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Banche: il governo ripristina le commissioni

La commissione Industria del Senato ha avviato l’esame del decreto che ripristinerà le clausole bancarie che prevedono le commissioni, annullando la norma che si proponeva di cancellarle – Il decreto prevede inoltre l’istituzione dell’Osservatorio sull’erogazione del credito alle imprese – Tempi stretti per la conversione in legge.

Banche: il governo ripristina le commissioni

Banche, riecco le commissioni la cui cancellazione aveva sollevato la clamorosa protesta dell’Abi, con le dimissioni dell’intero vertice. La commissione Industria del Senato avvia infatti l’esame del decreto presentato venerdi’ scorso e che integra il provvedimento sulle liberalizzazioni, in pratica annullando la norma che appunto cancellava le clausole bancarie che prevedevano commissioni a fronte della concessione di linee di credito.

Il decreto limita la nullita’ delle commissioni alle sole clausole che siano stipulate in violazione delle disposizioni applicative in materia di remunerazione degli affidamenti e degli sconfinamenti, adottate dal Comitato interministeriale per il credito e il risparmio. In pratica, poiche’ e’ impensabile che le banche operino in violazione delle suddette disposizioni, il decreto di fatto reintroduce le commissioni.

Lo stesso decreto prevede l’istituzione dell’ Osservatorio sull’erogazione del credito da parte delle banche alle imprese allo scopo di 1) attivarsi per richiedere informazioni per valutare le criticità nel procedimento di concessione dei finanziamenti, con obbligo per le banche di motivare le ragioni di eventuali dinieghi; 2) promuovere la formulazione di best pratices. Faranno parte dell’Osservatorio due rappresentanti del Ministero dell’Economia (uno con funzioni di presidente) e uno del ministero dello Sviluppo economico, uno della Banca d’Italia. Possono essere invitate a intervenire, senza diritto di voto, l’Abi e le associazioni delle imprese e di categoria.

Dopo l’avvio dell’esame generale, la commissione procederà ad alcune audizioni. La prima ad essere sentita sarà l’Associazione bancaria italiana. Poi, la Confindustria e Rete Imprese Italia. I tempi per la conversione in legge non sono amplissimi: sull’iter dei lavori pesano le pause per le festività pasquali, quelle del 25 apirile e del primo maggio e per la sospensione in vista delle elezioni amministrative di maggio.

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