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Aste, il mercato dell’arte in Italia vale oltre 300 milioni

Nel 2018 sono state 514 le aste organizzate in Italia dalle principali case d’asta nazionali e hanno registrato un fatturato di oltre 300 milioni di euro, di questa circa sessanta sono state aste online. Sul podio Il Ponte, Pandoflini e Cambi

Aste, il mercato dell’arte in Italia vale oltre 300 milioni

Il valore del mercato dell’arte italiano nel 2018, secondo i dati forniti dalle principali case d’asta al Giornale dell’Arte, ammonta a 300.548.035 euro. Questo risultato deriva dalla realizzazione di 514 aste e circa sessanta di queste aste sono state organizzate online, a dimostrazione di quanto le nuove tecnologie abbiano investito anche un mercato classico come quello dell’arte.

L’innovazione è diventata parte integrante dello scenario artistico contemporaneo: il dialogo tra il battitore e chi acquista al computer è costante, ma sono degni di attenzione anche gli scambi che avvengono totalmente online e in cui operano diverse realtà a livelli molto alti.

IL PODIO

Con un totale sul 2018 di oltre trenta milioni di euro di fatturato complessivo, la casa d’aste Il Ponte si aggiudica la medaglia d’oro tra le case d’asta italiane con 30,8 milioni di incassi. Il numero complessivo di aste organizzate è pari a 26 eventi e che fanno aumentare di cinque milioni il risultato di anno intero sul 2017. Il lotto più venduto è stato un Anello Wolfers Freres del valore di 750mila euro.

Medaglia d’argento per la casa Pandolfini che anche per il 2018 conferma il livello di fatturato di poco superiore a 28 milioni e un numero di aste organizzare pari a 37, dove il lotto venduto più costoso è stato un anello in platino con diamante liquidato a 979mila euro.

Il bronzo va alla casa d’aste Cambi il cui lotto più venduto è stato San Gerolamo di Giovanni Sarodine, per 337.500 euro. Le aste realizzate sono state 53 in totale, di cui 12 online. Il risultato complessivo del 2018 si chiude in calo rispetto all’anno precedente: circa 28 milioni di fatturato contro gli oltre 35 dell’anno precedente.

Filo conduttore tra le prime tre case d’asta in graduatoria è la vendita di tre opere di Giorgio De Chirico: “Pericle” è stato cenduto a 587.000 euro da Il Ponte, “Trophée” a 613mila da Pandolfini, infine “Ettore e Andromaca”, venduto da Cambi per 262.500 euro.

Il CONFRONTO INTERNAZIONALE

Nella classifica delle case d’aste italiane figurano Sotheby’s e Christie’s che sono presenti nella penisola da cinquant’anni e sessant’anni e che con tre aste organizzate nell’intero anno 2018 si inseriscono al quarto e quinto posto. In Italia le due case straniere tengono aste di arte moderna e arte contemporanea.

Per quanto riguarda Sotheby’s il lotto principale è stato “Concetto spaziale. Attese”, la tela di Lucio Fontana realizzata nel 1967 e venduta per un totale di 2.409mila euro. Il fatturato complessivo della casa s’aste inglese supera i 27 milioni, realizzando una percentuale di crescita di oltre il 20% sul 2017: “La piazza di Milano si rivela sempre più all’altezza delle nostre sale room, non solo per i record mondiali registrati, ma anche per l’internazionalità delle opere in catalogo e degli acquirenti”, ha spiegato Filippo Lotti amministratore delegato di Sotheby’s Italia.

L’altra londinese Christie’s bel sessantesimo anniversario della sua succursale italiana – Christie’s in Italia – ha puntato a offrire al pubblico della penisola una grande selezione di opere “d’arte italiana del XX secolo e che gli ha permesso di trionfare ancora una volta raggiungendo un totale di 14.7 milioni di euro, pari al 97% di venduto per valore. La nostra strategia che punta a offrire solo il meglio di questa categoria in Italia in un’unica asta annuale è stata ampiamente premiata”, ha commentato Mariolina Bassetti, chairman di Christie’s Italia.

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