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Borsa e referendum: intervento Bce in caso di shock

Lo ha assicurato il vicepresidente dell’istituto centrale europeo – Intanto a Piazza Affari brilla Montepaschi nel giorno dell’assemble sull’aumento – Unicredit potrebbe cedere 20 miliardi di euro di crediti in sofferenza e deteriorati a Fortress – Salgono Eni e Fca

Borsa e referendum: intervento Bce in caso di shock

Giornata moderatamente positiva per le Borse europee, oggi orfane di Wall Street, in vacanza per la Festa del Ringraziamento. In testa al plotone, assieme a Madrid (+0,2%) c’è Piazza Affari (+0,23%), con l’indice Ftse Mib attorno a quota 16.600. Guadagni minori per gli altri listini: Parigi e Francoforte +0,1%. In terreno negativo Londra (-0,26%).

Avvio di seduta in positivo per il secondario italiano. Il premio di rendimento tra decennali è indicato a 185 punti base (-1 rispetto a ieri sera), il decennale dicembre 2026 paga 2,082% da 2,134%.

La Banca centrale europea è pronta ad agire per preservare la stabilità finanziaria ed evitare il contagio se l’esito del referendum costituzionale italiano dovesse comportare uno shock sui mercati. Lo ha detto il vicepresidente dell’istituto centrale europeo, Vittorio Constancio.

Poco mossi i prezzi del petrolio: Brent a 49,02 dollari (+0,14%), Wti a 48,04(+0,19%). Eni +0,71% a 12,79 euro. Il numero delle trivelle attive negli Stati Uniti continua a salire. Il consueto rapporto pubblicato da Baker Hughes segnala che i pozzi sono saliti di 3 unità a quota 474, massimo da gennaio.

Tra gli oil equipment, Trevi Finanziaria rimbalza del 4%, a 0,8850 euro. Il titolo ha perso il 52% da inizio 2016 in seguito al peggioramento dei conti. Stamattina Mediobanca ha deciso di alzare la raccomandazione a Neutral da Underperform, con un target price di 0,90 euro.

Ad aiutare il listino milanese sono soprattutto le banche, in media in rialzo dell’1% (piatte in Europa). Tra queste spicca Monte Paschi, che ha aperto in ritardo con un rialzo del 10% per poi salire fino a +13% (alle 12 e 30 +7.09%) nel giorno dell’assemblea per la ricapitalizzazione da 5 miliardi. Ieri è arrivato intanto l’ok della Bce al piano di rafforzamento patrimoniale. È presente il 22,37%del capitale. Sarà una riunione fiume a giudicare dai primi interventi dei soci minori. Marcello Clarich, presidente della Fondazione Mps (scesa allo 0,7%), ha detto che intende aspettare l’esito del referendum per decidere se sottoscrivere le nuove azioni dell’aumento che lancerà la banca.

Il Cda si riunirà per esercitare subito la delega sull’aumento di capitale e mettere in pista il primo tassello dell’operazione, cioè l’avvio della conversione volontaria dei bond subordinati che partirà lunedì 28 per concludersi probabilmente venerdì 2.

In rosso di poco meno dell’1% i “promessi sposi”, cioè Banco Popolare e Bpm , che pure erano partiti in forte rialzo dopo aver chiarito che da Francoforte non sono arrivate ulteriori richieste sul rafforzamento del patrimonio degli istituti.

Unicredit potrebbe cedere 20 miliardi di euro di crediti in sofferenza e deteriorati a Fortress: lo ha scritto ieri il sito di informazioni finanziarie Debtwire. Il titolo sale dello 0,8% a 2,02 euro.

Bene anche Carige, che ha aperto con un progresso di oltre il 5% dopo indiscrezioni che parlano di una più consistente cessione di Npl in arrivo e di una proroga di un mese concessa dalla Bce per la presentazione del piano industriale.

Acquisti su Fiat Chrysler, +1,8%: Jd Flowers e LMC Automotive vedono un aumento del 5% delle vendite di auto negli Stati Uniti a novembre. Resta indietro Cnh (-0,5%) dopo la corsa di ieri.

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