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Borsa: su Fca e Ferrari. Euro al top, petrolio in risalita

I buoni dati macro danno ossigeno ai listini europei a metà giornata – A Piazza Affari scattano i titoli della scuderia torinese – Occhi puntati sul vertice romano per Fincantieri che si mantiene positiva – Bene le banche – Scivolano Enel e Telecom Italia – Ferraggamo sulle montagne russe – Enertronica vola sull’Aim.

Mercati azionari positivi sotto la spinta della crescita dell’economia, così robusta da non patire gli effetti della nuova avanzata dell’euro, saldamente sopra 1,18 sul dollaro. A Piazza Affari l’indice Ftse Mib inaugura agosto con un rialzo dello 0,50% circa, attorno a quota 21.600. Aumenti analoghi per Parigi e Francoforte. Guidano la corsa Madrid e Londra (+0,8%), sostenuta dagli ottimi risultati di Bp (+3,5%). Sotto la spinta del colosso anglo-olandese salgono in Europa tutti i titoli del settore petrolifero (lo Stoxx guadagna l’1,1%). A Parigi Total +1%, a Milano Eni +1%, Saipem +1,2% e Tenaris +0,1%.

I prezzi del petrolio raggiungono quota 53 dollari al barile, ai massimi da due mesi. Il dato sulle scorte Usa, atteso per oggi, dovrebbe confermare il calo di 2,9 milioni di barili di scorte di greggio nella scorsa settimana, la quinta settimana di calo consecutivo. Le scorte sono già scese al di sotto dei livelli dell’anno precedente.

Nel secondo trimestre il Pil è aumentato dello 0,6% rispetto al trimestre precedente sia nell’Eurozona che nell’Ue a 28 Paesi, mentre la crescita è stata pari al 2,1% rispetto allo stesso periodo del 2016 nell’Eurozona e al 2,2% nell’Ue. Anche il Pmi manifatturiero ha iniziato il secondo semestre con una buona crescita, per quanto leggermente più debole delle stime: 56,6 a luglio dal massimo di sei anni raggiunto a giugno (57,4), leggermente sotto la stima flash di 56,8.

Segnali Toro anche dalla Cina, dove è migliorato a 51,1 (record da quattro mesi) l’indice Pmi a cura di Caixin sul settore manifatturiero di luglio, grazie al contributo particolare di produzione e nuovi ordini ai massimi da febbraio. Il risultato supera le attese degli economisti, che ipotizzavano un valore stabile da giugno a 50,4. 

Poco mosso il secondario italiano rispetto all’equivalente Bund in apertura di seduta. Il tasso sul decennale viaggia al 2,094% dal 2,093%.

In attesa dell’incontro tra i ministri italiani Pier Carlo Padoan e Carlo Calenda con il collega francese Bruno Le Maire sul dossier Stx, Fincantieri tratta a 1 euro (+0,30%).

A Milano salgono le banche: Unicredit +0,2%, Intesa +0,7%, Banco Bpm +0,5%. Enel scivola in calo dello 0,2%, Telecom Italia -0,2%. Nel settore dell’industria, Fiat Chrysler +2%, StM -0,9%, Leonardo +0,2%.

Ferragamo alle 12 arretra dell’1,14% annullando tutto il guadagno della prima ora (massimo a 25 euro). Arrivano tagli delle stime a causa del calo dei margini nei conti comunicati ieri. Diversi uffici studi hanno ridotto il target price: tra gli ultimi, nella parte alta del range, figura il 26 euro di SocGen (da 28) mentre, nella parte bassa, il 20 euro di MainFirst. Mediobanca ha tagliato da 26,5 euro a 24,5 euro, JP Morgan da 23 euro a 22,5 euro, Morgan Stanley da 24 euro a 23,5 euro.

Fra le mid e small cap si segnalano i rialzi di Piaggio (+4,4%) e La Doria (+2,2%). Enertronica guadagna il 6%. La società attiva nel settore delle energie rinnovabili, si è aggiudicata la fornitura di Inverter fotovoltaici ed attività costruzione e di ingegneria in Spagna. L’accordo, di tipo vincolante, riguarda la realizzazione di due centrali fotovoltaiche per una capacità totale di circa 200 MW.

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