Condividi

Borsa: banche giù, corre Fca

Il mercato reagisce negativamente alle indicazioni emerse dai risultati degli stress test Eba sugli istituti di credito – Gli investitori non danno peso invece alla marcata flessione delle immatricolazioni italiane registrata a ottobre da Fiat Chrysler

Borsa: banche giù, corre Fca

La settimana inizia con il segno meno per Piazza Affari, che a metà mattina cede poco meno di mezzo punto percentuale, a 19.309 punti.

A zavorrare il Ftse Mib sono principalmente i titoli bancari, che non reagiscono bene alle indicazioni diffuse venerdì con i risultati degli stress test Eba. Tra le peggiori performance del listino principale ci sono quelle di Bper Banca (-3,67%), Intesa Sanpaolo (-2,11%) e Banco Bpm (-1,79%). Male anche Ubi (-1,5%) e Unicredit (-1,2%). Frqa le small share, Banca Carige -2,13%.

Negli stessi minuti, svettano in controtendenza le azioni Fca, che guadagnano l’1,7%, a 14,418 euro, mettendo a segno per distacco il miglior rialzo del Ftse Mib, nonostante la marcata flessione delle immatricolazioni italiane registrata nel mese di ottobre.

Le azioni avevano iniziato la fase di recupero nei giorni scorsi, soprattutto dopo che giovedi’ era emerso che la casa auto ha registrato un rialzo delle immatricolazioni americane del 16%. Subito sono piovuti una serie di giudizi positivi, in primis quello di Morgan Stanley, che ha indicato un target di prezzo a 23 euro.

Invece venerdì a mercati chiusi è emerso che il mercato italiano dell’auto nel mese di ottobre ha registrato un calo annuo delle vendite di nuove vetture del 7,42%. Nel periodo gennaio-ottobre 2018 la variazione è stata negativa per il 3,21%. Fca ha fatto peggio, accusando una diminuzione delle vendite del 16,8%. Così la quota di mercato si è ridotta al 23,39% dal 26% di un anno fa. Nel periodo gennaio-ottobre le registrazioni di Fca sono diminuite dell’11%. Nel dettaglio a ottobre sono andate particolarmente male le vendite di auto a marchio Fiat, calate del 20,73%, con una quota di mercato scesa al 15,37%. Inoltre, le immatricolazioni di Alfa Romeo sono scivolate del 42%. Bene le vendite dei brand Chrysler/Jeep/Dodge, aumentate del 7,3, con una quota di mercato del 3,67%

D’altra parte, i volumi registrati dal gruppo nel nostro Paese pesano ormai meno del 10% sul giro d’affari complessivo e rappresentano meno della metà (attorno al 40%) della sola area Europa, Medio Oriente e Africa. Il grosso delle vendite viene realizzato da Fca negli Stati Uniti, con volumi che superano il 50%. E nel mese di ottobre negli States Fca ha vantato un balzo delle immatricolazioni del 16%, superiore alle attese.

“La debolezza delle immatricolazioni di Fca di ottobre – scrivono gli analisti di Equita – arriva dopo il crollo di settembre (-40%) che riteniamo sia ancora imputabile agli effetti dell’entrata in vigore dell’obbligo di vendita delle sole auto coi nuovi motori Euro 6C e 6D temp, la cui omologazione per molti è stata in ritardo, in particolare lo smaltimento degli stock”. La Sim mantiene la raccomandazione di ‘Hold’ sulle azioni di Fca, confermando il prezzo obiettivo a 17,8 euro (lo aveva ridotto del 4% nei giorni scorsi dopo la pubblicazione dei conti del terzo trimestre, visto che, avevano spiegato gli esperti, l’indebitamento del terzo trimestre è cresciuto a 189 milioni di euro).

Sempre nei giorni scorsi, però, Morgan Stanley ha ritoccato al rialzo il prezzo obiettivo sulle Fca a 23 euro, proprio dopo il dato sulle vendite di auto negli States e in Brasile. In effetti la casa auto ha visto volare del 31,3% le vendite brasiliane a fronte di un mercato aumentato del 24,5% anno su anno.

Commenta