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Benzinai contro Eni, indicono manifestazione

Il 13 marzo i gestori hanno deciso che scenderanno in piazza contro gli eccessivi rincari del greggio – La colpa è anche del gruppo a partecipazione pubblica Eni che “viola la legge, trascina i prezzi al rialzo e avvia azioni per cacciare i benzinai”.

Benzinai contro Eni, indicono manifestazione

I benzinai si arrabbiano di nuovo. I gestori riuniti nella Fegica-Cisl e nella Faib-Confesercenti hanno annunciato una manifestazione nazionale contro il colosso energetico Eni accusato di aver ostacolato le liberalizzazioniche il governo Monti voleva inserire nel settore. In  una nota delle due organizzazioni di categoria si legge l’invito all’esecutivo di “ripristinare la legalità: [il Governo] richiami Eni e avvii immediatamente un tavolo di confronto negoziale, con lo scopo di ottenere un abbassamento dei prezzi e di arrestare l’espulsione coatta dal settore di migliaia di piccole imprese”. 

Queste le richieste dei benzinai che nell’ultimo mese hanno visto rialzi sui prezzi della benzina e del gasolio dell’ordine di 6,5 centesimi al litro e di 3,5 cent/litro rispettivamente. Colpa principalmente dell’Eni, il gruppo energetico a partecipazione statale che ha aumentato i propri listini “10 volte sulla benzina e 8 volte sul gasolio dall’inizio di febbraio”. 

“Mentre la crisi morde e i consumi petroliferi calano, Eni – l’azienda petrolifera leader del mercato, il cui azionista diriferimento è ancora saldamente lo Stato – da un lato trascina i prezzi al rialzo e, dall’altro, manda un ‘messaggio’ a Parlamento e Governo, rei di aver avviato il processo di liberalizzazione ed apertura del mercato dei carburanti”. Questa situazione, in cui i benzinai si sentono messi da parte e sostituiti dalle macchinette self service, non è tollerabile. Per questo motivo i gestori hanno indetto una “manifestazione nazionale pubblica il prossimo 13 marzo”.

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