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Bollette telefoniche mensili: l’Antitrust blocca i rincari

Nuovo capitolo nella battaglia fra l’Antitrust e le compagnie telefoniche: l’Autorità ha bloccato gli aumenti tariffari decisi in risposta all’obbligo di fatturazione mensile anziché a 28 giorni.

Bollette telefoniche mensili: l’Antitrust blocca i rincari

Dopo il tentativo di accordo su bonus e sconti, arriva un nuovo colpo di scena nella battaglia fra l’Autorità garante per la concorrenza e le compagnie telefoniche. L’Antitrust fa sapere in una nota di aver bloccato gli aumenti tariffari decisi dalle società di telefonia per i prossimi mesi. Si tratta dei rincari varati in risposta alla decisione della stessa Autority di proibire la fatturazione a 28 giorni, imponendo il ritorno a quella mensile.

In sostanza, le compagnie – essendo costrette a emettere 12 bollette l’anno anziché 13 – avevano deciso di alzare i prezzi per mantenere le attuali condizioni economiche dei contratti. Anche questa decisione, tuttavia, è finita nel mirino dell’Autorità, che ha fermato i rincari per tutelare i consumatori.

“Nella riunione del 21 marzo 2018 – si legge in una nota – l’Antitrust ha deliberato l’adozione di misure cautelari nell’ambito dell’istruttoria avviata lo scorso febbraio per accertare la sussistenza di un’intesa tra TIM, Vodafone, Fastweb e Wind Tre che, tramite l’associazione di categoria Assotelecomunicazioni – Asstel, avrebbero coordinato la propria strategia commerciale connessa alla cadenza dei rinnovi e alla fatturazione delle offerte sui mercati della telefonia fissa e mobile”.

L’Autorità ha ritenuto che la documentazione acquisita durante le ispezioni confermi a un primo esame “l’ipotesi istruttoria secondo cui le parti avrebbero comunicato, quasi contestualmente, ai propri clienti che la fatturazione delle offerte e dei servizi sarebbe stata effettuata su base mensile anziché su quattro settimane, prevedendo, al contempo, una variazione in aumento del canone mensile per distribuire la spesa annuale complessiva su 12 mesi, invece che 13. Pertanto, al fine di evitare il prodursi, nelle more della conclusione del procedimento, di un danno grave e irreparabile per la concorrenza e, in ultima istanza, per i consumatori, l’Autorità ha adottato misure cautelari urgenti intimando agli operatori di sospendere l’attuazione dell’intesa oggetto di indagine e di definire la propria offerta di servizi in modo autonomo rispetto ai propri concorrenti”.

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