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Manovra, Senato al lavoro: i dubbi sul contributo solidarietà

Dai tecnici del servizio Bilancio e dalle commissioni del Senato piovono diverse critiche sul provvedimento del Governo, ora all’esame di Palazzo Madama – Timori di evasione sul contributo di solidarietà – Anche l’aumento delle accise sulle sigarette potrebbe essere annullato da “fenomeni elusivi”, come il ricorso a prodotti di contrabbando

Manovra, Senato al lavoro: i dubbi sul contributo solidarietà

Dal contributo di solidarieta’ all’aumento delle sigarette, dalla Robin tax ai costi della politica, dal Sistri alle previsioni sul gettito: dai tecnici del servizio Bilancio del Senato e dalle commissioni arrivano note di perplessita’, appunti critici, dubbi sulla manovra del Governo al vaglio di Palazzo Madama.

Certamente non passano inosservate le osservazioni su una delle questioni piu’ controverse: il contributo di solidarieta’. Il dossier messo a punto dai tecnici del Senato sottolinea infatti che “esistono potenziali strategie elusive che potrebbero incidere negativamente sull’entita’ del gettito atteso” dal contributo di solidarieta’. E vengono fatti alcuni esempi: “Attraverso una specifica contrattazione aziendale, potrebbe determinarsi un utilizzo piu’ ingente di ‘fringe benefits’ al fine di ridurre il reddito in quanto tale ed eludere in parte la disposizione in esame”.

Ancora: ci potrebbe essere un ”disincentivo rispetto alla produzione di reddito, ovvero alla sua integrale dichiarazione, cosi’ come potrebbe verificarsi, da parte degli imprenditori titolari di societa’, la scelta di rinunciare, per i tre anni di vigenza della norma in esame, alla distribuzione degli utili”. I tecnici sono poi critici sulla decisione di prendere come anno di riferimento, per le simulazioni del gettito, il 2008, visto che ”sono ad oggi disponibili, in gran parte, i dati delle dichiarazioni per l’anno 2009” che tra l’altro vedrebbero il gettito del contributo ammontare ”a circa 2,14 miliardi, cifra sensibilmente inferiore a quella stimata”, ”senza peraltro tenere conto della possibile opzione per l’aliquota del 48%”. Quanto alla platea su cui far gravare il contributo, il servizio Bilancio riporta i seguenti dati: redditi complessivi da 90 a 150 milioni: 368.166 unita’, con media di 111,3 milioni; redditi complessivi oltre 150 milioni: 143.368 unita’, con media di 271,8 milioni.

Ma non basta: per il servizio bilancio sarebbe infine opportuno acquisire anche chiarimenti circa le modalita’ con le quali e’ stata effettuata l’estrapolazione al 2011, ”in considerazione del fatto che le entrate quantificate derivano da quote di reddito marginali, che potrebbero anche risultare parzialmente erose in relazione alla situazione economica di riferimento”.

Piu’ in generale il governo dovrebbe chiarire gli effetti che avra’ la manovra sul prodotto interno lordo “ alla luce dei dati piu’ recenti, delle principali grandezze di finanza pubblica”. Inoltre dovrebbe essere ”chiarita la portata di eventuali effetti sul pil delle misure complessivamente adottate, sia di riduzione del deficit che di sostegno alla crescita”.

Della possibile sovrastima della Robin tax ne parliamo in un articolo a parte, ma i tecnici del servizio Bilancio puntano l’indice anche sull’aumento delle accise sulle sigarette che puo’ portare a ”fenomeni elusivi” come il ricorso a prodotti di contrabbando o il trasferimento dei consumi frontalieri verso altgri Paesi dell’Unione dove i prezzo delle sigarette e’ più basso. Sul capitolo giochi, invece, “non viene fornito alcun elemento, neanche di carattere indicativo, che permetta di verificare la concreta realizzabilita’ del maggior gettito di 1,5 miliardi indicato dalla norma”.

Dubbi e perplessita’ anche su un altro capitolo : la riduzione della spesa pubblica. Il provvedimento del Governo prevede, tra l’altro, risparmi per 6 miliardi nel 2012 e per 2,5 miliardi nel 2013 sui costi dei ministeri e della Pubblica amministrazione. Ma – rimarca il servizio Bilancio del Senato – non e’ chiaro come si arrivera’ a queste cifre.

L’organismo di palazzo Madama scrive che con ”il dispositivo in esame emergono criticita’ dell’indeterminatezza sia delle Amministrazioni coinvolte, che dell’ammontare complessivo dei risparmi da realizzare in termini di saldo netto da finanziare”. Inoltre, ”per quanto concerne il dispositivo in esame, si tratta di una formulazione che non sembra trovare agevole collocazione nell’ambito del quadro legislativo vigente che disciplina le procedure finanziarie poste a tutela della trasparenza contabile”. In conclusione, ”si conferma l’impossibilita’ di valutare con precisione, anche da un punto di vista allocativo, l’effetto di tale disposizione, rispetto alla realizzazione delle riduzioni di spesa originariamente previste”.
E notazioni e riserve giungono anche dalle commissioni.

La commissione Ambiente, infatti, approva la manovra correttiva ”con la condizione che sia ripristinato il Sistri (il sistema informatico di tracciabilita’ dei rifiuti, ndr) prevedendone la piena operativita’ dall’1 gennaio 2012”, e valutando ”l’opportunita’ di interventi per superare difficolta’ tecniche”. Inoltre la commissione ritiene ”opportuno escludere” dalle riduzioni di spesa del ministero dell’Ambiente, i fondi ”indispensabili per le misure di prima urgenza connesse al rischio idrogeologico”.

La commissione Industria dice ‘si” al decreto, segnalando pero’ ”l’opportunita’ che, in relazione alla cosidetta Robin tax, vengano escluse dall’applicazione dell’Ires le societa’ operanti nel settore delle energie rinnovabili”. Inoltre invita a ”valutare l’opportunita’ di inserire nel provvedimento d’urgenza un meccanismo che assicuri un risarcimento per le imprese italiane che hanno subito dei danni a seguito della recente crisi libica”. La commissione Lavoro approva la manovra correttiva, precisando che ”il licenziamento della lavoratrice in gravidanza e’ radicalmente nullo, e dunque sottratto a interventi di natura contrattuale”.

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