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Camusso, venerdì incontro sindacati-Confindustria

Secondo il segretario generale della Cgil l’accordo sui contratti può essere raggiunto, ma “solo a certe condizioni” – Quanto alla manovra del Governo, “è necessaria, ma non quella a cui pensa Tremonti, fatta solo di tagli” – Anche sulla riforma fiscale l’Esecutivo “è partito col piede sbagliato”.

Camusso, venerdì incontro sindacati-Confindustria

Venerdì industriali e sindacati si siederanno intorno a un tavolo. “E’ previsto un incontro presso la sede di Confindustria per discutere sull’esigibilità dei contratti”, come ha annunciato il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, specificando che l’accordo “può essere fatto sulla base di queste caratteristiche: per il settore privato la base della certificazione devono essere i dati associativi riferiti alle deleghe, come possono essere rilevati dall’Inps sulla base del modello Dm10, le dichiarazioni aziendali e inoltre sulla base dei consensi elettorali risultati dai verbali elettorali delle Rsu”. Tutti questi dati “devono essere trasmessi al Cnel come ente certificatore come sulla base dell’accordo Cgil, Cisl e Uil del 2008”, ha proseguito il segretario generale della Cgil.

Secondo il presidente di confindustria, Emma Marcegaglia, “i temi all’ordine del giorno saranno la rappresentanza e la rappresentatività a livello nazionale”. Un altro tema sarà “l’esigibilità dei contratti. Non parliamo solo di Fiat, ma anche di altre imprese che hanno la necessità di adeguare le regole del contratto nazionale a livello aziendale”. Quanto all’intesa contrattuale del 2009, “anche la commissione europea ritiene che fosse un buon accordo. Noi non siamo innamorati delle cose firmate in passato, ma ragioniamo anche sui percorsi positivi tracciati. Noi siamo senza preclusioni di ogni tipo ma abbiamo l’obiettivo chiaro di aumentare la produttività delle imprese, che poi aumenteranno i salari dei lavoratori”, ha concluso Marcegaglia.

Ma oggi non si è parlato solo dell’incontro di venerdì. La Camusso non ha perso l’occasione per lanciare parole di fuoco contro la politica economica del Governo. La manovra “è necessaria – ha detto – ma non quella a cui sta pensando il ministro dell’Economia, fatta solo di tagli e contrazione della spesa”. Bisognerebbe invece “provare a rimettere all’attualità il tema della crescita. Il paese non è in grado di reggere una manovra fatta di tagli alla sanità, all’istruzione e al welfare”.

In tema di riforma fiscale, invece, “se lo schema è quello che si è letto in questi giorni delle tre aliquote – ha proseguito Camusso – allora il Governo è partito con il piede sbagliato. In questo modo ne beneficerebbero soltanto i redditi sopra i 75mila euro”. Occorre invece “spostare i pesi della pressione fiscale, abbassandola sul lavoro dipendente e sulle pensioni e alzandola sui grandi patrimoni. Bisogna portare – ha concluso il segretario – la tassazione delle rendite finanziarie allo stesso livello degli altri paesi europei e redistribuire questo gettito sulle fasce di reddito più basse”.

Pubblicato in: News

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