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Camera e Senato, stangata sui dipendenti

Per i nuovi assunti ci sarà un taglio del 20%, che si cumulerà con l’effetto trascinamento della decurtazione già in atto (con le aliquote del 5 e 10%) – È la conseguenza del protocollo d’intesa tra Palazzo Madama e Montecitorio volto a realizzare l’omogeneizzazione dello stato giuridico ed economico dei dipendenti di futura assunzione.

Camera e Senato, stangata sui dipendenti

Calerà la mannaia sugli stipendi dei futuri dipendenti di Camera e Senato. Per i nuovi assunti ci sarà un taglio del 20%, che si cumulerà con l’effetto trascinamento della decurtazione già in atto (con le aliquote del 5 e 10%). È la conseguenza del protocollo d’intesa tra Palazzo Madama e Montecitorio volto a realizzare l’omogeneizzazione dello stato giuridico ed economico dei dipendenti di futura assunzione presso i due rami del Parlamento, con l’intento di perseguire obiettivi di risparmio e di razionalizzazione nell’uso delle risorse. Tagli che comunque vanno a incidere su stipendi attuali non proprio bassissimi: si va da un minimo di 1.490 euro mensili netti iniziali ai 3.268 (sempre netti, mensili e di primo ingresso).

Ma il futuro risparmio per il Senato si può già valutare in una media di 28 mila euro l’anno per ogni nuovo dipendente, da moltiplicare per gli anni di carriera. Per la Camera 37 mila euro. Complessivamente, una media di 65 mila euro l’anno, a dipendente, per anno, in un’ottica comunque futura.

Altro effetto del protocollo sarà la unificazione dei trattamenti economici. Attualmente al Senato i dipendenti sono 883: 116 consiglieri parlamentari, 49 stenografi, 150 segretari, 310 coadiutori, 258 assistenti. Lo stipendio netto iniziale è di 3.268 euro per i consiglieri, 2.647 per gli stenografi, 2.298 per i segretari, 1.970 per i coadiutori, 1.668 per l’assistente. A Montecitorio i dipendenti sono 1551. Lo stipendio iniziale netto mensile dei consiglieri (V livello) è di 2.929,44 euro; al IV livello documentaristi, tecnici e ragionieri percepiscono 1.876,57 euro. Poi si passa al secondo livello: 1.705,95 per i segretari parlamenti, 1.758,78 per i segretari di elaborazione dati; 1.503,87 per i collaboratori tecnici. Infine 1.690,98 per l’assistente parlamentare di primo livello, e 1.491,16 per l’operatore tecnico.

“L’obiettivo è di arrivare a solo quattro carriere: dirigenziale, quadri intermedi, assistenza amministrativa, assistenza tecnica”, spiega il senatore Benedetto Adragna, questore del Pd. La riduzione del 20% non scatterà a inizio carriera, e questo per due motivi – chiarisce ancora Adragna -. Per attrarre le professionalità migliori e per agevolare i giovani che a inizio carriera hanno più bisogno. Il taglio sarà successivo, e evidentemente per compensare la mancata decurtazione iniziale, toccherà anche punte superiori al 20%. Ma mediamente, nell’arco dell’intera carriera, sla decurtazione si attesterà a un quinto rispetto agli attuali stipendi.

Previsioni sui risparmi di spesa? “Il bilancio del Senato per il 2012 vede una spesa per il personale di 126 milioni, dunque una media per dipendente di 140 mila euro. La futura riduzione del 20% significa 28 mila euro l’anno a dipendente, da moltiplicare per l’intera carriera”, quantifica il sen. Adragna. Quanto alla Camera, i calcoli proviamo a farli noi: per il 2012 la previsione di spesa per il personale è di poco più di 287 milioni, il che significa un costo medio a dipendente di 185 mila euro. Un risparmio del 20% equivale dunque, mediamente, a 37 mila euro l’anno a dipendente. Sempre da moltiplicare per gli anni di carriera…”.

Certo, stiamo parlando di risparmi futuri, perché al momento né la Camera né il Senato hanno in programma concorsi per nuove assunzioni. Anche perché c’è il blocco del turnover. “Ma prima o poi bisognerà procedere. A Palazzo Madama – spiega ancora Adragna – i dipendenti erano 1.243 sino a 6-7 anni fa, ora siamo a quota 883, ma la pianta organica parla di 979. E poi ci sono molti che andranno in pensione. E comunque, quando sarà (sicuramente non prima del 2014, dati i tempi necessari per bandire il concorso e poi immettere in ruolo i nuovi assunti, in ogni caso dopo aver rimosso il blocco al turnover) non si tratterà di assunzioni-fiume. Di solito si tratta di assunzioni che si contano al più con le dita di due mani. Al Senato l’ultimo concorso è stato nel 2009, per 7 consiglieri parlamentari, Bisogna risalire al 2003 per trovare un concorso per 60 posti di coadiutore parlamentare. Idem alla Camera: gli ultimi due concorsi sono del novembre 2006, per 3 collaboratori tecnici al reparto telefoni e 5 al reparto impianti elettrici. Bisogna andare al 2005 per trovare un concorso per 40 posti in un colpo solo per segretario parlamentare di secondo livello. 

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