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Borsa 22 febbraio: Piazza Affari ai massimi da 15 anni e Nvidia sbalordisce i mercati

La borsa di Tokyo fa record, superando la barriera dei 38.915 punti, 34 anni dopo la bolla immobiliare. Mentre Milano ha di nuovo oltrepassato i massimi degli ultimi 15 anni, spinta dalle banche. Sotto i riflettori Tenaris

Borsa 22 febbraio: Piazza Affari ai massimi da 15 anni e Nvidia sbalordisce i mercati

“La domanda per i nostri prodotti continua a crescere a tassi astronomici”. Così Jensen Huang il numero uno di Nvidia ha presentato ieri la trimestrale del colosso dell’intelligenza artificiale che negli ultimi tre mesi ha raddoppiato le vendite e si appresta a fare lo stesso nei prossimi trimestri. “L’unica nostra preoccupazione – ha detto lo scienziato imprenditore – è far fronte alle richieste in arrivo da tutto il mondo”. Svanisce così la preoccupazione di Wall Street: il rally di Nvidia, stanotte +9% dopo il boom dei risultati (da 7 a più di 20 miliardi di dollari, +265% in tre mesi) è destinato a durare. La performance è tanto più gradita perché coincide con il superamento di una soglia storica: stanotte la Borsa di Tokyo +1,6% ha superato la barriera dei 38.985 punti, record che resisteva da 34 anni. Un exploit legato scrive Reuter, “ai bassi prezzi, alle riforme del mercato e alla fuga dai mercati cinesi”. A tutto questo merita aggiungere la stagione d’oro di Toyota +2,7% stanotte, e di Softbank, grande azionista di Arm, la concorrente di Nvidia.

Sale l’Asia, accelera Wall street

Positive le borse della Cina. CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen +0,5%. Hang Seng di Hong Kong +0,2%. In Asia Pacifico, indice Taiex di Taipei +0,9%. Kospi di Seul +0,5%. Ha aperto in ribasso l’indice Bse Sensex di Mumbai.

Le banche trascinano Milano al rialzo

L’effetto Nvidia si fa sentire anche in Europa. Le borse europee aprono oggi in territorio positivo, con Piazza Affari che prosegue il suo buon momento dopo aver di nuovo oltrepassato i massimi degli ultimi 15 anni (oltre i 32.000 punti), un livello non visto dal giugno del 2008. Il settore bancario, in particolare, sta registrando una solida performance, riportandosi ai livelli del 2016

Ieri l’indice Ftse Mib di Milano ha di nuovo oltrepassato i massimi degli ultimi 15 anni, chiudendo con un rialzo dell’1%. Indice Fase delle banche italiane su livelli che non vedeva dal 2016.

Le borse Usa, ieri incerte in attesa dei conti di Nvidia, hanno bruscamente invertito la rotta dopo le parole di Jensen Huang: Wall Street ha quasi del tutto recuperato le perdite nell’ultima mezz’ora di contrattazioni. Nasdaq -0,3%. S&P 500 +0,1%.

Il T-bond decennale sale a 4,36%, da 4,26% della chiusura. Durante la riunione del mese scorso del board della Fed un numero rilevante di membri ha segnalato preoccupazione sul tema del possibile taglio dei tassi di interesse, emerge dei verbali diffusi ieri sera. Un numero consistente di dirigenti non vuole correre il rischio di iniziare troppo presto e preferisce lasciare che i prezzi si consolidino.

Le minute della Fed predicano cautela

“La maggior parte dei partecipanti ha rilevato i rischi di un allentamento troppo rapido dell’orientamento politico”, si legge nel verbale della riunione del 30-31 gennaio, pubblicato mercoledì con il consueto ritardo di tre settimane. Solo due funzionari hanno sottolineato i rischi “associati al mantenimento di un orientamento eccessivamente restrittivo per troppo tempo”.

Sale anche il Btp decennale a 3,95%, +10 punti base. Bund al 2,44%.

Euro dollaro in rafforzamento per la settima seduta consecutiva a 1,083.

Petrolio in lieve rialzo rispetto a ieri. Greggio Wti a 78 dollari il barile. Brent a 83 dollari.

In forte aumento i profitti di Tenaris

Tenaris, in cima al listino milanese con guadagni oltre l’8%, ha chiuso il quarto trimestre con un utile per azione di 96 centesimi di dollari, in forte aumento dai 68 centesimi di un anno prima, il consensus era 51 centesimi. Ricavi -5,7% anno su anno a 3,41 miliardi di dollari, consensus a 3,12 miliardi.

Ottima performance anche di Stm (oltre il 4%), Mps (oltre il 3%) e Bper (oltre il 2%).

Scambi negativi per il comparto utility in Italia con Hera, Terna e Snam tra le peggiori.

Unicredit (+1,12%) ha segnato nuovi massimi dal 2015.

Mediobanca (+0,24%). Delfin, la holding della famiglia Del Vecchio, ha ceduto lo 0,12% tra il 9 e il 14 febbraio, si legge in un filing di borsa.

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