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Consumo di suolo: la legge annunciata dal Governo non si vede, ma c’è chi pensa a quartieri sopraelevati

La perdita di terreni minaccia l’Italia che può pensare a nuove progettazioni urbane. Una start up veneta ha presentato un progetto per quartieri sopraelevati ed ecosostenibnili

Consumo di suolo: la legge annunciata dal Governo non si vede, ma c’è chi pensa a quartieri sopraelevati

Di consumo di suolo in Italia si parla molto ma si realizza poco. Ricordiamolo nella Giornata mondiale del suolo. Le ricerche degli Istituti specializzati hanno confermato più volte la necessità di una legge che non solo blocchi ogni tentativo di sanatoria edilizia, ma riorganizzi gli spazi urbani ed extraurbani. Ogni secondo spariscono 2 metri quadrati di terreno.

Secondo l’Ispra in Italia si consumano 54 ettari di suolo per abitante, all’anno: una media superiore a quella di ogni altro paese dell’Ue. Dal punto di vista economico, oltre che umano e sociale, gli eventi estremi colpiscono aree estese nelle quali il governo del territorio è praticamente assente.

L’Istat ha aggravato il quadro; constatando un consumo medio di 5 ettari al giorno in spregio a qualsiasi pianificazione urbanistica. Eppure una legge ad hoc rientrerebbe a pieno titolo nella transizione energetica con effetti moltiplicativi.

La politica è in ritardo

All’ultima edizione di Ecomondo, il Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin ha detto che la legge è in preparazione, ma i contenuti sono per lo più sconosciuti. Secondo la startup Sky Level negli ultimi dieci anni c’è stata anche l’agricoltura intensiva a provocare guasti enormi.

Quel tipo di agricoltura è ritenuta responsabile del declino dei terreni anche per l’uso di pesticidi e fertilizzanti chimici. Si può fare una crociata contro simili metodi senza avere un quadro normativo a sostegno ? E da dove partire ?

La buona agricoltura serve al paese. Nella giornata mondiale del suolo Confagricoltura ricorda che per raggiungere entro il 2050 l’obiettivo di consumo di suolo zero, stabilito dall’ONU e dall’Unione europea, “è urgente un’azione politica incisiva che preveda, da un lato, il contenimento di nuova urbanizzazione, la rigenerazione delle aree verdi, di quelle urbanizzate degradate e il riuso di quelle dismesse”.

Progettare nuovi quartieri

Bisogna prendere altre strade nella progettazione di edifici e zone residenziali. E mentre il governo prepara il provvedimento- con tutto quello che ne seguirà- perché non progettare edifici sopraelevati lasciando liberi i terreni ? La start up veneta è specializzata in queste operazioni e lancia in questi giorni un progetto molto originale per la costruzione addirittura di interi quartieri.

Si chiama “Nuova Dimensione Abitativa” e viene proposto al mercato immobiliare e urbanistico con l’accompagnamento di caratteristiche di maggiore sicurezza e senza rischi idrogeologici. Una novità assoluta per il panorama italiano che qualche istituzione locale prenderà in considerazione.

Il nostro paradigma – dice Ciro Galeone, CEO di Sky Level Sturtup – è totalmente all’opposto dello sfruttamento intensivo dei suoli. Possiamo lasciare alla natura il suo corso naturale osservandola da punti di vista nuovi, trasparenti, privi di alcuna interferenza con essa”.

La nuova dimensione abitativa non dovrà avere impatti poiché il nuovo quartiere sfrutta le tecnologie solari, è ecosostenibile ed autosufficiente. Le comunità energetiche in questa prospettiva sono di grande aiuto in quanto l’architettura si sviluppa verso l’alto, cattura sole per i pannelli e lascia liberi i terreni sottostanti.

Il progetto è pionieristico ,ma i presupposti sono di qualità, validi ancora di più nei territori esposti al rischio sismico. L’approccio alla pianificazione di futuri agglomerati considera i terreni sfruttabili nell’equlibrio uomo-natura, di cui si parla anche alla Conferenza di Dubai in questi giorni, per tenere insieme sviluppo ,investimenti in edilizia e tutela del suolo. In fondo in Italia anche le ricostruzioni dopo crolli e tragedie avvengono con modalità edilizie tradizionali.

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