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Borsa: Basilea fa volare le banche, Brexit la sterlina

Euforia sul credito dopo l’accordo sui nuovi criteri patrimoniali per le banche, il cosiddetto Basilea 4. Piazza Affari, a metà mattinata, è il miglior listino in Europa, svettano Unicredit, Ubi e Intesa. Sterlina ai massimi sull’euro dopo l’intesa su Brexit. Bene Telecom e Fca, cede Atlantia. In calo Yoox Nap e Saipem

Le banche, euforiche per l’accordo sulle nuove regole di Basilea, trascinano al rialzo Piazza Affari dell’1,4% circa, indice Ftse Mib poco sotto 22.800. L’accordo sulla Brexit, la ripresa del tech a Wall Street e i buoni dati economici in arrivo dall’Asia contribuiscono alla performance positiva dei mercati europei. A guidare la corsa è Francoforte +1,44%, seguono a Madrid +0,9% e, a grande distanza, Parigi + 0,4%. Più debole, fuori dall’area euro, Londra +0,3% frenata dal rimbalzo della sterlina ai massimi da sei mesi nei confronti dell’euro dopo l’accordo tra Unione europea e Regno Unito. nella prima fase dei negoziati per la Brexit. Il cambio è sceso sotto quota 0,87 sterline per un euro per la prima volta dallo scorso 8 giugno con un minimo a 0,8689. La divisa britannica si rafforza anche contro il dollaro a 1,3479 da 1,3474 ieri in chiusura.

Il rally delle banche ha più motivazioni. Innanzitutto le modifiche alle regole di Basilea, denominate Basilea IV. Il compromesso obbligherà le banche ad aumentare, dal 2022 al 2027, i livelli di capitale. Il livello minimo inizialmente è previsto al 50% (nel 2022) per arrivare al 72,5% nel 2027. Non cambiano le regole sui titoli in portafoglio alle banche, come temuto in Italia. L’ impatto medio sul Cet1 delle banche italiane, secondo i calcoli di Equita, sarà di 112 punti base contro i 136 previsti lo scorso anno.Si profila intanto, il posticipo delle norme più severe sulle sofferenze bancarie come ipotizzato in un primo momento della Vigilanza bancaria europea. Si conclude oggi la fase di consultazione della vigilanza bancaria Bce sull’addendum relativo alle linee guida sugli Npl. La responsabile della supervisione bancaria, Danièle Nouy, ha anticipato che si sta considerando il rinvio della data del 1° gennaio 2018, utilizzata come riferimento per classificare i crediti deteriorati sottoposti alle nuove regole di copertura previste dall’addendum. 

Le novità hanno messo le ali anche al mercato dei titoli di Stato: il differenziale di rendimento tra Btp e Bund sul tratto a 10 anni si attesta a 135 punti base al minimo da fine ottobre 2016 dai 139 del finale di seduta di ieri.  In parallelo, il tasso del decennale scivola a 1,65% da 1,68% dell’ultima chiusura, portandosi ai minimi da inizio novembre 2016.   

Sensibile l’impatto sulle quotazioni del comparto in Piazza Affari.  

Banche sugli scudi a Piazza Affari: Unicredit +3,1%, Intesa +3%. Effervescenti anche Ubi +3,3%, Bpm e Bper +3,1%. Si sgonfia Carige -4,6% dopo un avvio pirotecnico (+11%). Rimbalza invece il Creval +7,5% dopo i recenti tonfi.  

 

Nel resto del listino da segnalare: 

  • Telecom Italia +1,4%: sono arrivate le prima offerte preliminari non vincolanti per l’acquisto della partecipazione in Persidera. I potenziali acquirenti sono stati ammessi alla fase successiva dell’iter di vendita.  
  • Secondo quanto dichiarato dal presidente Fedele Confalonieri, Mediaset +1% “spera” di trovare un accordo con Vivendi per risolvere il contenzioso su Premium entro il 19 dicembre, data della prima udienza del tribunale civile. 
  • Goldman Sachs dà una spinta a Fiat Chrysler +1,9%.  Entro la fine del 2018 il broker si attende che Fca raggiunga gli obiettivi del piano (ebit oltre quota 8,7 miliardi di euro) e generi 8 miliardi di cassa. Il target price sale a 29,60 euro da 25 (Buy confermato). 
  • Target price rivisto al rialzo anche su CNH Industrial +1% a 14 euro da 12 euro. Giudizio Buy invariato. Taglio invece per il prezzo obiettivo su Ferrari +1%, che passa a 106 euro da 110 euro. Confermato il giudizio Neutral.  

Dal governo spagnolo è arrivata la richiesta di uno stop all’offerta di Atlantia -0,3% su Abertis . A decidere in merito dovrà essere la Consob spagnola: CNMV. Secondo l’esecutivo spagnolo, infatti, Atlantia avrebbe dovuto richiedere in precedenza un via libera a Madrid per avere il controllo delle attività satellitari di Abertis (Hispasat), un asset considerato strategico a livello nazionale. CNMV dovrebbe avere un mese per rispondere alla richiesta governativa. 

Ancora in calo sul Ftse Mib  Yoox Net-A-Porter -1,32% e Saipem -0,53%.

 

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