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Borsa: nuove tempeste, ma la Fed distribuisce dollari

I futures preannunciano un’altra giornata difficile per i mercati, anche se il petrolio è ripartito e la Fed è entrata in campo con nuova liquidità per tutti, Cina inclusa – Il Coronavirus rallenta in Italia ma spaventa l’America -Da gennaio Piazza Affari ha perso il 27,5%

Borsa: nuove tempeste, ma la Fed distribuisce dollari

Donald Trump ripone l’ottimismo nel cassetto. Il coronavirus, ha detto il presidente, può provocare fino a 250mila morti negli Stati Uniti, ormai in testa alla drammatica contabilità del contagio. La notizia spegne il residuo ottimismo dei listini, già impegnati a fare i conti con il bilancio del trimestre peggiore degli anni Duemila e rassegnati a veder arrivare nei prossimi giorni nuovi shock, a partire dai dati sul mercato del lavoro americano. La prima conferma è arrivata poche ore fa dal Tankan, l’indicatore sintetico dello stato di salute del Giappone: il dato, in calo per il quinto trimestre di fila, è il peggiore dai giorni della crisi di Lehman Brothers. I mercati ne prendono atto e si preparano a una nuova giornata difficile.

I futures sull’indice S&P (-1,9%) anticipano una partenza in rosso delle Borse Usa. Si profila un’apertura ancor peggiore per la City: -2,6%.

A Tokyo l’indice Topix cede un punto percentuale, così come l’Hang Seng di Honk Kong, zavorrato dalla rinuncia al dividendo di Hsbc.

Aria di timida ripresa sui listini cinesi: Shanghai +0,7%. Torna un rosso il Kospi coreano: -0,9%. Si è verificato un nuovo caso di contagio in uno degli stabilimenti leader di Samsung. La notizia positiva arriva da Sidney (+2,8%) sull’onda del calo dei contagi in Australia e della ripresa del prezzo del ferro.

DA INIZIO ANNO WALL STREET -20%

In calo Wall Street: Dow Jones -1,84%, S&P 500 -1,60%, Nasdaq -0,95%. Da inizio anno la perdita è di un quinto. La volatilità, però, non ha cambiato verso: continua a scendere, con l’indice Vix che si è portato a 53,5 (-6%).

TRUMP CHIEDE PIÙ INFRASTRUTTURE

Trump trova modo, anche in un momento di rara depressione, di lanciare un segnale espansivo. “Con i tassi finalmente a zero – twitta – può partire la fase 4 della guerra all’epidemia con il varo di un miliardario di infrastrutture”.

Tuttavia, per ora il sostegno arriva dalla politica monetaria. Nel pomeriggio di ieri la Federal Reserve ha annunciato il varo di una nuova linea di erogazione di liquidità destinata a tutte le banche centrali e a tutte le istituzioni che hanno un conto presso la Fed di New York, quindi anche alla Banca Popolare della Cina, finora esclusa. La Fed si cautela così dal rischio che la Cina, bisognosa di dollari per impedire il default delle tante aziende cinesi super indebitate in valuta straniera, incominci a smobilitare le proprie riserve in Treasury Note, circa 1.100 miliardi di dollari.

In rialzo il prezzo del petrolio: Brent +13%, a 25,8 dollari il barile, per effetto della disponibilità Usa ad un accordo sul contenimento della produzione da stringere con Arabia Saudita e Russia. Rimbalza Eni: +7,3%.

Euro-dollaro poco mosso stamane, a 1,102. In Olanda non piace a tutti, neanche dentro il governo, la posizione di chiusura totale ai Corona Bond: Gert-Jan Segers, il leader del partito Unione dei Cristiani, ha preso le distanze da alcune dichiarazioni rilasciate dal ministro delle Finanze sull’epidemia ed ha aggiunto: “L’Italia è in rovina, per quel che mi riguarda il primo messaggio dovrebbe essere: veniamo ad aiutarvi”.

Si conferma in Italia la tendenza al calo dei nuovi contagi. Scende il numero quotidiano di ricoverati: solo 42 ieri in terapia intensiva. Cresce il numero di morti (837 ieri, lunedì erano stati 812). Oltre 1.100 i nuovi guariti. Secondo il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, siamo arrivati alla fase in cui il picco si mantiene stabile e precede il calo dei contagi (“plateau”, è stato il termine usato). Brusaferro ha anche spiegato che l’indice di trasmissione, il cosiddetto R con zero, è vicino all’uno, ovvero un positivo ha la potenzialità di infettare una sola persona.

PIAZZA AFFARI -27,5% DA GENNAIO

È stato un trimestre da incubo anche per i mercati europei. Milano da inizio anno ha accumulato una perdita del 27,50%. L’indice Eurostoxx 50 segnala un calo del 25%: nemmeno nel periodo più buio della crisi subprime (2008) e della crisi dello spread (2011) il mercato ha fatto peggio. E così, in attesa di una stagione delle assemblee all’insegna della rinuncia ai dividendi, gli operatori hanno una sola regola: resistere, in attesa di tempi migliori che gli esperti per ora non vedono all’orizzonte.

Secondo il Centro Studi di Confindustria, nel 2020 il prodotto interno lordo italiano subirà un crollo del 6%, portando l’Italia in profonda recessione. Ma potrebbe andare peggio nel caso non si superi a maggio la fase acuta dell’emergenza sanitaria. Nel caso in cui “la situazione sanitaria non evolvesse positivamente, le previsioni economiche andrebbero riviste al ribasso”.

GOLDMAN SACHS VEDE IL PIL A -10%

Goldman Sachs ipotizza un rapporto deficit-Pil al 10% in Italia e Spagna. In questa situazione, gli economisti del colosso bancario Usa stimano che il rapporto debito-Pil dell’Italia potrebbe balzare fino al 160% (al 120% nel caso di Spagna e Francia).

In questa cornice, Piazza Affari ha provato ieri a rimettersi in piedi grazie al sostegno della ripresa cinese e, nel finale, ai segnali in arrivo dai mercati Usa. L’operazione è riuscita: l’indice è risalito dell’1,06%, oltre quota 17 mila (17.050 punti in chiusura).

Positive anche le altre piazze: Londra è cresciuta dell’1,8%, Francoforte dell’1,2% e Parigi dello 0,4%.

Gli acquisti della Bce servono a garantire una parvenza di normalità al mercato obbligazionario in attesa di un accordo in extremis all’Eurogruppo cui stanno lavorando, per scongiurare il peggio, gli sherpa delle Finanze dei Paesi di Eurolandia.

IL TESORO SUPERA LA PROVA DELL’ASTA

Ieri, ultimo giorno delle aste di fine mese, il rendimento dei Btp decennali è comunque salito in chiusura all’1,52% (da 1,47%). Scende lo spread, che si mantiene vicino ai 200 punti (198).

L’offerta dei titoli a medio-lungo termine è andata in porto senza problemi. Il Tesoro ha collocato tutti i bond (8,5 miliardi di euro). Richard McGuire, strategist di Rabobank, dice che l’operazione si è svolta come se fosse un giorno qualsiasi: “Questo è molto incoraggiante, vuol dire che la Bce ha avuto successo nel suo intervento di rassicurazione dei mercati attraverso il potenziamento del Qe”.

REGLING: “PER I CORONA BOND CI VOGLIONO 3 ANNI”

Intanto, continuano i tentativi per trovare un accordo sul finanziamento dell’emergenza e le garanzie ai debiti dei vari Paesi. I Coronabond, ha sostenuto sulle colonne del Financial Times il direttore del Meccanismo Europeo di Stabilità, il tedesco Klaus Regling, richiedono 3 ani di preparazione ma potrebbero essere emessi subito se si adottassero le attuali misure previste (ma mai adottate).

Il ministro delle Finanze dell’Olanda, Woepke Hoekstra, ha rilasciato ieri pomeriggio un’intervista dove ribadisce che non è il momento di parlare di Eurobond ma aggiunge che l’Olanda è pronta a fornire aiuti, anche andando oltre quello che sarebbe di sua competenza.

NEL TRIMESTRE SEGNO PIÙ SOLO PER DIASORIN E RECORDATI

Il bilancio del trimestre del paniere principale si chiude con due sole blue chip su 40 in terreno positivo: Diasorin +4% e Recordati +3%, due titoli del settore pharma.

Atlantia, uno dei titoli che più hanno sofferto, ha messo a segno ieri la performance migliore: +7,3%. Il mercato vede di buon occhio la possibile cessione di una quota fra il 40 e il 50% di Aspi a F2i e a Cassa Depositi e Prestiti.

INTESA OBBEDISCE ALL’EBA: DIVIDENDO SOLO A OTTOBRE

L’attenzione si è concentrata sul rinvio (o la cancellazione) del pagamento dei dividendi, specie nel comparto bancario, in linea con la raccomandazione dell’Autorità Europea, che ha vivamente suggerito di rinviare le cedole ad ottobre, nella speranza che nel frattempo si superi l’emergenza.

Intesa Sanpaolo (+1,20%) ha prontamente aderito alla richiesta. All’’assemblea del 27 aprile, il Cda proporrà l’assegnazione dell’intero utile 2019 a riserve. In precedenza, il consiglio aveva deliberato una proposta di dividendo cash da circa 3,4 miliardi (19,2 centesimi per azione).

Resta confermata, invece, la proposta di aumento di capitale a servizio dell’offerta su Ubi (ieri +0,9%), all’ordine del giorno dell’assemblea del 27 aprile. “La motivazione strategica dell’operazione – si legge in una nota – assume ancora maggiore valenza nel contesto conseguente all’epidemia”.

La decisione comporta un innalzamento del livello di Cet1 pro-forma a regime al 31 dicembre 2019 dal 14,1% al 15,2%. Il Cda convocherà un’assemblea dopo il primo ottobre “per dare esecuzione alla distribuzione di parte delle riserve agli azionisti entro l’esercizio 2020” e sostenere così le erogazioni delle Fondazioni azioniste.

SLITTA ANCHE LA CEDOLA DI BANCO BPM, UBI E UNICREDIT

Analogo comportamento da parte del Banco Bpm (-1,03%), che ha tenuto ieri il Cda. Unicredit (-1,75%) ha già anticipato un comportamento simile. Chiudono in rialzo Mediobanca (+4,15%), Popolare di Sondrio (+4,15%), Bper (+3,09) e Mps (+2,81%).

Nel gestito, brillano Azimut (+4,1%) e Banca Generali (+2,41%).

IL RINVIO DELLA CEDOLA PESA SU PRYSMIAN

Il tema dividendo non si esaurisce con le banche. La rinuncia alla cedola non punisce Tod’s (+5,6%). Perde colpi invece Prysmian (-4%): il cda ha deciso di ridurre il dividendo a 0,25 euro per azione, pari al 50% di quello originariamente proposto. L’eventuale distribuzione del restante 50% verrà decisa più avanti, “in relazione all’evoluzione dello scenario e degli effetti dell’emergenza sanitaria in corso”. Tra gli industriali, brillano anche Buzzi (+4,35%) e Stm (+2,42%).

BREMBO ENTRA IN PIRELLI

Brembo (+2,18%) ha acquisito una partecipazione del 2,4% in Pirelli (-2,27%). “Il rafforzamento degli azionisti italiani e cinesi di Pirelli avvenuto negli ultimi mesi e l’ingresso di nuovi, come Brembo, nel capitale della società – ha commentato Marco Tronchetti Provera – conferma la qualità del lavoro fatta in questi anni e la solidità del gruppo”. Banca Imi ha abbassato il target del titolo della Bicocca da 5,3 a 3,6 euro, ribadendo il rating hold.

VOLA FCA: MANLEY ED ELKANN IMITANO RONALDO

Tempo di risparmi anche per la scuderia Agnelli, in linea con quanto già deciso dai giocatori della Juventus. Fiat Chrysler (+4,15%) ha lanciato la sua strategia di risparmio. L’ad Mike Manley in una lettera indirizzata ai lavoratori del gruppo ha scritto che il gruppo chiederà “alla maggior parte dei dipendenti nel mondo non ancora impattati da riduzione di orario o ammortizzatori sociali di accettare un differimento temporaneo del 20% dello stipendio. Io stesso – ha sottolineato l’ad del gruppo – ridurrò il mio stipendio del 50%, lo staff di vertice del 30%”.

John Elkann ha fatto di più: di qui a fine 2020 il presidente rinuncerà allo stipendio. Un sacrificio relativo, vista la buona salute di Exor (+0,58%), che ha annunciato un accordo per acquisire l’8,87% della società Usa di ride-sharing Via Trasportation con un investimento complessivo di 200 milioni di dollari. Giornata positiva anche per Ferrari (+1,72%) e Cnh Industrial (+1,6%).

NASCE UN CAMPIONE ITALIANO DEL LATTE

Da segnalare ancora l’operazione di consolidamento nel settore latte. Newlat, che fa capo alla famiglia Mastrolla, ha acquistato la partecipazione di maggioranza della Centrale del Latte d’Italia (+3,57%), pari al 46,2%. Lo rende noto un comunicato congiunto con Finanziaria centrale del latte di Torino, con quest’ultima che reinvestirà in Newlat Food, con una partecipazione del 5,3%. L’acquirente lancerà un’Opas allo stesso prezzo di acquisto di un euro e 0,33 azioni ordinarie di Newlat Food per ciascuna azione Centrale del latte. Il gruppo rappresenterà il terzo operatore italiano del settore.

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