-centrali e il rinvio del Sistri.

Decreto sviluppo, ecco le novità in arrivo: come Monti vuole rilanciare la crescita

La copertura finanziaria è ancora incerta, ma, dopo le ultime puntate fatte di rinvii e polemiche, dovremmo esserci. Il nuovo decreto sviluppo potrebbe sbarcare in Consiglio dei ministri questo venerdì. Ai tecnici di Corrado Passera resta quindi poco tempo per far pace con la Ragioneria di Stato. La svolta decisiva potrebbe arrivare con un un rincaro fiscale sulle polizze delle compagnie assicurative estere attive il Italia, ma la partita non è chiusa. “Stiamo ancora lavorando sul recupero delle risorse necessarie – ha detto ieri Passera -. Vi assicuro che le troveremo”.

Veniamo ai contenuti. L’ultima bozza del provvedimento, anticipata dall’Ansa, è composta da 37 articoli su 47 pagine. L’obiettivo del governo – si legge – è ”favorire la crescita sostenibile e la creazione di nuova occupazione, nel rispetto dell’esigenza di rigore nella finanza pubblica e di equità sociale”. All’articolo 1 compare la misura più attesa: un “Fondo per la crescita sostenibile” con cui si riordina il sistema degli incentivi e si abrogano 43 ”disposizioni”, vale a dire le leggi che, dal 1954 in poi, hanno istituito i vari aiuti alle imprese.

Oggi il premier Mario Monti, intervenendo alla Camera per un’informativa urgente, ha assicurato che l’Esecutivo provvederà “nei prossimi giorni a un altro piccolo concentrato di misure per la crescita”, ma – ha avvertito il Professore – “ci vorrà del tempo perché questi provvedimenti diano frutti”.

Vediamo ora nel dettaglio quali sono le misure principali contenute nella bozza:

FONDO PER LA CRESCITA SOSTENIBILE

Nasce dal Fondo speciale rotativo istituito nel 1982 e sarà destinato “al finanziamento di programmi e interventi”. Lo scopo è di promuovere progetti di ricerca, sviluppo e innovazione, rafforzando anche la presenza internazionale delle imprese italiane e incentivando gli investimenti dall’estero. Il ministro dello Sviluppo economico – di concerto con il titolare dell’Economia – definirà priorità, forme e importo massimo degli aiuti da concedere tramite bando. 

Nelle settimane scorse si era detto che la dotazione del fondo sarebbe stata di circa 600 milioni di euro, da recuperare in questo modo: 118 milioni dai contratti di programma per le aree depresse, 140 milioni dai contratti di area, 330 milioni dal Fondo per l’innovazione, 34,5 milioni dalle risorse per la reindustrializzazione. Un altro miliardo potrebbe essere attivato dal Fondo rotativo della Cassa depositi e prestiti per il sostegno alle imprese. Altre risorse ancora potrebbero derivare dal Fondo Industria 2015, dalle agevolazioni per le aree sottoutilizzate e da quelle per l’intervento straordinario per il Mezzogiorno, dai fondi per il settore minerario e il commercio elettronico.

BONUS FISCALE DEL 35% PER LE ASSUNZIONI QUALIFICATE 

Nella bozza si parla di un credito d’imposta del 35%, con un limite massimo a 200 mila euro, per le imprese che assumeranno a tempo indeterminato personale altamente qualificato (laureati e specializzati). In una delle precedenti versioni del decreto era previsto un bonus al 100%, con un tetto a 300 mila euro.

BONUS RISTRUTTURAZIONI

Dei possibili provvedimenti in materia di edilizia si era già parlato nelle precedenti bozze del decreto. Si tratta di misure dispendiose, su cui il braccio di ferro fra Sviluppo economico e Tesoro è particolarmente intenso. Possibile che vengano completamente stralciate.

Per quanto riguarda il bonus ristrutturazioni, lo Sviluppo economico puntava ad alzare dal 36 al 50% l’aliquota detraibile, aumentando anche da 48mila a 90mila euro l’importo massimo su cui calcolare il bonus. Il tetto dei risparmi possibili su ogni abitazione passerebbe così da 17.280 a 48 mila euro, ma le detrazioni verrebbero spalmate su dieci quote annuali di uguale importo. 

CENTRALI ENERGETICHE

L’obiettivo è sbloccare la realizzazione di infrastrutture energetiche, dando il via libera a investimenti privati per oltre 10 miliardi di euro. Si tratta soprattutto di rigassificatori e gasdotti. Il ministero ricorrerà alla Presidenza del Consiglio per superare l’ostruzionismo delle Regioni nei casi in cui non ci sia ancora alcuna intesa, nonostante il procedimento amministrativo si sia concluso e la valutazione d’impatto ambientale abbia avuto esito favorevole.

SISTRI RINVIATO A DICEMBRE 2013 

Rinvio fino al 31 dicembre 2013 per l’entrata in vigore del Sistri (il Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti), in modo da prolungare le verifiche sul funzionamento del sistema. 

DEROGA A 7 MIGLIA DALLA COSTA PER RICERCA IDROCARBURI 

Confermato il limite delle 12 miglia dal perimetro delle aree marine e costiere protette per la ricerca di idrocarburi. La soglia potrà tuttavia essere “ridotta, sino a non meno di 7 miglia – si legge nella bozza -, per le attività individuate d’intesa fra i ministri dello Sviluppo economico e dell’Ambiente”, in relazione “agli obiettivi della politica energetica nazionale”.

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