Via libera dell’assemblea ordinaria e straordinaria del Banco Popolare alla proposta di aumento di capitale da un miliardo di ieri. Era la condizione posta dalla Bce per approvare il progetto di fusione tra il Banco Popolare e la Bpm e la condizione è stata rispettata.
L’assise del Banco Popolare, a cui ha partecipato in forma diretta o per delega la bellezza di 18mila, ha così compiuto un altro passo decisivo verso il matrimonio con la Banca Popolare di Milano, da cui nascerà il terzo polo bancario italiano e la prima fusione dopo la riforma delle banche popolari voluta dal governo Renzi.
Ora non resta che eseguire l’aumento di capitale ma, malgrado i chiari di luna che si sono visti con la Popolare di Vicenza, i vertici del Banco Popolare, guidati dall’ad Saviotti, sono molto fiduciosi sul buon esito dell’operazione che permetterà di rafforzare patrimonialmente la banca in modo significativo. “Quella tra Banco Popolare e Bpm – ha sostenuto Saviotti – non sarà la fusione dell’anno ma del decennio”
