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Borsa, la speculazione scommette sui titoli di Ligresti: scambi vorticosi, rialzi stellari

In vista dello show down di lunedì sulla fusione Fonsai-Unipol la speculazione punta sui titoli della scuderia Ligresti con scambi vertiginosi e quotazioni da record – Premafin e Milano Assicurazioni in forte rialzo – Fonsai sospesa a metà pomeriggio con un progresso teorico del 15% – Rialzo Su anche Unipol – Usa e Spagna trascinano in rosso le Borse

Borsa, la speculazione scommette sui titoli di Ligresti: scambi vorticosi, rialzi stellari

Lo aveva detto fino all’ultimo Arpe: aspettate tutto può succedere. L’ultimo colpo di scena, quello firmato Ligresti, è infatti il più dirompente per gli esiti dell’operazione Grande Unipol: la famiglia non rinuncerà alla manleva né al diritto di recesso. Condizioni indispensabili per Unipol: solo in questo caso la Consob darà il via libera alla fusione senza obbligo di Opa. Si è così spalancato il portone per Sator e Palladio che puntuali hanno rilanciato con un’offerta da 800 milioni. E si è accesa la speculazione su tutto il polo assicurativo con sospensioni al rialzo e scambi vorticosi: Fonsai vola dell’11,58% con le risparmio che salgono del 10%, Premafin balza del 9,08%, Milano Assicurazioni sale del +4,33%. Bene anche Unipol +3,54% mentre le privilegiate balzano del 10%.

Una prova di forza da parte dei Ligresti che potrebbe dare i propri frutti: la stessa Unipol, che iniziava a sentirsi a un passo da Fonsai dopo aver accettato il concambio proposto dal polo assicurativo, ha già fatto una mezza marcia indietro e di fretta nel pomeriggio ha scritto a Premafin, Milano Assicurazioni e Fonsai confermando la disponibilità “a procedere alla fusione” sulla base della sua proposta “rinviando a una successiva valutazione” e “al confronto con le autorità di vigilanza” le modalità su come dare attuazione alle richieste della Consob su manleva e recesso.

Le trattative tra i vertici del management Fonsai e Unipol sono infatti andate avanti tutto il pomeriggio mentre il cda di Premafin, inizialmente slittato a domenica , è stato convocato a sorpresa nel pomeriggio. Su Premafin avanza il pressing delle banche che però attenderanno le delibere dei cda di luned’ di Fonsai e Milano Assicurazioni prima di avviare la procedura per escutere il pegno sul 35,7% di Fonsai qualora dovesse saltare l’accordo con Unipol.

Sul Ftse Mib a brillare è il comparto energia/utility: Enel Green Power svetta a + 4,13%, Enel +2,97%, A2A +1,14%, Snam + 1,03%. oggi l’ad dell’Eni Paolo Scaroni ha detto che il gruppo arriverà probabilmente a una strategia sul 22% che ancora detiene in Snam entro il mese di giugno. Bene anche Telecom Italia + 2,89%. Affossano invece il listino gli industriali. Tra i titoli peggiori la galassia Agnelli: Fiat Industrial -3,75%, Fiat -2,85% dopo che oggi Marchionne ha confermato i target 2012, e Exor -2,14%.

ISTAT, PRODUZIONE INDUSTRIALE IN CALO DEL 9,2% ANNUO

BTP-BUND A 488 PUNTI BASE

Sul fronte industriale i mercati oggi hanno anche archiviato i pessimi dati Istat sulla produzione idi aprile: – 9,2% su base annua, il dato peggiore dal novembre 2009, rispetto a marzo, la produzione è diminuita dell’1,9%, mentre nella media del trimestre febbraio-aprile l’indice è calato del 2,5% rispetto ai tre mesi immediatamente precedenti.

Pesante tutto il comparto bancario in una giornata che ha visto tornare a salire lo spread Btp-bund dopo la mossa di Fitch sul debito sovrano spagnolo e l’incertezza sulle prossime mosse della Spagna per mettere in sicurezza il comparto bancario. Il differenziale Btp-bund è salito a 443 punti base da 431 dell’apertura e il Bono-bund a 488 da 469 punti. Peggior titolo del Ftse Mib Mps -3,93%, Banco popolare -3,58%, Intesa -3%, Unicredit – 2,37%. Chiudono in rosso ma sopra i minimi di giornata recuperando sul finale le principali piazze europee: Milano -0,74%, Francoforte -0,22%, Parigi – 0,63%, Londra – 0,23%. Il Dow Jones poco dopo la chiusura dei mercat europei saliva dello 0,15% e il Nasdaq dello 0,38%. L’euro chiude in calo sul dolalro a 1,2480 mentre il petrolio Wti scambia in calo a 83,08 dollari al barile.

MADRID VERSO LA RICHIESTA DI AIUTI?

OBAMA, EUROPA DEVE AGIRE

Positiva Madrid +0,86% in attesa del piano di aiuti. Secondo fonti dell’agenzia Reuters la Spagna domani chiederà un pacchetto di aiuti per il proprio sistema bancario, a cui potrebbe seguire a una conference call dei ministri delle finanze e un comunicato dell’Eurogruppo. Le autorità europee stanno esaminando i problemi della Spagna. Ci aspettiamo una richiesta di aiuti per le banche”, ha detto a metà pomeriggio il vice presidente della Banca Centrale Europea, Vitor Constancio, secondo quanto riferisce Bloomberg. Per Ewald Nowotny, anch’egli membro del board Bce, “è meglio che la Spagna non rinvii la richiesta di aiuti alla Ue perché più si aspetta più aumenta il costo del salvataggio”.

Ma, come nelle ultime settimane, non mancano le smentite e le incertezze: una portavoce del governo spagnolo ha detto di non essere al corrente di una richiesta di salvataggio bancario che Madrid intenderebbe presentare nel fine settimana e anche la Commissione Ue ha riferito di non poter confermare la convocazione dell’Eurogruppo e “non ha notizie” di una richiesta di aiuti finanziari da parte della Spagna.

Conferma Angela Merkel:” La Spagna non ha ancora chiesto nessun aiuto e la Germania non farà alcuna pressione sugli Stati affinchè accettino un sostegno”. L’Europa, ha aggiunto, “uscirà dalla crisi con un euro solido e con un futuro”, perché “dispone di tutti gli strumenti per assicurare uno sviluppo stabile dell’area euro. Ora sta ai singoli Paesi rivolgersi, per così dire, a noi”. Dopo le polemiche dei giorni scorsi il presidente degli Stati Uniti Barack Obama aggiusta il tiro effermando che gli Stati Uniti fanno attenzione a non “rimproverare” l’Europa o a dire agli europei cosa fare. Ma ha esortato l’Unione europea ad agire e a rafforzare le banche: “I leader europei capiscono l’urgenza della situazione: le soluzioni per la crisi europea sono dure ma ci sono e gli Stati Uniti appoggiano l’Europa”, ha detto Obama che ha scelto la strada della crescita immediata, posticipanndo la stabilizzazione dei conti, “un piano più a lungo termine, con l’austerity si rischia una spirale al ribasso”.

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