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Borsa: male Fca e banche, rimbalza Leonardo

L’incertezza sull’allentamento fiscale di Trump, lascia fredde le Borse europee. Ancora in calo il petrolio, risale l’oro. A Milano pesa su Fiat Chrysler l’indagine aperta dalla procura francese sulle emissioni diesel. Scatto di Ternienergia

Continua la pioggia di vendite sulle Borse iniziata ieri a Wall Street. A Milano l’indice Ftse Mib arretra dello 0,4% poco sopra 19.800 punti. In rosso gli altri mercati del Vecchio Continente con perdite tra lo 0.6 e lo 0,8%. A provocare la brusca inversione di tendenza è stata un’ondata di incertezza sui tempi e l’effettiva capacità del neo presidente di avviare la riforma fiscale ed il piano di investimenti in infrastrutture già prezzato dai mercati.

Il cross euro-dollaro scende di nuovo poco sotto 1,080. Il biglietto verde scivola al minimo degli ultimi quattro mesi nei confronti dello yen, tradizionale asset rifugio, seguendo la flessione dei rendimenti della curva Usa.

Continua la discesa del petrolio: il Brent è scambiato a 50,6 dollari al barile (-0,5%). Gli analisti si aspettano un nuovo incremento delle scorte Usa, il dato nel pomeriggio. A Piazza Affari arretrano Eni (-0,2%) e Saipem (-1%).

Sesta giornata consecutiva di rialzo per l’oro, a 1.247 dollari l’oncia (+0,2%). Scendono i rendimenti dei titoli di Stato: il Btp è scambiato al 2,27% (da 2,31% di ieri); Bund a 0,42% (da 0,45%). Spread invariato a 185 punti base. Oggi in America vengono diffusi i dati sulle vendite di case. 

In Piazza Affari mattinata di passione per Fiat Chrysler: -4% a 9,515 euro in apertura per poi risalire a 9,90 euro -2,5%. Pesa l’indagine aperta da una Procura francese sulle emissioni dei suoi motori diesel. Con Fca scendono Exor (-1,8%), Cnh Industrial (-1%) e Brembo (-1,1%).

Si muove al contrario in controtendenza Leonardo (+0,5%). Nelle precedenti tre sedute ha perso l’8 per cento. Intanto Salvatore Bloise, gip del Tribunale di Lagonegro ha rinviato a giudizio per usura bancaria Alessandro Profumo, in qualità di ex presidente. Il processo si aprirà il 23 maggio. La decisione del gup è del primo marzo scorso. 

Tutto il settore bancario europeo è debole, l’indice Eurostoxx Banks perde il 2,2% sulla scia della correzione delle banche Usa: ieri -4%. Unicredit arretra del 2,4%, Intesa -1,9%, Banco Bpm -2,9%, Bper Banca -3%. 

Pop. Vicenza e Veneto Banca sarebbero in procinto di prorogare al massimo a lunedì prossimo il termine per l’adesione all’offerta di transazione proposta ai vecchi soci, inizialmente previsto per oggi. Una decisione potrebbe essere presa stasera. Attualmente, le adesioni avrebbero superato il 60%, l’obiettivo indicato inizialmente era di raggiungere una quota di adesioni dell’80%. 

Le due banche sperano che le Opt si possano chiudere almeno con il 70% di adesioni, una soglia sufficiente per disinnescare almeno in parte il rischio legato ai risarcimenti e quindi per consentire allo Stato di entrare nel capitale.

Invariata Telecom Italia: Credit Suisse ha alzato il target price a 1 euro da 0,9 euro. Confermato il giudizio Neutral. 

Il miglior titolo di Piazza Affari è TerniEnergia (+9%). In occasione dell’incontro con gli analisti presso l’evento Star di Borsaitaliana, il management ha annunciato che entro le prossime settimane potrebbero essere siglati contratti di grandi dimensione per la realizzazione di impianti fotovoltaici in Africa e Iran. Complessivamente si tratterebbe di oltre 1 gigawatt di potenza installata.

Il gruppo francese Lactalis ha riaperto oggi il periodo di adesione all’Opa su Parmalat dal 29 marzo al 4 aprile rinunciando a oltrepassare la soglia del 90% imposta a suo tempo dalla Consob. Quindi il titolo resta quotato a Piazza Affari e non può essere delistato come invece volevano i francesi quando hanno lanciato l’offerta pubblica di acquisto.

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