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Commercio: nel clima di incertezza, cosmetica e moda possono aiutare le esportazioni italiane

Segnali positivi arrivano da cosmetica, oreficeria e occhiale Made in Italy, mentre a febbraio disavanzo commerciale e deficit energetico hanno fatto sentire i primi effetti

Commercio: nel clima di incertezza, cosmetica e moda possono aiutare le esportazioni italiane

A febbraio, l’export italiano è cresciuto su base annua del 22,7% (dati Istat), con un forte aumento delle vendite sia verso l’area UE (+24,0%) sia verso i mercati extra-UE (+21,1%). Le importazioni hanno registrato un incremento tendenziale più marcato (+44,9%), che coinvolge sia l’area UE (+28,3%) sia, in misura molto più ampia, l’area extra-UE (+69,6%). Tra i settori che hanno contribuito maggiormente si evidenziano: metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+24,4%), sostanze e prodotti chimici (+34,1%), prodotti alimentari, bevande e tabacco (+23,1%) e prodotti petroliferi raffinati (+98,5%). Su base annua, i Paesi che hanno fornito i contributi maggiori all’incremento dell’export nazionale sono stati Germania (con un aumento del +21,3%), USA (+24,4%), Francia (+16,0%) e Spagna (+33,3%).

Tuttavia, nello stresso mese il disavanzo commerciale è ammontato a 1.662 milioni di euro, a fronte di un avanzo di 4.750 milioni nello stesso periodo del 2021. Inoltre, il deficit energetico (-7.263 milioni) è molto più ampio rispetto a un anno prima (-2.213 milioni). L’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici si è così ridotto a 5.600 milioni, da 6.964 milioni di febbraio 2021. E i prezzi all’importazione sono cresciuti dell’1,6% su base mensile e del 18,5% su base annua.

In questo contesto, vi sono interessanti sviluppi in tre settori: cosmetica, oreficeria e ottica.

Cosmetica

Secondo i dati del Centro Studi Cosmetica Italia, pubblicati in occasione del Cosmoprof Worldwide Bologna, il settore del beauty è tornato a crescere a ritmi sostenuti nell’ultimo anno, puntando a raggiungere le performance pre-covid. Nel 2021 il fatturato globale del settore cosmetico italiano ha superato gli 11,8 miliardi di euro, in crescita del +9,9% rispetto al 2020. Una ripresa sostenuta è arrivata proprio sul fronte delle esportazioni, per un valore superiore ai 4,8 miliardi (+13,8%). Positivo l’impatto sulla bilancia commerciale con un valore di 2.750 milioni. Bene anche i segnali dal mercato italiano che ha superato i 10,6 miliardi con un aumento dell’8,8% rispetto al 2020.

Oreficeria

Anche i numeri dell’industria orafa nel 2021 registrano una performance molto positiva, con export in aumento a quota 7,5 miliardi e previsioni di crescita per il 2022 incoraggianti nonostante la guerra in Ucraina. Secondo il report del Club degli Orafi-Intesa Sanpaolo, il 2021 è stato un ottimo anno per il comparto con performance economiche e stime di crescita ampiamente positive. Inoltre, lo studio ha evidenziato come il 2021 sia stato anche un anno di svolta per il settore orafo con interessanti spinte verso l’innovazione, in primis quella digitale. Tra le novità più interessanti spicca il progetto Vivi Oro, una piattaforma digitale che promuove le imprese del territorio aretino, il distretto orafo più grande d’Europa.

Ottica

Infine, secondo un’analisi di Anfao, l’outlook del comparto eyewear italiano rimane positivo anche nel 2022, ma rallenta la sua corsa. Secondo i dati del report, il 2021 ha chiuso con una produzione pari a 4,17 miliardi, in crescita del +35% rispetto al 2020 e del +4,5% sul 2019, a cui ha contribuito l’export di montature, occhiali da sole e lenti che è cresciuto del +39,2% sull’anno della pandemia e del +3,4% sul biennio, superando di poco i 4 miliardi. Per il 2022, considerato il difficile scenario attuale, le previsioni vedono un incremento attorno al +4-5% sia per la produzione che per l’export. Nel dettaglio, si rileva che le vendite estere nei primi 6 mesi dell’anno registreranno un +9-10% rispetto al 2021 e una crescita del solo +0,5% nell seconda metà del 2022. Se da un lato la ricaduta negativa più grande si avrà in termini di riduzione degli acquisti da parte dei russi, in Italia e in Europa a seguito della guerra sono raddoppiate le spese per gas ed energia elettrica, che andranno a impattare sui bilanci delle imprese assieme ai rincari di trasporti, logistica e imballaggi.

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