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Cheese a Bra: si alza il sipario sulla magia degli alpeggi e dei formaggi a latte crudo

Si apre a Bra la più grande vetrina internazionale dedicata ai formaggi: 250 espositori e 21 affinatori provenienti dall’Italia e dall’estero, 43 Presìdi Slow Food. L’edizione di quest’anno ha come claim “Considera gli animali”, un focus sul regno animale e la varietà di connessioni con le azioni dell’uomo in difesa della biodiversità casearia

Cheese a Bra: si alza il sipario sulla magia degli alpeggi e dei formaggi a latte crudo

Allevatori, casari, affinatori. Formaggi: centinaia di caci diversi, tutti rigorosamente a latte crudo. Un’imponente selezione di vini e birre da abbinare. Laboratori del gusto, Appuntamenti a tavola, conferenze, film, incontri e momenti di riflessione: sarà tutto questo Cheese 2021 che si terrà a Bra dal 17 al 20 settembre.

Per quattro giorni, le vie di Bra si animeranno di tante persone appassionate di formaggi e latticini e del cibo buono, pulito e giusto. Ci saranno 250 espositori e 21 affinatori provenienti dall’Italia e dall’estero (Belgio, Francia, Germania, Olanda, Portogallo, Spagna, Svezia, Svizzera), 43 Presìdi Slow Food italiani, svizzeri e irlandesi, 10 food truck e 7 cucine di strada, più di 20 realtà brassicole italiane segnalate dalla Guida alle birre d’Italia.

Si parte con un’anteprima digitale giovedì 16: due importanti conferenze internazionali online utili a introdurre i temi principali della manifestazione, che quest’anno avrà come claim: “Considera gli animali”, un focus sul regno animale e la varietà di connessioni con le azioni dell’uomo. Senza di loro, infatti, non esisterebbe l’infinita biodiversità casearia che si tocca con mano a Bra.

La prima conferenza, intitolata Noi e gli animali è l’invito a fermarsi un attimo e ripensare alla relazione tra l’essere umano e le altre specie che abitano il pianeta: un rapporto che quasi sempre, oggi, è prettamente economico, ma che non può continuare a essere tale. La seconda conferenza, invece, riguarda la battaglia per i formaggi naturali, ottenuti cioè senza l’aggiunta di fermenti industriali: una strada che Cheese ha imboccato con decisione già da due edizioni.

La manifestazione, giunta alla tredicesima edizione, richiamerà l’attenzione di tutti sull’importanza degli alpeggi e della gestione sostenibile dei pascoli in difesa del benessere degli animali, non solo appartenenti alla realtà lattiero casearia ma anche delle api per il ruolo fondamentale che ricoprono nella conservazione della biodiversità.

L’inaugurazione ufficiale, alla presenza della ministra per le Politiche giovanili Fabiana Dadone, è in programma per venerdì 17 alle 10,30 in Piazza Caduti per la libertà a Bra: come consuetudine, sarà l’occasione per fare il punto della situazione sul settore lattiero caseario in tutte le sue numerose sfaccettature: dal pascolo ai giovani che tornano in montagna per fare i margari, dalla distribuzione al consumo. Come ormai consuetudine, durante l’inaugurazione sarà assegnato il Premio Resistenza Casearia, giunto alla settima edizione e per la prima volta consegnato dalla nuova Presidente di Slow Food Italia, Barbara Nappini: «Oggi questo premio assume un valore ancora più significativo: stiamo vivendo una crisi ambientale, sanitaria, climatica, migratoria e ripensare al nostro rapporto con gli animali, con la natura, è ancora più importante. Ma Cheese, ha sempre avuto due anime, coniugando all’approccio politico ai temi alimentari anche l’anima popolare, conviviale, di piazza, a cui anche quest’anno non abbiamo rinunciato».

Fra gli appuntamenti clou per i visitatori la Gran Sala dei Formaggi, con 60 tipologie di caci provenienti da tutta Europa e 300 etichette italiane nell’Enoteca curata dalla Banca del Vino di Pollenzo per scoprire nuovi formaggi e interessanti abbinamenti. Poi c’è la a Casa della Biodiversità, allestita nel cortile delle Scuole Maschili, ospiterà incontri, dibattiti, proiezioni cinematografiche, degustazioni e racconti: nei quattro giorni di evento, tra gli altri, intervengono Duccio Cavalieri, professore di microbiologia presso l’Università di Firenze, esperto in sistemi complessi, Luca Battaglini, professore ordinario in Scienze delle produzioni animali per il territorio presso l’Università di Torino, Mauro Ferri, veterinario e naturalista, membro del Consiglio Direttivo del Gruppo Modenese Scienze Naturali, Branka Tome, vicecapo dell’unità Indicazioni geografiche della DG Agri della Commissione europea, Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio. Da non perdere, sempre in Casa della Biodiversità, gli interventi di Carlo Petrini per la presentazione del volume Atlante gastronomico dei Presìdi pubblicato da Slow Food Editore, e della presidente di Slow Food Italia, Barbara Nappini, che dialoga con le donne del latte: pastore, allevatrici, casare e imprenditrici che lavorano nella filiera lattiero casearia.

E poi ci sono le storie: quella di Duncan Okeh, il ragazzo di origine keniana che, dopo essersi diplomato all’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, è tornato a casa per avviare alcuni progetti agricoli; quella di Enrico Crippa, chef tra i più rinomati al mondo, che ad Alba ha trovato la propria casa d’adozione; quella dei registi francesi Thibaut Fagonde e Jérôme Loisy, che a Cheese presentano un bellissimo documentario sui casari resistenti; quella di Maurizio Carucci, front man del gruppo musicale genovese Ex-Otago, che in Val Borbera, nell’alessandrino, lavora la terra e produce vini; e per concludere, i Pinguini Tattici Nucleari, terzi al Festival di Sanremo del 2020.

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