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Brexit: negoziati a un punto morto

Il problema principale sarebbe il conto che Londra dovrebbe pagare per la fuoriuscita. Barnier ha annunciato infatti che la delegazione britannica “ non è in grado di precisare impegni sugli aspetti finanziari”.

“Il discorso di Firenze di Theresa May aveva dato uno slancio di cui c’era veramente bisogno, ma nonostante questo non abbiamo fatto grandi passi in avanti”.

Questo quanto affermato dal capo negoziatore Ue per la Brexit Michel Barnier al termine del quinto round di negoziati. Di conseguenza “non sono ancora in grado di proporre al Consiglio europeo la prossima settimana di aprire le discussioni sul futuro”.

Le trattative tra Unione Europea e Regno Unito sono dunque a un punto morto. Il problema principale sarebbe il conto che Londra dovrebbe pagare per la fuoriuscita. Barnier ha annunciato infatti che la delegazione britannica “ non è in grado di precisare impegni sugli aspetti finanziari”.

“Siamo quindi in un’impasse estremamente preoccupante” per gli Stati membri e le regioni che si sono impegnate in investimenti e progetti, ha avvertito il capo negoziatore.

A stretto giro è arrivata la replica del capo negoziatore britannico, David Davis, che ha affermato che Londra è preparatissima a discutere le future relazioni con la Ue e che “gli impegni specifici” sui conti da saldare saranno indicati più tardi. “Per fornire certezze dobbiamo parlare del futuro” – ha continuato Davis -, per questo “spero che gli Stati membri la prossima settimana” al vertice Ue “riconoscano i progressi fatti nello spirito del discorso di Firenze di Theresa May e facciano passi avanti”.

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