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Borsa, banche in orbita. Piace il tris Bpm, Bper, Unipol

A Piazza Affari sono le banche sulla rampa di lancio e Mps guida la corsa con un balzo del 15% – Alla base del rally l’effetto Draghi sullo spread in caduta verticale – E i dati di Visco rafforzano la tendenza

Borsa, banche in orbita. Piace il tris Bpm, Bper, Unipol

Stamane Piazza Affari assomiglia a Cape Kennedy. Salvo che sulla rampa lancio, invece dei satelliti, ci sono le banche di casa nostra in pieno risveglio dopo il lungo sonno. A guidare la corsa è il già reietto Monte Paschi che mette a segno un balzo del 15% circa dopo un rinvio per eccesso di rialzo. Ma alle spalle dell’istituto senese spicca la corsa del trio Bper +7%, Unipol+ 4.48% e Banca Bpm +4,6%. Per non trascurare i fuochi di artificio con cui Unicredit +3.78% si accinge a congedarsi giovedì da Jean-Pierre Mustier. Ma la corsa riguarda anche altri big: Intesa+2,60% festeggia i conti appena annunciati, Mediobanca +2,51% quelli che renderà noti in settimana. Insomma, la primavera è arrivata in anticipo in Borsa, complice l’effetto Draghi che promette di far sbocciare operazioni a lungo sospirate che all’improvviso diventano possibili.  

La causa prima del rialzo, infatti, sta nello straordinario calo dello spread, oggi sceso a 95 punti, minimo dal 2015 fenomeno che stavolta gioca a favore della consistenza patrimoniale del sistema: una volta tanto la dipendenza dei bilanci bancari dai titoli di Stato,  il tallone d’Achille del sistema, si rivela un jolly vincente perché un calo  di 100 punti base della forbice con i bund permette di rafforzare i capital ratios e si traduce in un incremento medio dei CET1 ratio di 15-20 punti base. Morgan Stanley prevede un’ulteriore discesa della forbice sui bund a 80 punti.

A questo va aggiunto l’effetto delle dichiarazioni del governatore della Banca d’Italia al recente congresso dell’Assiom Forex. Ignazio Visco, parlando della qualità degli attivi del sistema ha sottolineato che nel 2020 sono state effettuate cessioni di crediti deteriorati per circa 30 miliardi grazie anche alla normativa “pro Monte Paschi” che ha consentito la trasformazione di parte delle attività per imposte anticipate (DTA) in crediti di imposta nel caso di vendita.

Queste considerazioni generali servono a capire la situazione in cui stanno prendendo corpo iniziative nemmeno ipotizzabili prima della comparsa all’orizzonte di superMario:

  • MONTE PASCHI. Si profila all’orizzonte l’attenzione di diversi fondi. Si è già fatto avanti Apollo Investment ma altri investitori (Blackstone, Lonestar, Hellman & Friendman) sono intenzionati ad avere accesso alla data room per esaminare i conti della banca. Una buona notizia per il Tesoro che punta ad accasare la banca. Anche se resta ben più probabile la pista domestica che porta all’Unicredit formato Mario Orcel a detta degli analisti di Intesa San Paolo la soluzione migliore.
  • RISIKO A TRE. La notizia di un incontro tra  l’ad di Banco BPM Giuseppe Castagna con il top manager di Unipol Carlo Cimbri per accelerare le nozze con Bper Banca ha messo le ali ai titoli coinvolti nell’operazione per ora solo sulla carta. Ma l’attenzione cresce.
  • INTESA, CAVALLO DI RAZZA. “L’approccio prudente e proattivo della banca nella gestione del rischio e la forza del suo modello di business rispetto ai concorrenti domestici”. E’ quanto nota S&P commentando i brillanti risultati di Intesa premiati oggi dal mercato: utile netto contabile di 3,3 miliardi, dividendo di 3,57 cent per azione nell’anno caratterizzato dall’emergenza sanitaria del Covid e dall’acquisizione di Ubi Banca.

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