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Manovra, condono fiscale all’orizzonte

La proposta è dei deputati Pdl Mazzocchi e Laboccetta – Si tratterebbe di un’amnistia per chi ha evaso Irpef, Irap e forse anche Iva fra 2006 e 2009 – Lo scopo è cancellare il contributo di solidarietà, di cui altrimenti si potrebbe ritoccare al rialzo la soglia – Chiesta anche una stretta delle misure anti-evasione.

Manovra, condono fiscale all’orizzonte

Da asso nella manica, il contributo di solidarietà si sta trasformando nell’incubo più angoscioso del Pdl. Il Cavaliere e i suoi fedelissimi vorrebbero cancellarlo, o almeno ammorbidirlo, non solo perché fa male ai sondaggi, ma anche perché potrebbe rivelarsi meno utile del previsto. Ieri i tecnici del Senato hanno definito la misura “a rischio di elusione”. Non solo. Le stime sul gettito sono state calcolate sui dati del 2008 e non del 2009, un dettaglio che potrebbe riservare qualche brutta sorpresa al momento di tirare le somme sugli incassi reali.

Per allontanare i fantasmi, tra le fila della maggioranza hanno rispolverato un vecchio cavallo di battaglia: il condono fiscale. La proposta è dei Pdl Antonio Mazzocchi e Amedeo Laboccetta. Si tratterebbe di perdonare gli evasori che hanno rubato soldi allo Stato fra il 2006 e il 2009. Un’amnistia generalizzata che si estenederebbe fin dove possibile: dall’Irpef all’Irap, fino ad arrivare (Europa permettendo) all’Iva.

L’intervento potrebbe garantire alle casse dello Stato 35 miliardi di euro, almeno secondo le stime dei due parlamentari della maggioranza. Ma Laboccetta e Mazzocchi non ci stanno a passarre per amici dei truffatori, per questo vorrebbero che insieme al super-condono fosse varato anche un inasprimento delle misure contro gli evasori: abbassamento della soglia di punibilità (da 100 a 50mila per le dichiarazioni incomplete, da 77 a 20mila per quelle omesse del tutto) e inasprimento del carcere (con pene che vadano da 2 a 5 anni invece che da 1 a 3).

Se il progetto si realizzasse, la supertassa sarebbe gettata nel dimenticatoio. Ma se qualcosa andasse storto e ci si dovesse limitare ad un alleggerimento dell’addizionale Irpef, nel Pdl hanno già pronto un piano b. L’autore della nuova trovata è Massimo Corsaro, vicepresidente dei deputati berlusconiani, che propone di alzare la soglia del prelievo da 90 a 100mila euro di reddito annuo (ma non si esclude di arrivare a 150mila). Una modifica che comunque non escluderebbe il quoziente familiare calibrato ad hoc dai tecnici del sottosegretario Carlo Giovanardi. Se non altro per il peso del correttivo nei rapporti con l’Udc.

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