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Classifica Fortune: Ornella Barra e Marina Berlusconi tra le donne più potenti d’Europa

Sono Ornella Barra (quinto posto) e Marina Berlusconi (22esimo posto) le due donne italiane presenti nella classifica Fortune delle 25 manager più potenti di Europa, Medio oriente e Africa. In vetta alla classifica Ana Botin, del Banco Santander, seguita da Alison Cooper di Imperial Tobacco.

Classifica Fortune: Ornella Barra e Marina Berlusconi tra le donne più potenti d’Europa

E’ Ornella Barra, la prima donna italiana a comparire nella classifica Fortune “Most Powerful Women in Business List” con le 25 manager più potenti dell’area Emea (Europa, Medio Oriente e Africa) seguita in ventiduesima posizione da Marina Berlusconi. Dal 1988 la famosa rivista Fortune stila una classifica annuale delle 25 donne che negli ultimi 12 mesi si sono maggiormente affermate sul fronte imprenditoriale. La scorsa settimana era stata la volta della classifica tutta statunitense delle donne più potenti che ha incoronata Mary Barra, manager di General Motors.

Nella classifica che ci riguarda la manager più influente è la spagnola Ana Botin, presidente del Banco Santander, seguita da Alison Cooper di Imperial Tobacco e al terzo posto dalla svedese Annika Falkengren del gruppo Seb. La prima italiana la troviamo al quinto posto, in miglioramento rispetto all’ottavo posto delle scorso anno.

Ornella Barra, classe 1953, originaria di Chiavari è Executive Vice President di Walgreens Boots Alliance e President and Chief Executive of Global Wholesale and International Retail. L’azienda, con una presenza in oltre 25 Paesi, conta più di 370mila dipendenti ed è leader mondiale per prodotti e servizi per la salute e il benessere in farmacia.

La seconda ed ultima italiana presente nella classifica delle donne più potenti di Europa, Medio oriente e Africa è Marina Berlusconi presidente di Fininvest e Mondadori. La primogenita dell’ex premier Silvio Berlusconi, è l’unica donna italiana presente in classifica a capo di una società italiana ed è presente ininterrottamente nella classica di Fortune dal 2001 al 2013.

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