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Decreto banche: primo sì al Senato

Il Senato ha approvato in prima lettura il decreto banche che va ora all’esame della Camera che non dovrebbe modificarlo: se sarà così il provvedimento diventerà subito legge – Ecco i contenuti del decreto

Il Senato ha approvato oggi in prima lettura il decreto risparmio, su cui il Governo aveva posto la questione di fiducia. Il provvedimento passa ora alla Camera, dove dovrebbe essere convertito in legge entro il prossimo 21 febbraio. Ecco le principali novità del decreto.

BANCHE SALVATE: TETTO AGLI STIPENDI DEI MANAGER

Un emendamento approvato in commissione prevede che, nel caso lo Stato intervenga per ricapitalizzare una banca in crisi (come accaduto con il Monte dei Paschi), il Mef possa decidere una “limitazione della retribuzione complessiva dei membri del consiglio di amministrazione e dell’alta dirigenza”, oltre alla “revoca o sostituzione dei consiglieri esecutivi e del direttore generale” in carica.

BANCHE IN RISOLUZIONE: PIÙ TEMPO PER CHIEDERE I RIMBORSI

Via libera della commissione anche alla riapertura fino al 31 maggio della possibilità per i risparmiatori delle 4 banche poste in risoluzione a fine 2015 (Banca Etruria, Banca Marche, CariChieti e CariFe) di chiedere un rimborso forfetario.

TESORO: RELAZIONE OGNI 4 MESI SUI RISCHI LEGATI AI GRANDI DEBITORI

Il Tesoro dovrà presentare una relazione in Parlamento ogni quattro mesi sui “profili di rischio” dei grandi debitori (coloro che hanno debiti in sofferenza per oltre l’1% del patrimonio della banca), ma non sarà tenuto a rivelarne i nomi. È saltata infatti l’ipotesi d’introdurre vere e proprie “black list”, come aveva chiesto il numero uno dell’Abi, Antonio Patuelli.

Sì AI RIMBORSI AI PARENTI

Si amplia la platea dei risparmiatori delle 4 banche che potranno chiedere il rimborso forfait, procedura che, si precisa, dovrà essere gratuita. La commissione Finanze del Senato, che ieri sera ha dato l’ok a una riapertura dei termini fino al 31 maggio, ha approvato due emendamenti al decreto salva-risparmio che estendono l’accesso anche a chi ha ricevuto i bond dal coniuge o dai parenti entro il secondo grado e che escludono il corrispettivo pagato per i bond dal calcolo del patrimonio mobiliare, che ha un tetto a 100mila euro.

PER I BOND SUBORDINATI NESSUN RIMBORSO DAL 2016
 
Chi ha acquistato i bond subordinati di una banca soggetta a ricapitalizzazione precauzionale dopo il primo gennaio 2016, data di entrata in vigore del bail in, non riceverà alcuna compensazione.

PREZZO DELLE AZIONI

Vengono introdotti nuovi criteri per determinare il prezzo delle azioni da attribuire ad azionisti e creditori delle banche quotate soggette a ricapitalizzazione precauzionale. Per le banche non quotate il valore è calcolato in base alla consistenza patrimoniale della società, alle sue prospettive reddituali, all’andamento del rapporto tra valore di mercato e valore contabile delle banche quotate e tenuto conto delle perdite connesse a eventuali operazioni straordinarie, incluse quelle da cessione di attivi. Per le banche quotate, invece, il valore delle azioni è determinato in base all’andamento delle quotazioni dei 30 giorni di mercato antecedenti e nel caso di sospensione della quotazione per oltre 15 giorni – come per Mps – il valore dell’azione è il minore tra il prezzo di riferimento medio degli ultimi 30 giorni di negoziazioni e quello determinato in base alla consistenza patrimoniale e ai criteri previsti per le non quotate.

BURDEN SHARING E FISCO

Il burden sharing sarà reso neutrale dal punto di vista fiscale.

GARANZIA STATALE

Non sarà necessario presentare un piano di ristrutturazione per ottenere la garanzia statale sulla liquidità se le passività saranno rimborsate entro due mesi.

EDUCAZIONE FINANZIARIA

Ogni anno entro il 31 luglio il governo trasmetterà alle Camere una relazione sullo stato di attuazione della Strategia nazionale per l’educazione finanziaria, assicurativa e previdenziale. Sarà poi istituito un Comitato ad hoc di 11 membri per la programmazione e il coordinamento delle attività, cui verrà destinato un milione di euro annuo dal 2017.

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