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Corte Costituzionale: illegittima la norma salva-banche

La Consulta ha bocciato l’emendamento sull’anatocismo (calcolo degli interessi a svantaggio del conterrista) inserito nel Milleproroghe, dichiarandolo incostituzionale in una sentenza di oggi – Per la norma salva-banche il nodo era sui tempi e le modalità per gli eventuali ricorsi contro gli istituti di credito da parte dei correntisti.

Corte Costituzionale: illegittima la norma salva-banche

La Corte Costituzionale ha deliberato in merito all’emendamento sull’anatocismo, termine con cui si indica il calcolo degli interessi a svantaggio del correntista, contenuto nel Milleproroghe, dichiarandolo incostituzionale.

Con questa sentenza, che raccoglie ordinanze di nove diversi tribunali, la Consulta boccia definitivamente la cosiddetta norma salva-banche. La pratica dell’anatocismo è vietata dal 2000, ma andavano stabiliti i tempi per gli eventuali ricorsi contro le banche che lo avrebbero praticato. 

In passato era già intervenuta, in tal senso, la Corte dei Conti, stabilendo che il creditore potesse far causa alle banche, per riottenere gli interessi illegittimi, entro 10 anni dalla chiusura del conto. La norma del Milleproroghe, invece, stabiliva un termine diverso, di 10 anni, cioè, a partire dal giorno in cui l’addebito era stato registrato. Tale scadenza, però, avrebbe reso impossibile, per chiunque, fare ricorso.

 

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