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Borsa, il Pil cinese e i timori per l’adesione allo swap greco gelano i mercati: giù le banche

Nel pomeriggio il FtseMib perde più dello 0,3%: oltre ai realizzi, il motivo va cercato nella revisione al ribasso del target di crescita comunicato da Pechino e nei timori per l’adesione all’offerta per lo swap dei bond greci – Lo spread Btp-Bund si riallarga a 316 pb – Male le banche: i ribassi più forti riguardano Pop.Milano (-3,2%) e Banco Popolare (-4%)

Borsa, il Pil cinese e i timori per l’adesione allo swap greco gelano i mercati: giù le banche

IL PIL CINESE GELA LE BORSE. MILANO -1,05%. BTP IN FRENATA, BANCHE IN PROFONDO ROSSO

I mercati, dopo i rialzi della passata settimana, erano a caccia di un’occasione per dare l’avvio ad una fase di realizzi. Il motivo l’ha offerto la Cina dove in settimana comincia in forma ufficiale il lento e forse non facile passaggio del testimone alla testa del partito e del governo. La mossa d’apertura ha comunque spiazzato gli osservatori internazionali: il premier, Wen Jiabao, ha annunciato una revisione al ribasso del target di crescita del Paese giù nel 2012. Il governo di Pechino punta adesso a un’espansione del Pil del 7,5%, da un precedente obiettivo di +8%: è il target di crescita più basso dal 2004. L’obiettivo di inflazione è rimasto immutato al 4%. In passato, per contrastare la frenata del pil, Pechino ha praticato una politica economica espansiva. Difficile che questo accada nei prossimi mesi, nel bel mezzo di uno scontro tra falchi e colombe che è alla base, secondo il Financial Times, delle operazioni anticorruzione che stanno consigliato molti miliardari a prendere la via di Hong Kong e del Canada. 

La reazione delle Borse occidentali non si è fatta attendere: A Milano l’indice FtseMib scende dell’1,05%, Londra perde lo 0,44%, Parigi -0,73%, Francoforte -1%. Regge meglio la diga dei titoli di Stato: solo una leggera marcia indietro dei Btp con il rendimento che sale al 4,94% e lo spread col Bund che si riallarga a 316 punti, dai 305 di venerdì. Lieve calo dell’euro sul dollaro. Perde colpi però il settore bancario: Unicredit scende del 2%, Intesa -2,2%, Mediobanca -2,8%, Ubi -2,6%. I ribassi più forti riguardano Pop.Milano -3,2% e Banco Popolare -4%. Arretra anche Banca Mps, -1,7%, che aveva iniziato la seduta in rialzo, sull’onda delle speculazioni legate alla prossima, obbligata, vendita da parte della Fondazione.

La momentanea fine del rally dei Btp coincide con una battuta d’arresto per le Generali -2,1%. Scendono anche i titoli delle due compagnie in odore di fusione: Fondiaria-Sai -1,9%, Unipol -1,9%. Tra le blue chips solo Campari +0,3% e Diasorin +0,2% presentano un saldo positivo. In terreno negativo Fiat -1%, Pirelli -1,7% e Prysmian -1,2%. Sotto tiro Finmeccanica  -3,5% (per Repubblica previste perdite per il bilancio 2011 tra 1,9 e 2,5 miliardi di euro per le svalutazioni) e StM -2,6%. Da segnalare al contrario il balzo di Ansaldo +2,4%, in attesa dei risultati sul 2011 che saranno annunciati tra poche ore, e anche la corsa di Seat dopo l’accordo con gli obbligazionisti per la ristrutturazione del debito. Tra i titoli minori in evidenza  Prelios +6,8%, Sogefi +5% e Falck Renewables +2%, ancora sugli scudi. Il passo falso in campionato pesa anche sulle sorti borsistiche della Juventus: -5,6%.

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