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Bankitalia presenta il volume “Beni Svelati”. Signorini: “Con servizio Tesoreria 500 milioni di operazioni annue”

Il volume “Beni svelati – La singolare vicenda dei depositi custoditi nel caveau della Tesoreria dello Stato” offre una panoramica dei risultati emersi dall’analisi di 400 depositi contenenti monete, medaglie, titoli e documenti di rilevanza storica

Bankitalia presenta il volume “Beni Svelati”. Signorini: “Con servizio Tesoreria 500 milioni di operazioni annue”


La Commissione depositi in valori diversi custoditi presso la Tesoreria centrale dello Stato, istituita nel 2018 ha presentato giovedì a Roma, nel Centro Convegni “Ciampi” della Banca d’Italia, il volume “Beni svelati – La singolare vicenda dei depositi custoditi nel caveau della Tesoreria dello Stato”. Un’iniziativa nata allo scopo di far emergere il contenuto dei depositi in Banca d’Italia da acquisire al patrimonio dello Stato e promuoverne la valorizzazione storico-culturale ed economica.

Il libro documenta il lavoro di ricognizione svolto dalla Commissione e offre una panoramica dei primi risultati emersi dall’analisi degli oltre 400 depositi esaminati (per un totale di più di 2000 plichi o bisacce) tra cui monete, medaglie, onorificenze, titoli di debito pubblico nazionali ed esteri, documenti di rilevanza storica, oro destinato alla monetazione e oggetti preziosi, raccolti nel periodo che va dagli anni ’30 agli anni ’90 del Novecento. Un mondo di oggetti affascinanti che raccontano vicende, eventi e personaggi che hanno fatto parte della nostra storia.

Signorini: “Da revisione procedure incassi e pagamenti pubblici grandi benefici e semplificazione”

Libro Beni Svelati della Tesoreria di Stato
FIRSTonline

“Quest’anno si concluderà la revisione di tutte le procedure e piattaforme relative agli incassi e ai pagamenti pubblici, condotta insieme con la Ragioneria dello Stato e la Corte dei Conti, da cui ci si attendono grandi benefici in termini di ottimizzazione e semplificazione”, ha annunciato il direttore generale della Banca d’Italia, Luigi Federico Signorini aprendo il convegno. “Il nuovo sistema permetterà anche di migliorare lo sfruttamento delle informazioni sui pagamenti pubblici, accrescendo l’offerta di statistiche rese al pubblico e all’utenza istituzionale”.

La Banca d’Italia, ha ricordato, “ha custodito per tanto tempo questi beni in relazione a una funzione che essa assolve ininterrottamente da 130 anni, quella di Tesoriere dello Stato.

“Si tratta di oggetti di varia natura. Alcuni sono oggetti di pregio intrinseco, piccolo o grande: gioielli, lingotti d’oro o di platino. Altri hanno un preciso valore storico, perché contribuiscono a documentare alcuni momenti di rilievo della storia finanziaria del nostro paese. Altri, infine, sono oggetti semplici e domestici, e in questo sta il loro valore: ci parlano della vita quotidiana degli italiani in un lungo arco di generazioni”.

SIgnorini: “Tesoreria è un compito vasto e delicato, circa 500 milioni di operazioni l’anno”

“La Banca d’Italia, nella sua funzione di Tesoriere dello Stato, esegue ogni anno circa 500 milioni di operazioni tra pagamenti e incassi. Sia per conto dello Stato che degli enti locali e di molti altri enti (sono più di 20.000 i conti di enti pubblici in Tesoreria); questo comporta anche una complessa rendicontazione al Mef e alla Corte dei conti, essenziale per il controllo della finanza pubblica”, ha spiegato il direttore generale della Banca d’Italia, dacendo poi alcuni esempi: “I certificati azionari della Compagnia ferroviaria imperiale ottomana di Baghdad, già di proprietà di cittadini tedeschi, che furono assegnati allo Stato italiano proprio come riparazione dei danni di guerra relativi al primo conflitto mondiale”.

Il Servizio di Tesoreria, aggiunge Signorini, “è un compito vasto, delicato e complesso” che, parlando del volume Beni Svelati ha ricordato a proposito una frase di Carlo Azeglio Ciampi: “la storia fornisce chiavi di lettura per il presente e dà sostanza alle analisi su cui si basa l’attivita’ di ciascuno. Valga questa considerazione anche per apprezzare nella giusta luce l’opera i cui frutti vengono oggi presentati”.

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