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Banche e Borse europee ancora in ribasso per la delusione sulle mosse della Bce

I mercati non hanno ancora pienamente compreso e metabolizzato la portata delle ultime mosse della Bce e oggi sia i titoli bancari sia le Borse sono ancora in discesa in tutto il Vecchio continente.

Banche e Borse europee ancora in ribasso per la delusione sulle mosse della Bce

Dopo la tempesta post Bce, la Borsa di Milano viaggia sulla parità a fine mattinata. L’euro, che ieri ha messo a segno un balzo portentoso nei confronti del dollaro, risalendo oltre la soglia di 1,09, oggi torna ad indebolirsi: cross euro/dollaro a 1,088.

I mercati attendono i dati sull’occupazione Usa, ultimo segnale rima del rialzo dei tassi da parte della Fed. In Europa, Parigi e Francoforte perdono a metà mattina mezzo punto percentuale come Londra. Fa peggio Madrid, sotto dell’1% abbondante.

Nelle scorse ore si sono riuniti in segreto i 12 membri dell’Opec. Grandi gli attriti fra chi sta rischiando il collasso finanziario a causa del mini-barile (Venezuela, Ecuador, Algeria) e l’Arabia Saudita, che pretende da Russia e Messico (fuori dal cartello) la promessa di un taglio della produzione

A Piazza Affari Fiat Chrysler segna un rialzo dello 0,9% all’indomani dello scorporo di Ferrari. Banca Akros ha tagliato il target price da 18,65 euro a 17 euro (-9%), rimuovendo 1,65 euro di componente M&A introdotta nel mese di aprile quando la prospettiva di un accordo con Volkswagen o General Motors sembrava essere dietro l’angolo. 

Mediobanca Securities segnala, a partire dalle dichiarazioni di Sergio Marchione che non c’è “alcuna intenzione di fare un’offerta ostile Gm in questa fase. Ciò può indicare altre direzioni in termini di partner. Ford sopra le altre. Inoltre, una delle ragioni che sta dietro tali dichiarazioni può essere il timore che il mercato abbia letto la ricerca di un partner come un segno di disperazione”. A gennaio è attesa anche la revisione dei piani industriali con ritardi nel lancio di nuovi prodotti Alfa Romeo.

In grande evidenza Cnh Industrial (+2,3%), miglior blue chip di giornata. Sale anche Finmeccanica in rialzo del 2%. Il titolo è stato la miglior blue chip del FtseMib nel mese di novembre con un progresso complessivo del 15,2% segnando il 30 novembre il massimo dal luglio 2012 a 13,94 euro. Stamattina gli analisti di Deutsche Bank hanno alzato il prezzo obiettivo a 13,5 euro in linea con le attuali quotazioni, da 12 euro.

In terreno positivo anche Telecom Italia (+1%), promossa da Ubs a Neutral da Sell. Il target price viene portato a 1,18 euro da 0,60 euro, un incremento che sfiora il +100%. Arretrano invece le utilities, i titoli migliori di ieri: Terna-0,7% , Snam -0,5%.

Contrastate invece le banche. Quasi invariate Unicredit (-0,1%) e Intesa (+0,2%). Positiva Monte Paschi (+0,4%). Rimbalza il Banco Popolare (+1,7%) tra gli istituti più reattivi a Piazza Affari dopo aver subito ieri un ribasso del 4,3% nella generale caduta dei mercati.

Ubi Banca -0,5%. Ansa e Reuters riferiscono che la Guardia di Finanza ha perquisito le sedi di IwBank, controllata da Ubi, a Milano, Varese e Brescia nell’ambito di un’inchiesta della procura di Milano che ipotizza i reati di riciclaggio e autoriciclaggio per alcuni dipendenti dell’istituto. Nell’inchiesta figurano 13 indagati.

Nel resto del listino si risolleva, seppur di poco, Rcs Mediagroup: +0,2% dai minimi storici segnati ieri a 0,5155 euro. In un comunicato la società editoriale rende noto che il nuovo Piano Strategico pluriennale verrà esaminato il 18 dicembre dal CdA e verrà presentato alla comunità finanziaria il 21 dicembre. 

Su Bloomberg compare una intervista a Giuseppe Vita, presidente del consiglio di sorveglianza di Axel Springer e presidente di Unicredit, che nega qualsiasi interesse da parte del gruppo tedesco per una possibile acquisizione del gruppo di via Solferino.

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