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Biometano per la mobilità sostenibile. A Treviso un nuovo impianto grazie a Liquigas e Contarina SpA

Un partenariato pubblico-privato in provincia di Treviso fa nascere un impianto per far circolare i mezzi della nettezza urbana. Meno CO2.

Biometano per la mobilità sostenibile. A Treviso un nuovo impianto grazie a Liquigas e Contarina SpA

ll biometano da rifiuti organici si diffonde man mano che i territori comprendono la necessità di sfruttare i rifiuti per altri scopi. Per una serie di circostanze positive e di vision di alcune aziende, l’Italia sta crescendo in questo segmento di economia circolare.


Gli impianti che trattano la spazzatura differenziata attualmente sono meno di cento. Ne sono in programma altri in accordo con Enti locali o consorzi di raccolta e smaltimento rifiuti e per questa ragione dobbiamo immaginare che siano presto messi in funzione.

In questi giorni entra in funzione quello della provincia di Treviso. Liquigas e Contarina SpA- società locale per rifiuti e i servizi ambientali in 49 Comuni- hanno inaugurato il nuovo impianto che alimenta la flotta di automezzi della raccolta dei rifiuti. Il gas liquefatto viene usato nel sito della Contarina e farà camminare 226 mezzi per l’area trevigiana. Un’esperienza che promette bene.

E’ stata la stessa Liquigas a progettare e costruire tutto in una logica di economia circolare. Gli scarti della raccolta differenziata producono biocombustibile in quantità, secondo un piano nato due anni fa. Un’operazione territoriale rassicurante per altre zone del paese dove il valore economico e ambientale dei rifiuti non è stimato nella giusta dimensione.

A Treviso la molla è stata un partenariato pubblico-privato per creare l’impianto nella cittadina di Spresiano dove oggi si eroga sia gas liquefatto che gas naturale compresso. I camion circolano senza rilasciare residui tossici nell’aria. Non è cosa da poco in una Regione attenta ad iniziative sostenibili.

Lo sviluppo nella transizione verde

Il gas liquefatto rispetto al gasolio produce il 20% in meno di emissioni di CO2, mentre il bio-GNL (in base al materiale utilizzato) può raggiungere riduzioni anche dell’85%. Queste caratteristiche lo rendono un combustibile chiave per la transizione energetica e molto ricercato per la protezione ambientale. Se si riuscisse a mettere insieme una rete meno spezzettata dell’attuale, una parte del parco di mezzi pubblici circolanti diventerebbe sul serio amica dell’ambiente.

Giuseppe Fiorino, Amministratore Delegato di Liquigas, lo conferma : “Il bioGNL rappresenta una fonte che può rispondere da subito alle necessità di evoluzione dell’energymix nazionale. Può essere utilizzato direttamente negli impianti a GNL senza necessità di investimenti o adeguamenti.”

Fiorino tocca un punto non irrilevante. L’aspetto finanziario per i nuovi impianti di biometano In Italia é stato a lungo dibattuto e spesso messo in relazione alla “irregolarità” della materia prima. I rifiuti sono l’inizio del processo che in caso di scarsità si potrebbe bloccare. Spendiamo soldi con il rischio di fermarci ? Ci può stare. Ma la soluzione inter-circle è quella che garantisce tutti i soggetti. Perché lo Stato non si fa carico di favorire tante intese locali ?

I mezzi economici diretti e la collaborazione con i territori per ricevere rifiuti in abbondanza abbassano ogni criticità. Il combustibile da spazzatura resta uno dei vettori privilegiati per la mobilità del futuro. A Treviso una storica azienda come Liquigas ha creato il giro d’affari con circa 50 comuni interessati. Le persone vedono i camion raccogliere rifiuti con motori spinti da rifiuti da loro prodotti che andranno in un deposito dove saranno trasformati in carburanti per i camion che andranno a raccogliere rifiuti che andranno in un deposito dove saranno…Così all’infinito e con soddisfazione di tutti.

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