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Cda Mps: aumento meglio a gennaio, pubblicata la relazione per “facilitare la scelta agli azionisti”

Il board del Monte dei Paschi di Siena ha esaminato la richiesta della Fondazione di un rinvio al secondo trimestre per l’aumento di capitale rispondendo punto per punto alle motivazioni dell’ente senese – Considerazioni pubblicate online per facilitare la scelta relativamente alla migliore tempistica in cui effettuare l’aumento di capitale.

Cda Mps: aumento meglio a gennaio, pubblicata la relazione per “facilitare la scelta agli azionisti”

Per il board di Mps la migliore tempistica per eseguire l’aumento di capitale da 3 miliardi è entro il 31 gennaio e dopo tre ore di riunione, il Cda ha pubblicato le proprie considerazioni sulla tempistica dell’aumento in risposta alla richiesta della Fondazione di posticipare l’operazione al 31 maggio. “Il consiglio di amministrazione – si legge in una nota – ha quindi ritenuto opportuno presentare a tutti gli azionisti della Banca le sue considerazioni al fine di facilitare la scelta relativamente alla migliore tempistica in cui effettuare l’aumento di capitale”.

Come emerge dal documento, l’Ente ritiene che una soluzione positiva della sua situazione finanziaria sia il presupposto essenziale per effettuare l’aumento di capitale, con un conseguente allineamento di interessi tra la Banca, la Fondazione stessa e gli altri azionisti. Al contrario il cda non condivide pienamente tale motivazione perché “ad oggi la principale priorità per la Banca è rappresentata dal raggiungimento dell’obiettivo di ricapitalizzazione in linea e nei tempi previsti dagli impegni con la Commissione Europea e tale obiettivo appare, ad oggi, ragionevolmente più vicino e certo avuto riguardo” della formazione del consorzio di garanzia, del’impegno di pre-underwitring in scadenza se l’aumento non viene lanciato entro gennaio 2014, della relativa stabilità macroeconomica e politica.

Il Cda risponde punti per punto ai motivi sollevati dalla Fondazione: sulla tempistica, sulla situazione finanziaria della Fondazione, sulla necessità da parte della Fondazione di procedere ad un processo di dismissione accelerato e forzoso, sull’allineamento degli interessi degli azionisti, della Banca e del sistema nazionale, sul costo addizionale dei nuovi strumenti finanziari, sulla volatilità e il contesto politico e sulla tutela del Patrimonio della Fondazione.

”Una risoluzione positiva dell’aumento a gennaio – si legge – avrebbe un riflesso positivo su tutta la città di Siena e sulla Toscana visto il forte peso della Banca sull’economia e sull’occupazione nei territori circostanti e pertanto dovrebbe essere perseguito come massima priorità minimizzando il rischio di esecuzione”. E ancora: Il rimborso del 70% dei Monti Bond grazie all’aumento di capitale “costituirebbe un elemento positivo per la Banca e per il Paese, che potrebbe destinare l’ingente importo ripagato ad altre iniziative’.

Inoltre sono state rese disponibili sul sito la proposta della Fondazione con la relativa relazione ed il comunicato stampa della Fondazione diffuso in data 11 dicembre 2013

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