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BANCHE POPOLARI – Veneto Banca, piccoli azionisti sul piede di guerra

BANCHE POPOLARI – Piccoli azionisti di Veneto Banca sul piede di guerra – Secco no alla quotazione in Borsa della banca, ricorso al Tar contro la riforma che abolisce il vto capitario e richiesta al board di presentarsi dimissionario alla prossima assemblea: sono le proposte dell’Associazione Azionisti Veneto Banca

L’imminente nuovo aumento di capitale e l’avvio della trasformazione in spa con successiva quotazione in Borsa stanno scatenando la protesta dei piccoli azionisti della Veneto Banca. L’Associazione Azionisti Veneto Banca, presieduta dall’ex presidente del Tribunale di Treviso Giovanni Schiavon, ha deciso di muovere le acque in sintonia con altri gruppi di piccoli azionisti da tempo in fermento.

Dopo aver fatto ricorso al Tar del Lazio per sospendere gli effetti dlla recente riforma delle banche popolari che abolisce il voto capitario e in vista di un possibile ricorso alla giustizia europea “per attivare un controllo giurisdizionale sulla Bce che, di fatto, continua ad imporre anche alla nostra banca scelte di merito”, l’Associazione dei piccoli azionisti ha alzato il tiro in vista della prossima assemblea societaria prevista tra ottobre e novembre.

Due le nuove proposte dei piccoli soci rivolte ai vertici di Veneto Banca: 1) “netta opposizione alla quotazione in Borsa di Veneto Banca, almeno in questo periodo”; 2) ricchieta al board di presentarsi dimissionario alla prossima assemblea per riduscutere tutte le scelte che stanno davanti alla banca: dalla trasformazione in spa alla quotazione e all’aumento di capitale fino alla modalità dei rimborsi per i soci che decidono di esercitare il diritto di recesso.

I piccoli azionisti chiedono infine di conoscere le conclusioni del lavoro degli advisor sulle future aggregazioni, non nascondendo la propria avversità a qualunque matrimonio con la Popolare di Vicenza.

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