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Berlusconi-Bossi, dal lungo vertice di Arcore esce la nuova manovra di Governo

Iva, supertassa, Robin tax e tagli agli Enti locali al centro dell’interminabile summit fra il premierr, i leader della Lega e del Pdl e il ministro Tremonti – Le proposte subito trasformate in emendamenti al testo in discussione al Senato.

Berlusconi-Bossi, dal lungo vertice di Arcore esce la nuova manovra di Governo

Giornata lunga oggi ad Arcore. Nella residenza privata del Presidente del Consiglio dalle 11 di questa mattina fino alle 18 e 30 circa si è svolto il vertice di Governo più importante delle ultime settimane. Oltre al premier Silvio Berlusconi e al Leader della Lega Umberto Bossi, hanno partecipato all’incontro anche il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, il ministro dell’Interno Roberto Maroni e il neo segretario del Pdl Angelino Alfano. Al centro della discussione le proposte di modifica al testo della manovra bis varata per decreto lo scorso 12 agosto. Non c’è ancora alcuna certezza, ma sembrano inevitabili nuovi interventi sull’Iva e soprattutto sul contributo di solidarietà. Con ogni probabilità arriveranno buone notizie per gli Enti locali. Il termine per la presentazione degli emendamenti scade oggi alle 20. Da domattina inizia un percorso a tappe forzate nelle commissioni Bilancio e Affari costituzionali del Senato. Ecco i punti fondamentali sul tavolo: 

AUMENTO DELL’IVA DAL 20 AL 21%

Praticamente certo l’innalzamento di un punto dell’aliquota ordinaria per l’imposta sul valore aggiunto. Il gettito previsto dal Tesoro è di 3,7 miliardi. Per la gioia di Confindustria e la furia di Confcommercio.

SI ALZA LA SOGLIA DELLA SUPERTASSA

La soglia oltre la quale scatta il contributo di solidarietà si alza dai 90 ai 200mila euro di reddito lordo annuo. L’aliquota sarà solo al 5%. Scompare quella al 10%. Ancora non è esclusa una soglia a 150mila euro, ma in questo caso con aggancio al quoziente familiare.

PATRIMONIALE SUGLI EVASORI

Si tratterebbe di valutare la “congruità” fra i beni di lusso posseduti e il reddito dichiarato dai contribuenti. Chi d’estate gira con lo yatch e d’inverno dice di guadagnare come un operaio viene colpito da una patrimoniale con aliquota massima al 5%, che scende all’aumentare della “congruità”. Chi è perfettamente in regola col Fisco non paga nulla. Il nuovo prelievo è stato concepito da Roberto Calderoli e gli unici a crederci davvero sembrano essere i leghisti, che stimano addirittura un gettito potenziale fra i 5 e i 7 miliardi. Sulla scia della Marcegaglia, in molti nel Pdl considerano questa una “tassa esotica”. Un po’ impovvisata.

ROBIN TAX

Tassare al 10% gli utili delle società energetiche che fatturano oltre 10 milioni porterebbe nelle casse dello Stato 3,6 miliardi. Resta in piedi l’ipotesi di estendere il prelievo a tutte partecipate dello Stato.

SALVI MINI-PROVINCE E MINI-COMUNI

Le proteste hanno funzionato. Con ogni probabilità dalla manovra saranno stralciate le misure che prevedevano la soppressione delle Province sotto i 300mila abitanti (che sarà rinviato a un successivo Ddl) e l’accorpamento dei Comuni più piccoli. Per questi ultimi, in particolare per quelli sotto i 3mila abitanti, sarà obbligatorio unificare i servizi. Nel complesso, i tagli agli Enti locali dovrebbero essere alleggeriti di circa 3 miliardi, dai 9,5 miliardi previsti all’inizio.

L’IPOTESI CONDONO

Antonio Mazzocchi e Amedeo Laboccetta (Pdl) hanno avanzato la proposta di un nuovo condono fiscale tombale, che porterebbe nelle casse dello Stato qualcosa come 25 miliardi. I nomi favorevoli all’ipotesi, tuttavia, si contano sulle dita di una mano.

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