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Banche e Poste: prelievi contante a rischio l’1 e 2 agosto

Giovedì e venerdì lo sciopero nazionale dei portavalori metterà a rischio la disponibilità di cash negli sportelli ATM: possibili disagi per viaggiatori e pensionati.

Banche e Poste: prelievi contante a rischio l’1 e 2 agosto

Disagi in vista per chi vorrà ritirare denaro in contante da bancomat e postamat giovedì 1 e venerdì 2 agosto, cioè probabilmente a ridosso della partenza per le vacanze. Se da un lato è vero che anche per chi va all’estero è possibile utilizzare bancomat e carte di credito, coloro che invece vorranno prelevare un po’ di soldi in contante dovranno far fronte allo sciopero nazionale dei portavalori, indetto per chiedere il rinnovo del contratto, fermo da 3 anni e mezzo, e che riguarda 100 mila lavoratori del comparto. L’agitazione potrebbe mettere a rischio la disponibilità di cash in alcuni sportelli e al di là dei possibili problemi per i viaggiatori, a farne le spese saranno soprattutto i pensionati, visto che l’accredito della pensione sul conto avviene il primo giorno del mese.

Alcune banche – come Intesa Sanpaolo – hanno avvertito via mail i clienti. “Il prelievo dei contanti potrebbe non essere disponibile”, si legge in una nota. “Le banche si stanno organizzando per avere tutte le disponibilità”, rassicura invece Gianfranco Torriero, vicedirettore generale Abi. “Sono autorizzate a utilizzare le banconote a disposizione. E in ogni caso gli utenti possono organizzarsi per tempo”. Poste da parte sua a partire da lunedì mattina negli uffici i clienti ha esposto il seguente avviso: “L’approvvigionamento del contante potrebbe non essere regolare. Ci scusiamo per i disguidi”. Il precedente di febbraio lascia tuttavia ben sperare: i disservizi furono minimi. Stavolta però c’è di mezzo anche il primo esodo estivo. 

“Abbiamo provato a scongiurare lo sciopero sin da giugno, ma la trattativa non si è sbloccata”, racconta Sandro Pagaria, responsabile nazionale della Filcams Cgil. “Il contratto è scaduto da 43 mesi e le controparti datoriali non riescono a trovare una sintesi tra loro”. Il riferimento è a Confcommercio, LegaCoop, Confimprese e gli altri: “Vorremo che fossero equiparati i trattamenti economici tra vigilanti armati e non armati. E rafforzate le salvaguardie per i lavoratori. Chiediamo anche ai vicepremier Salvini e Di Maio di farsi parte attiva. Perché questo comparto vive di appalti. E le gare al massimo ribasso, anche con il settore pubblico, lo stanno mettendo in ginocchio”.

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