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Avvocato, cuoco o assistente: i mille lavori dei nuovi robot

Sono sempre di più le nuove applicazioni della robotica nel mondo del lavoro – I nuovi androidi e supercomputer possono sostituire anche gli assistenti personali, i medici e gli avvocati – Un’evoluzione fantastica, che rischia però di mettere a repentaglio milioni di posti di lavoro, e di fronte alla quale serve un cambiamento che renda ancora sostenibile il nostro sistema produttivo.

Avvocato, cuoco o assistente: i mille lavori dei nuovi robot

Il futuro è oggi, e potrebbe portarsi via 5 milioni di posti di lavoro entro il 2020, secondo le stime del World Economic Forum di Davos. Il processo di automatizzazione delle aziende procede a passo veloce, arrivando a coinvolgere anche la sostituzione dei colletti bianchi. Come nel caso di Amelia, l’intelligenza artificiale prodotta dagli americani di Ipsoft.

Amelia è un’assistente virtuale che parla tutte le lingue del mondo, non si ammala mai, lavora 24 ore al giorno e, soprattutto, non percepisce alcuno stipendio. Nei prossimi anni, potrebbe sostituire centinaia di migliaia di segretarie, sparse in tutto il mondo.

Ma non si tratta di un caso isolato. A raccontare quest’evoluzione del nostro sistema è un reportage in onda stasera su Raitre, a “Presa diretta”, e intitolato “Il pianeta dei robot“, che descrive un cambiamento forse ancora percepito come lontano, ma in realtà tremendamente in atto.

Gli androidi di oggi, e ancor più quelli di domani, potranno essere non solo operai o segretari, ma anche medici, centralinisti, addetti alle vendite, cuochi e artigiani. Come il supercomputer Watson, esperto di diagnosi, o come Ross, il computer avvocato nato a San Francisco. O camerieri come nel caso di Eatsa, il ristorante interamente automatizzato, sempre a San Francisco.

Un’innovazione fantastica e preoccupante, che potrebbe mettere a rischio, come dimostra chiaramente la digitalizzazione delle banche, un posto di lavoro su tre, come affermato dalla Bank Of England. Un’evoluzione, dunque, che richiederà un cambiamento radicale per mantenere la sostenibilità del sistema produttivo e non creare un mondo di disoccupati ed incapienti. Una della soluzioni che si fa strada, seppur discontinuamente, sembra poter essere quella del reddito di cittadinanza.

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