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Banche e petrolio spingono la Borsa al rialzo

Piazza Affari sempre sopra quota 23 mila – Corrono i titoli bancari e petroliferi – Premiata anche la Juventus – Prese di beneficio su Tim, in ascesa Mediaset – Positiva l’asta dei Btp

Banche e petrolio spingono la Borsa al rialzo

I venti di guerra frenano i mercati, ma il rialzo del petrolio, combinato con il risveglio delle banche, permette a Piazza Affari di restare in terreno positivo. A Milano l’indice principale è il rialzo dello 0,5%, sopra quota 23.100 punti. Madrid è in lieve ribasso. Le altre borse, alle 12, oscillano attorno alla parità.

La produzione industriale ancora in calo nella zona euro a febbraio (-0,8% da -0,6% di gennaio) indebolisce i mercati europei. Rispetto a un anno fa il dato è comunque aumentato del 2,9% nella zona euro e del 3,1% nella Ue a 28. In Italia la produzione industriale a febbraio è scesa dello 0,5%, dato migliore rispetto a gennaio, quando era calata dell’1,8%

Il petrolio Brent stamattina oscilla intorno a 72 dollari il barile, dopo che ieri era balzato sui massimi degli ultimi tre anni e mezzo a 73 dollari. Il presidente dell’Agenzia Internazionale per l’Energia ha affermato che il rally di inizio aprile è stato provocato dagli eventi in Medio Oriente. In progresso i petroliferi: Eni+0,4%, Saipem +2%, Tenaris +0,7%.

Il Btp è poco mosso, a 1,81% di rendimento. Stamattina il Tesoro ha collocato 9,17 miliardi di euro di governativi con scadenza tra venti e trent’anni. L’obiettivo era 7,25-9,25 miliardi di euro.

Il trentennale è stato emesso al 2,88%, minimo da settembre 2016. Collocati 4 miliardi di euro di Btp 3 anni a un tasso dello 0,05%, 2,5 miliardi di euro di Btp 7 anni a un rendimento dell’1,27% e 1,214 miliardi di euro di Btp 20 anni al 2,59%.

Lo spread Btp/Bund è poco mosso rispetto all’apertura e scambia a 131,2 punti base, con il rendimento del decennale italiano all’1,813%.

Sul fronte valutario, la lira turca continua a soffrire, mentre il cross con il dollaro segna da giorni nuovi minimi storici. Rimbalza invece il rublo, a 62,1 su dollaro.

Sul listino milanese restano positivi tutti i bancari. Le sofferenze nette detenute dagli istituti di credito italiani sono calate in febbraio di 5 miliardi, a 54,5 miliardi. Lorde -19% a 163 miliardi. Gli impieghi sono cresciuti del 2,4% anno su anno.

Unicredit +0,76% mentre è in corso l’assemblea degli azionisti. Jean-Pierre Mustier ha dichiarato: “In Unicredit sono impegnato in prima persona affinché la trasformazione sia un successo. Sono certo che anche per tutto il 2018 continueremo a lavorare insieme per assicurare che UniCredit sia una vera banca paneuropea vincente”.

Intesa Sanpaolo +0,1%. Bper Banca +0,3%. Due fondazioni azioniste, una di Modena, l’altra di Bologna e l’altra ancora di Imola, hanno sottoscritto un patto sul 4,7% del capitale. Avanza Banca Carige (+5%). Raffaele Mincione potrebbe essere salito all’8% del capitale.

Tim -1,1%. Dalle comunicazioni Consob, emerge che Cassa Depositi e Prestiti detiene il 4,26%, Blackrock il 2,05%.

Mediaset +0,9%. Come prescritto dalle autorità di vigilanza, Vivendi ha consegnato il 19,9% del capitale ad una fiduciaria che non controlla, resta alla società francese il 9,9%.

Brilla la stella della Juventus +5%: il mercato premia la prova sfoderata ieri sera al Bernabeu.

Vola Snaitech (+15%). Arriva l’Opa di Playtech a 2,19 euro per azione, a seguito dell’acquisto del 70% del capitale. Il prezzo dell’offerta è il 17% più alto di quello di ieri in chiusura.

Erg (+1%) reagisce al -6% di ieri dovuto al piazzamento del 4% del capitale da parte di Unicredit. Il titolo distribuisce nel corso del 2018 un dividendo complessivo di 1,15 euro per azione (yield del 6%).

MolMed, biotech company specializzata nelle terapie innovative sul cancro, guadagna circa due punti dopo l’annuncio della collaborazione nel settore delle terapie geniche per la cura delle malattie rare.

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