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Autorità portuali, scontro in Parlamento

Nate nel gennaio ‘94, inizialmente erano 19, ma successivamente ne sono state istituite altre 5 e dunque ora siamo a quota 24: con costi tutt’altro che marginali, che ora dividono maggioranza e opposizione a Camera e Senato.

Autorità portuali, scontro in Parlamento

Autorità portuali, oggetto del desiderio per molte nomine e motivo di scontro sia alla Camera che al Senato. Nate nel gennaio ‘94, inizialmente erano 19, ma successivamente ne sono state istituite altre 5 e dunque ora siamo a quota 24. Con costi tutt’altro che marginali, considerando che l’autorità portuale e’ costituita dal presidente (in carica 4 anni), il comitato portuale, il segretario generale, il collegio dei revisori dei conti. E sui requisiti per ottenere l’incarico di presidente delle autorita’ portuali e’ guerra sia a Montecitorio che a Palazzo Madama. Intanto cominciamo col dire che nel mese appena trascorso sono stati nominati i presidenti dell’autorità portuale di Napoli e di Ancona e il commissario straordinario per Augusta e in immediata scadenza c’è da riempire la casella per l’autorità portuale di Piombino.

Al Senato i requisiti per l’incarico di presidente delle Autorita’ portuali dividono la commissione Lavori pubblici impegnata nell’esame degli emendamenti al ddl di riforma della legislazione portuale. Da in lato Il relatore Marco Filippi (PD), dall’altro il Movimento 5 stelle e in mezzo, a mediare, il presidente Altero Matteoli (Fi). Il relatore insiste sulla necessita’ che il presidente vada scelto tra soggetti con un’alta esperienza istituzionale, amministrativa o professionale nelle materie di competenza dell’autorita’ “ per dare – spiega – il giusto risalto alla funzione di rappresentanza e di indirizzo politico-istituzionale del presidente e quindi valorizzare anche eventuali esperienze di attivita’ politica”. Di segno opposto, invece, la posizione del Movimento 5 stelle. Il senatore Andrea Cioffi ha presentato infatti alcuni emendamenti : uno proprio per escludere dalla carica di presidente dell’autorita’ portuale chi abbia ricoperto incarichi politici, un altro per vietare a chi diventa presidente di una autorita’ portuale di rivestire contemporaneamente altri incarichi pubblici, un altro ancora che vieta al presidente per un anno dopo la cessazione del mandato, la possibilita’ di svolgere qualsivoglia incarico nel settore portuale o marittimo, al fine di prevenire possibili conflitti di interesse. Proposte ritenute troppo rigide non solo dal relatore ma anche dal presidente della commissione Altero Matteoli che hanno invitato Cioffi a riformulare gli emendamenti in termini meno severi. Se ne riparlerà in una prossima seduta.

Discussione accesa anche in commissione Trasporti di Montecitorio, in particolare sulle nomine che riguardavano le designazioni alle autorità portuali di Cagliari, di Napoli, di La Spezia. Discussine sfociata in una interrogazione al ministro delle infrastrutture Lupi (che, viene ricordato, ha recentemente riconosciuto che “dobbiamo avere il coraggio del cambiamento. Non ha piu’ senso avere 24 autorità portuali”) affinchè celermente si proceda a rivedere i criteri di nomina delle autorità portuali.

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