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Banche e aumenti, i piani del Governo

Il governo studia due interventi per garantire il buon esito delle operazioni: il varo di un Fondo di Garanzia e l’istituzione di un veicolo che assorba i non performing loans – Gli interventi non serviranno per il primo aumento sul tavolo, quello della Banca Popolare di Vicenza, che sarà garantito da Unicredit.

Occhi puntati su Banco Popolare, Banca Pop Vicenza e Veneto Banca, e sulle operazioni di aumento di capitale che le coinvolgeranno a breve. Le ricapitalizzazioni dei tre istituti sono ormai alle porte e fervono i lavori, sia sul piano finanziario che su quello sistemico: il Governo, infatti, ha allo studio due diversi veicoli attraverso cui intervenire per garantire il buon esito delle operazioni.

Il primo di questi due interventi è il varo di un fondo che faccia da garante nel caso in cui il mercato non fosse in grado di assorbire le azioni offerte dagli istituti nel corso delle operazioni di ricapitalizzazione, un vero e proprio fondo di Garanzia che dovrà avere carattere privatistico e all’interno del quale il Governo sarebbe rappresentato dalla Cassa Depositi e prestiti, che deterrebbe una quota intorno al 25%-30% del veicolo.

L’altro veicolo allo studio, invece, dovrebbe assorbire le sofferenze di qualità inferiore, insieme a immobili di proprietà delle banche, usati come garanzie, grazie anche al contributo delle garanzie pubbliche (Gacs) di recente approvazione. L’obiettivo dell’intervento sarebbero principalmente i non performing loans (Npl), i crediti deteriorati delle banche.

Al di là dei dubbi sulla rischiosità e la redditività dell’intervento di questi fondi che affiorano da più parti, sembra che in ogni caso l’operazione più urgente, ovvero l’aumento di capitale da 1,75 miliardi della Popolare di Vicenza, non potrà avvalersene: la garanzia da parte di Unicredit sull’inoptato dovrebbe essere prolungata fino a metà maggio, sostenendo così la sottoscrizione dell’aumento che dovrebbe partire il 18 di aprile.

L’aumento di capitale di Veneto Banca, da 1 miliardo di euro, partirà invece a giugno. Dello stesso importo la ricapitalizzazione prevista da Banco Popolare, in vista della fusione con Bpm, ma in questo caso si tratta di un’operazione appena agli inizi.

Dopo il -3,3% di ieri, Banco Popolare cede quasi lo 0,76% a Piazza Affari, in linea con il ribasso registrato dal listino italiano, negli stessi minuti.

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